Nelle ultime settimane, il rapporto tra Russell Westbrook e i Lakers era diventato insostenibile

La frase di Dave McMenamin (ESPN) poche ore dopo la trade deadline ha fatto ormai il giro del mondo:

Come mi ha detto una fonte, i Lakers hanno rimosso un vampiro dallo spogliatoio.

Cosa c’è dietro questa affermazione?


E’ terminata nel peggior modo possibile la storia di Russell Westbrook ai Los Angeles Lakers, prima che la point guard decidesse di aprire un nuovo capitolo della sua carriera nella rivale cittadina, firmando con i Clippers (dopo il buyout con i Jazz).

Che l’esperimento Westbrook-Lakers potesse fallire, in realtà, era ben noto anche nei giorni della trade, nell’estate 2021, sia per il momento della carriera di Westbrook che per la scarsa compatibilità tecnica con quelle che già allora erano le stelle della squadra: LeBron James ed Anthony Davis. Il primo anno è infatti stato a dir poco disastroso dal punto di vista dei risultati: i Lakers hanno mancato la qualificazione al Play-In e Russ ha giocato una stagione, numeri alla mano, pessima. Tanto che il front office aveva già avuto la tentazione di scambiarlo alla trade deadline dodici mesi fa, idea che è poi diventata quasi realtà in estate, con la famosa trade sfumata con gli Indiana Pacers.

La stagione corrente ha visto un miglioramento nelle prestazioni di Russ, che ha accettato il ruolo di sesto uomo datogli da Darvin Ham (non scontato per un ex-MVP) e ha continuato a dare il meglio di sé. Sempre a modo suo, ovviamente, ma va detto che impegno e determinazione non sono mai mancati.

Tuttavia, quando le cose non vanno in campo, è complicato mantenere intatto il rapporto con compagni e allenatori. Alla fine, la bolla è scoppiata, rendendo l’ambiente nello spogliatoio “tossico”.

L’elefante nella stanza, nei panni dello scambio sfumato in estate e di tutte le critiche ricevute nell’anno e mezzo di permanenza a Los Angeles, si è fatto sempre più ingombrante, e anche la fiducia del nuovo coaching staff è venuta a mancare, secondo quanto riportato da The Athletic.

Sempre lo stesso report racconta che nelle ultime settimane si era toccato un punto di non ritorno, in cui entrambe le parti erano pronte a mettere fine a un matrimonio mai sbocciato e voltare pagina. La lite nello spogliatoio con Ham nell’intervallo della partita contro gli Oklahoma City Thunder, in quello che sarebbe dovuto essere un giorno dedicato alla celebrazione di LeBron e del suo record, si può catalogare come diretta conseguenza di una rottura avvenuta nel tempo e ormai irreparabile.

Con il tempo appena disponibile per mettere una pezza alla loro stagione, i Lakers possono ora lavorare con un personale molto più amalgamabile in campo (abbiamo dato un voto alla loro sessione di mercato qui). Westbrook, invece, avrà l’opportunità di riscattarsi in un “derby” di Los Angeles infiammato anche dalle recenti parole di Paul George.