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Penso che ci siano tanti “sentimenti” reciproci. Quando i Lakers hanno chiuso la trade a febbraio, la priorità era liberarsi del contratto di Westbrook e uscire da quella situazione, ma avrebbero potuto ottenere Mike Conley in cambio, e invece hanno scelto D’Angelo Russell. Vedono in lui il possibile playmaker della squadra dei prossimi anni, quel trattatore di palla e terza opzione in attacco da tenere al fianco di Anthony Davis e LeBron James.

Da quanto mi è stato riferito, i Lakers hanno un fortissimo interesse a ri-firmarlo in estate, e credo che la volontà sia reciproca. Tutto dipenderà dalle dimensioni del contratto che si aspetta il giocatore.

– Jovan Buha (The Athletic)

Queste le parole riportate QUI verso la fine della regular season, cestisticamente secoli fa. Già, perché nel frattempo le cose sono un po’ cambiate, soprattutto nell’ultima settimana. Se già verso la fine della serie contro i Golden State Warriors D’Angelo Russell sembrasse aver conservato il proprio status, con una proiezione verso il futuro (“mi sembra che un ritorno a Los Angeles sia inevitabile”, scriveva Eric Pincus), con le Conference Finals le cose sono un po’ cambiate.


“E’ stato difficile accettare di partire dalla panchina. Ma, nel breve, è importante non diventare una distrazione per i compagni e per ciascuno che stia preparando l’unica cosa che conta: la vittoria. Sapevo che fosse il momento in cui essere professionali.”

Così DLo ha commentato la scelta di coach Darvin Ham di farlo partire dalla panchina in Gara 4, persa comunque dai Lakers. La serie con i Nuggets ne ha evidenziato i limiti: minutaggio a scendere fino a meno di 15 minuti nell’ultimo incontro, con 6.3 punti di media, il 32% dal campo e il 13% da fuori, con 1.5 palle perse a partita.

Tutte cifre che andranno ad influenzare altre cifre, quelle contrattuali. Stando a un report di queste ore di Dave McMenamin di ESPN:

“Russell è eleggibile per un contratto da due anni e $67.5 milioni di dollari entro il 30 giugno, che i Lakers non hanno intenzione di offrire al massimo della cifra.”

Analizzando poi le alternative, dalla possibilità di continuare a quella della trade, essendo la posizione di point guard già contesa da nomi del calibro di Trae Young – più ipotetico – e Kyrie Irving, tema su cui abbiamo scritto un approfondimento QUI.

Se la logica dei giallo-viola è più che comprensibile, bisognerà vedere come reagirà il giocatore. Secondo Jake Fischer di Yahoo Sports, D’Angelo Russell a Minnesota era alla ricerca di un quadriennale da circa $100 milioni, un miraggio rispetto a quello che gli offriranno i Lakers o che si troverebbe messo sul piatto in free agency.

DLo ha dimostrato di poter essere un giocatore funzionale offensivamente in questa squadra in determinate serie Playoffs e soprattutto in regular season, dote da non sottovalutare in un organico corto e che ha bisogno che le stelle arrivino riposate e integre al momento che conta. Trattenerlo, se accettasse cifre adeguate e un ruolo diverso ai Playoffs, potrebbe rivelarsi positivo per i Lakers, soprattutto se dovessero riuscire ad apportare qualche miglioria a un roster costruito di punto in bianco a febbraio.

Vedremo come si evolverà la questione Irving e, soprattutto, come reagirà D’Angelo Russell al momento delle contrattazioni.