
Miami Heat – Key Factors
Quando si citano questi Miami Heat bisogna sempre ricordarsi di come si sta parlando probabilmente di una delle migliori difese mai viste negli ultimi anni. Perciò, analizzando il modo in cui potrebbero approcciare la serie e quali saranno i loro punti di forza, si arriverà sempre a parlare della loro straordinaria difesa e della versatilità che offre a Erik Spoelstra.
Infatti, i punti su cui vogliamo far leva sono proprio quelli che girano intorno a come gli Heat potrebbero arginare le migliori forze dell’attacco di Philadelphia, e del perché, quindi, Miami arriva probabilmente da favorita in questa serie. Pur considerando che si troveranno costretti a fare a meno per certo di Kyle Lowry per Gara 1, e forse anche di qualche altro elemento.
Embiid: In&Out
Impossibile non spendere parole sul caso Joel Embiid. L’assenza del camerunense metterà molto in difficoltà Doc Rivers e costringerà inevitabilmente Spo a programmare quasi due serie analoghe, una per le prime partite senza Embiid e una per quando Joel rientrerà. Proviamo a capire il comportamento che avrà quindi in entrambi i casi la difesa di Butler e compagni, partendo dal primo caso e vedendo poi le modifiche che potrebbero arrivare con il rientro del centro dei 76ers.
Per le almeno due partite in cui sarà fuori, l’attacco di Phila sarà inevitabilmente affidato alle capacità di James Harden. Harden è sembrato in netta ripresa nell’ultima, decisiva Gara 6 contro Toronto, con i 22 punti ad alta efficienza portati per chiudere la partita.
Nonostante ciò, una squadra che mette al centro del suo sistema un attaccante come Harden sembra il miglior accoppiamento possibile a favore di questi Heat, già capaci nella serie contro gli Atlanta Hawks di mostrare tutte le loro capacità contro attaccanti che abusano del pick&roll.
Infatti, l’obiettivo della contraerea di Miami è sempre quello di far arrivare l’attaccante al peggior tiro possibile, e in un matchup in cui la difesa dovrà vedersela con il 25esimo attacco per Pace (95.6 possessi a giocati a partita) gli Heat riusciranno a far valere le loro capacità difensive in modo da far passare sempre più tempo durante l’attacco avversario, costringendolo a scelte difficili. Non è un caso che il 15% dei possessi avversari termini con una palla persa (terzi nella lega).
L’obiettivo quindi sarà inevitabilmente costringere Harden a scelte difficili, che potrebbero essere quelle di abusare del suo tiro e giocare più volte l’accoppiamento “designato” dalla difesa degli Heat dopo una situazione di switch, attaccando quindi colui che cambierà fra Tucker, Butler e Bam Adebayo.
Interessante in questa ottica anche capire come la difesa di coach Spoelstra terrà il secondo violino di una squadra senza Embiid, ovvero Tyrese Maxey. Per valutare il sophomore è importante osservare la composizione della sua Shot Frequency, con il 61% dei suoi tiri classificati tiri al ferro o short mid, a cui viene assistito rispettivamente il 48% e il 40% delle occasioni. Ciò significa che, quando Embiid non ci sarà, concedere un possesso pieno a Maxey potrebbe risultare una scelta molto azzardata da parte dei 76ers.
Un attacco del genere gestito dalla giovane combo guard dei Sixers potrebbe chiudersi o con un ISO contro dei difensori molto capaci di reggere una situazione simile, o con un tiro dall’arco forzato da Miami – soluzione che quest’anno Maxey converte con il 44% su 4.1 tentativi a partita, un volume non elevatissimo e solo il 28% dei suoi tiri totali (16° percentile).
Insomma, attacco di Phila che ci aspettiamo molto appeso alle percentuali e alle capacità in ISO di due portatori come Maxey e Harden quando Embiid sarà assente, non proprio due situazioni troppo favorevoli contro la difesa degli Heat.
Scenari che inevitabilmente cambieranno quando Embiid sarà in campo e a disposizione di Doc Rivers, probabilmente a partire da Gara 3 o Gara 4 in poi. In questa stagione, Joel non ha brillato nelle tre sfide stagionali contro Miami, realizzando 23.7 punti e 13.7 rimbalzi con il 42.7% FG (55% di TS) e 2.3 palloni persi a partita sui 3.3 assist forniti. La difesa degli Heat è sempre stata molto pronta in situazioni che piacciono a Embiid come il post alto e il midrange (95esimo percentile per percentuale di tiri in questo spot, ovvero il 48% dei suoi tiri).
Il 27.7% della produzione offensiva generata da Embiid proviene dal post, da cui produce 1.041 punti-per-possesso (77° percentile Sunergy Sports), chiudendo più della metà dei possessi con un punto segnato, il 21.9% ottenendo un fallo su tiro e perdendo palla nell’11.8% dei casi. Il fatto che Miami lo abbia saputo limitare a cifre modiche è stupefacente.
Embiid produce 0.89 punti-per-possesso dopo un raddoppio pesante, nella media NBA se non leggermente sotto, con una effective Field Goal% del 48.1% e perdendo palla il 15.5% delle volte. I difensori di Miami spingeranno molto da questo punto di vista.
Infatti la fisicità di giocatori come Tucker e Adebayo potrebbe mettere molto in difficolta Embiid, limitandolo a utilizzare tanto tiri del genere quando sarà raddoppiato e quindi contestato in modo eccellente come è solito fare dalla difesa di Miami. Non a caso, nell’ultimo incontro fra 76ers e Heat con lui in campo, il centro camerunense era stato portato a giocare tanto sul perimetro e a provare quindi eccessivamente il tiro da 3, situazione molto più voluta dalla difesa di Spoelstra, che lo aveva portato a uno 0/6 dalla lunga distanza e a una certa dose di tiri dalla media contestati.
Embiid iso. pic.twitter.com/6cCLthXj3e
— Mattia Tiezzi (@MattiaTiezzi) May 2, 2022
Ci aspettiamo quindi un Embiid che, al rientro, dovrà percorrere tutti i rischi di affidarsi più al gioco fisico e nell’area a cui è più abituato, e che potrebbe portarlo a una efficienza migliore rispetto a rinunciare allo scontro e affidarsi troppo al suo tiro perimetrale. Da questo punto di vista, la presenza di James Harden, assente nelle sfide stagionali contro gli Heat in maglia Sixers, potrebbe aiutarlo ad entrare nel pitturato, sfruttando giochi a due come il pick&roll o giocando dei set, come qualche Chicago Action.
Ciò che cambia gli equilibri della serie è però l’elevata attenzione che Miami dovrà dedicare difensivamente alla gravity di Embiid, lasciando quindi più spazio e occasioni a tiratori in spot up come Green e Harris, ma anche allo stesso Maxey, che hanno fatto rischiare gli Heat negli scorsi scontri. Miami è infatti la decima difesa nella lega per corner three concesse, nonostante siano primi per percentuali avversarie nelle triple.
In ogni caso, anche con Embiid, la difesa di Miami sembra abbastanza pronta per non concedere troppo, tanto da far pronosticare tutte gare a basso punteggio.
Le rotazioni
Capitolo molto importante è quello da dedicare alle rotazioni che comporranno la macchina di Spoelstra. Infatti, se avevamo già parlato QUI di chi avrebbe composto le rotazioni di Miami alla vigilia di questi Playoffs, la serie con Atlanta e i relativi problemi fisici potrebbero aver cambiato tutto.
Ad ora non si sa ancora se PJ Tucker, Max Strus e Caleb Martin faranno parte di Gara 1, ma sicuramente saranno 3 punte principali della rotazione. Infatti, se per i primi due di dubbi non ce ne sono, il minutaggio di Caleb non è sempre stato centrale, essendo stato utilizzato “solo” tre volte nella serie contro gli Hawks. Martin potrebbe però avere un ruolo chiave in questa serie contro Phila, che chiede una fisicità e abilità di difesa sulla palla molto più elevata rispetto a quella che chiedeva la serie contro Trae Young e compagni.
Chi invece certamente non ci sarà all’inizio di questa serie è Kyle Lowry. Senza di lui ci sarà da aspettarsi un uso molto più elevato delle altre due point guard che completano la rotazione, ovvero Gabe Vincent e Tyler Herro. Fuoco di paglia invece potrebbe essere quello di Victor Oladipo, utilizzato per estrema esigenza contro Atlanta e che in Gara 1 potrebbe rimediare all’assenza di Kyle, garantendo un piccolo riposo aggiuntivo ai sovracitati Gabe e Tyler, ma non aspettiamoci un suo utilizzo duraturo per tutta la serie. Ad ogni modo, in Gara 5 contro gli Hawks, Dipo ha dimostrato di poter giocare un certo ruolo come sostituto degli assenti.
Un altro componente del roster deputato ad avere un incremento di minutaggio è invece Dewayne Dedmon. Limitato a 9.4 minuti nella serie di primo turno, potrebbe approfittare del fabbisogno fisico di cui necessiterà Miami, che in più dovrà concedere qualche minuto di riposo aggiuntivo per Jimmy Butler, al rientro dopo aver saltato Gara 5 contro gli Hawks.
L’attacco
Arriviamo a quello che è un pò il tasto dolente dei Miami Heat, ma con una premessa: la composizione difensiva dei 76ers non è assolutamente un accoppiamento troppo proibitivo per la squadra allenata da coach Spoelstra. Infatti, con quasi ogni probabilità (specialmente al rientro di Embiid) sarà proposta per alcuni tratti di gara una difesa a zona da parte di Rivers, non un atteggiamento che dovrebbe dispiacere troppo a Miami. Almeno, in linea teorica.
Gli Heat hanno giocato pochi possessi in stagione contro la zona, il 2.6% sul totale, producendo 0.995 punti-per-possesso e classificandosi 19° nella Lega. Un campione troppo ridotto per dare un giudizio supportato a livello concreto.
Contro i Sixers, però, la possibilità di ricercare degli switch difensivi e di fare mismatch hunting ai danni di chi, fisicamente, potrebbe concedere punti e possessi in post ai vari Bam e, soprattutto, Butler, leggasi Danny Green e Maxey, saranno pane quotidiano per l’attacco Heat.
I still maintain Jimmy Butler vs. person the other team doesn’t want to guard Jimmy Butler is a great pressure point for the Heat. Garland has him on a cross-match. Right to the post, help comes, dump to Bam for a dunk. pic.twitter.com/4GkzA5S13K
— Steve Jones Jr. (@stevejones20) March 12, 2022
Come detto anche prima, sarà Harris che probabilmente proverà a tenere a bada set di questo tipo, ma con la giusta quadra offensiva Spoelstra cercherà di mettere i tiratori in situazioni di Spot Up e di ricezione, essendo Miami uno degli attacchi più efficienti della lega dal perimetro – primi nella lega per percentuale nelle triple con il 38.6%, che diventa 41.5% negli angoli.
Proprio per questo sarà fondamentale per Spoelstra riuscire a permettersi contemporaneamente in campo tanti tiratori come Strus e Robinson, che con le loro percentuali decideranno probabilmente il destino della serie. Gli Heat dovranno cercare sempre meno di attaccare in ISO o in situazioni simili con i vari Herro e Vincent, per evitare gli specialisti fra gli esterni dei 76ers, quali Matisse Thybulle e, in questo caso, Green.
Sarà importante anche capire il comportamento di Miami al ritorno di Kyle Lowry, con il quale in campo la squadra tira con una frequenza percentuale di +1.9 sia sulle triple dagli angoli, sia su quelle totali rispetto a quando è fuori, con una precisione del +3.3% nelle corner three con lui in campo.
Per chiudere, quindi, ci aspettiamo un attacco Heat che punterà tanto sui mismatch fisici, permettendo a Butler e compagni di giocare il loro amato gioco in ISO-post, con possessi che portino a un midrange o a un tiro al ferro, cercando però di mantenere una certa solidità al tiro dal perimetro, da cui probabilmente dipenderà tutta la serie per Miami.