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“Non ho mai avuto l’opportunità di tornare a giocare in un posto da ex, credo sarà bello, ci ho passato 4 anni”: così Jordan Poole si approccerà al ritorno nella Baia, stando alle dichiarazioni rilasciate su The Athletic ad Anthony Slater. Lui e i Washington Wizards, reduci da una vittoria al cardiopalma contro i Portland Trail Blazers, affronteranno i Golden State Warriors a San Francisco in back-to-back, e per Poole sarà il primo “ritorno a casa” dalla trade nella Capitale. Sull’argomento si è espresso Steve Kerr in questi giorni, che ha riservato parole al miele per il suo ex giocatore, elogiandone gli sforzi che lo hanno portato a progredire, dimostrandosi grato per il rendimento nella run al titolo 2022, ma altrettanto dispiaciuto per il modo in cui è finita:

“Per prima cosa sono emozionato per lui perché so che i nostri tifosi gli dedicheranno una grossa ovazione. E se lo merita, è un campione. Non avremmo vinto quel titolo senza di lui.” – Steve Kerr a 95.7

“Mi guardo indietro e odio quello che è successo [il pugno di Draymond Green, ndr.]. In cuor mio so che, quando è successo, abbiamo gestito la situazione nel miglior modo possibile ma, con il senno di poi (e il senno di poi non sbaglia mai), avremmo potuto fare certamente di meglio. Odio il modo in cui è finita qui per Jordan, perché è una storia di grande successo. Per noi e per lui, è stato un ottimo matrimonio. Lui ci ha aiutato a vincere un titolo, noi lo abbiamo aiutato a diventare un campione e a guadagnarsi un contratto importante, da cambiargli la vita. Tutto è andato dannatamente bene, ma odio il modo in cui è finita.” – Steve Kerr su The Athletic


Anche Jordan Poole sembra ricordare con affetto gli anni a Golden State, e ci mancherebbe. Al di là del rendimento non proprio eccezionale a DC, si trattava di un ambiente totalmente diverso, competitivo e stimolante, non in pieno rebuilding, pertanto maggiormente utile alla maturazione cestistica. Per non parlare – e non ce ne vogliano i Wizards – dei compagni:

“Un periodo di successo, ho imparato molto. Non avrei potuto chiedere di più: ho vinto un titolo, giocato con Loon [Kevon Looney, concittadino e grande amico di Poole, ndr.], con alcuni dei più grandi di sempre, con Andrew Wiggins. Ho conosciuto grandi persone, davvero una bella esperienza. Semplicemente è fantastico ottenere qualcosa che hai voluto per tutta la tua vita, vincere un titolo ai massimi livelli.”

– Jordan Poole su The Athletic

La questione con Draymond Green è stata ovviamente trattata solo in maniera superficiale: le parole di Steve Kerr implicano una certa delusione, su The Athletic Looney e Curry aggirano il tutto con risposte preconfezionate relative a questioni di spogliatoio e alla gestione professionale della vicenda, lo stesso Jordan Poole si avvale della facoltà di non rispondere alla domanda sul suo ultimo anno. Senza dimenticare che l’Orso Ballerino non ci sarà, sospeso per una serie di motivi che vanno a toccare anche l’aggressione all’ex compagno. Insomma, sarà un ritorno dolceamaro probabilmente per ognuna delle parti coinvolte, una sorta di ritrovo fra vecchi amici fra cui intercorre un grosso motivo di imbarazzo, celato dietro gli applausi e i sorrisi di circostanza. Anche se Klay Thompson è sembrato genuinamente felice su The Athletic:

“Quello che è successo è stato davvero infelice perché ci ha aiutati ad alzare un banner. Ma, in fin dei conti, il tempo cura tutte le ferite, e la Dub Nation sarà per sempre grata per il Poole Party. So che lo sarà.”