FOTO: Sky Sports

Ormai non è un segreto che la NBA stia puntando forte su Victor Wembanyama, il giovane prospetto francese che ormai tutto il mondo conosce, e che milita nel Metropolitans 92 allenato da Vincent Collet. Tra i vari modi che ci sono di diffondere la sua persona a livello globale, i media tradizionali sono certamente quello più impattante, ESPN in particolar modo.

Giusto ieri, infatti, è uscito un articolo a cura di Jonathan Givony e Brian Windhorst sul giovane francese, che percorre tutte le tappe, di vita cestistica e quotidiana, le quali compongono questo suo viaggio verso il Draft 2023 da favorito per la prima scelta assoluta. Proprio su questo tema si soffermano le prime parole di Wembanyama, riportate da ESPN:

“Il mio prossimo obiettivo è essere la prima scelta assoluta. Ho visto giocatori francesi essere scelti al Draft, ma mai alla prima assoluta. Sarebbe un sogno. Sono emozionato, sento di avere molto da dimostrare.”


Il pezzo di ESPN continua trattando vari temi, dall’esposizione mediatica alla cura del corpo, fino ai contratti che gli sono già stati offerti a destra e a manca. La giovane stella spiega di “non aver mai fatto nulla di così grande” in vita sua, riferendosi alle attenzioni enormi riservategli dai media. Anche i genitori sarebbero preoccupati per Wembanyama, sebbene lui stesso affermi di avere un mindset che gli consenta di gestire la pressione. Questo gli sarebbe stato utile proprio prima delle gare giocate in estate contro Team Ignite e il suo “rivale” principale per la prima scelta assoluta al Draft 2023, Scoot Henderson:

“Non ho mai pensato minimamente ai rischi, anche se i miei genitori probabilmente sì. Non è il mio modo di ragionare: sono sicuro che avrò successo in tutto ciò in cui mi butterò.”

Se c’è qualcosa che starebbe aiutando Wembanyama a non pensare ad altro se non al proprio sviluppo, quella è la gestione dell’infinità di offerte già arrivate da svariati brand a cura di Bouna Ndiaye, il suo agente localizzato a Dallas, e Jeremy Medjana, agente a Parigi. Non è facile pensare di rifiutare contratti milionari, ma la linea seguita dagli agenti sarebbe quella di non svendere il proprio cliente, aiutandolo così a concentrarsi più sulla pallacanestro, che non sulle finanze.

E questo è un suggerimento che sarebbe arrivato in pre-season da LeBron James, le cui parole sono state citate da ESPN:

“La cosa più importante per lui è mantenersi fedele nei confronti del gioco. Lo è stato per me. mi ripeto sempre: ‘Sarò fedele al gioco, mi allenerò, mi preparerò fisicamente, mentalmente, spiritualmente per dedicarmi al gioco, se davvero voglio essere grande.”

“La seconda cosa è non dimenticare di divertirsi dopo che diventa un lavoro. Lo diventa subito. E lui ci sta passando adesso, ma diventerà pure – non voglio dire peggio, ma più impegnativo.”

Lo sviluppo di Wembanyama passa da più fattori, il primo dei quali è la condizione fisica, di cui si occupa Guillaume Alquier, preparatore atletico personale appena assunto che segue il giovane giocatore per 10 ore al giorno. La tutela di eventuali infortuni al piede è la priorità, portata avanti con un lavoro di rinforzo degli alluci e numerosi esercizi appositi.

La questione peso, una delle più delicate, è stata affrontata dal giocatore, ma non sembra essere un punto focale.

Dopo aver lavorato 10 giorni in Germania con Holger Geschwindner, collaboratore di Nowitzki, la linea da seguire sarebbe quella di mettere su massa muscolare, ma non troppo peso, con 5 pasti al giorno negli ultimi 5 anni. “Non mi vedo diventare un ragazzo enorme”, ha detto Wembanyama, e così sembra pensarla anche chi lo segue.

L’altro elemento cardine per lo sviluppo è rappresentato da coach Vincent Collet. L’aver scelto i Mets anziché una squadra come l’ASVEL è servito a Wembanyama per incentrare tutta la preparazione sullo sviluppo personale, compito che l’allenatore della nazionale francese ha accolto, affidandogli molte responsabilità, ma anche accettando più errori.

Non proprio un modus operandi usuale, considerando che Collet saluterà la giovane stella a fine stagione, ma che da una parte consente di non pensare al futuro, concentrandosi solo sulla crescita del giocatore:

“Non è abituato ad allenare questo tipo di squadre. Siamo speciali, sapete? Lui (Collet) è come una Bibbia della pallacanestro. Non mi parla del futuro, e questo mi permette di pensare a me stesso e a cosa potrei fare meglio per i miei compagni. Mi sono sbagliato un milione di volte, ho fatto migliaia di errori già solo in questa stagione, ma sento che stiamo migliorando come squadra. E parliamo un sacco, davvero molto. Lui mi spiega sempre tutto in modo calmo, anche se è arrabbiato.”

Infine, domande sulla NBA. Wembanyama ammette su ESPN di non guardare troppe gare, concentrandosi di più su grandi giocatori come Kevin Durant, da prendere come esempio. Nonostante questo, sembra predisposto a prendere di buon grado qualunque cosa gli riserverà il destino:

“Diciamo che sto seguendo la classifica, ma è più facile guardare le squadre in testa, faccio un po’ fatica a guardare in basso. Non ci sono squadre sbagliate, non sono preoccupato per questo, non ci sono cattive organizzazioni. Non penso mai che non sia bello andare da qualche parte.”

Per chiudere, quanto è cambiato Victor Wembanyama, stando alla sua intervista con Givony e Windhorst?

“La pallacanestro non è cambiata per me, si tratta più di quello che è fuori. Più responsabilità, più aspettative, ma è sempre lo stesso gioco e mi sto divertendo allo stesso modo. L’unica cosa che posso dirvi è che amo vincere e odio perdere. Voglio costruire qualcosa che alla fine venga ricordato, ma voglio farlo aggiungendo un piccolo pezzo ogni giorno.”