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Questo contenuto è tratto da un articolo di Robbie Hodin per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Seppur la Regular Season NBA abbia avuto inizio da meno di un mese, in molti tra appassionati e professionisti del mondo della palla a spicchi sentono già di poter affermare che l’innesto di Kristaps Porzingis ai Boston Celtics sia quello che ha avuto il più grande impatto in positivo sulla squadra. Tanti altri giocatori di livello All-Star hanno cambiato maglia nel corso dell’estate (o poco dopo), tra cui James Harden, Bradley Beal e Damian Lillard, ma nessuno di loro è riuscito a pareggiare The Unicorn in quanto all’influsso benefico avuto sui compagni e sullo stile di gioco della squadra (QUI e QUI abbiamo analizzato l’argomento focalizzandoci su altri aspetti).


Di seguito un’analisi approfondita dei miglioramenti apportati dal solo arrivo del centro lettone al sistema di gioco messo in atto dagli uomini allenati da coach Joe Mazzulla.

  • Fase offensiva

L’attuale periodo storico dei Boston Celtics – che può essere identificato come quello dominato da Jayson Tatum e Jaylen Brown – non aveva mai annoverato un lungo tanto dinamico quando Kristaps Porzingis. Se la scorsa stagione i Celtics si sono classificati al 23° posto per tentativi in post up, l’arrivo del lettone ha permesso loro di scalare ben 20 posizioni in questa particolare statistica (QUI e QUI abbiamo analizzato i nuovi dettami tecnico-tattici bianco-verdi, QUI i loro possibili punti deboli). Giocare in post up, nonostante abbia perso appeal negli ultimi anni, è ancora un ottimo metodo per rallentare il ritmo e mantenere le difese avversarie impegnate, ed i bianco-verdi non avevano ancora avuto di recente un lungo tanto affidabile ed efficace in questa fase di gioco. 

La media di The Unicorn in post up è di 1.61 PPP – Points Per Possession – quest’anno, che in proiezione annuale lo renderebbe il migliore della lega. Anche se a volte potrebbe sembrare poco solido e rallentato quando in possesso del pallone, le statistiche suggeriscono che affidarsi a Porzingis in post up sia una delle scelte più efficienti tra quelle attuabili da Jayson Tatum e compagni. 

Un altro ambito in cui i Celtics si sono impegnati maggiormente rispetto al passato, anche il più recente, è quello del pick&roll. Sono passati dal 21° posto per Volume di gioco sviluppato dal rollante nella scorsa stagione, all’8° posto in quella attuale. E, ancora meglio, i bianco-verdi hanno risalito la china dal 20° posto della Stagione 2022/23 al 5° in quella attuale per quanto riguarda l’efficacia di questo tipo di giocata. L’allerta nelle difese causata da The Unicorn giocando come rullante pronto ad attaccare il canestro, infatti, è molto più alta rispetto al meno atletico Al Horford o al meno prestante Robert Williams III: le sue abilità nel passaggio e al tiro lo rendono una minaccia più urgente da arginare in short roll, ed inoltre amplia il gioco verticalmente grazie alla sua stazza – non bisogna dimenticare che KP è alto 2 metri e 13 centimetri. 

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Allargare il gioco ed ampliare le spaziature sono indubbiamente il miglior contributo di Porzingis allo stile di gioco dei Celtics. Al Horford ha permesso di ottenere ottimi risultati finora, dando pericolosità dal perimetro attaccando in five-out, ma mai quanto fatto dal lettone. Horford rimane un giocatore affidabile da oltre l’arco, ma il lento rilascio del pallone lo rende più facilmente marcabile rispetto a quanto la sua stazza gli permetterebbe. Inoltre, la shooting gravity di Porzingis è nettamente maggiore rispetto a quella di Big Al, con enormi effetti benefici sull’efficacia del playmaking bianco-verde: The Unicorn ha infatti le abilità al tiro di una guardia e la stazza e lunghezza delle leve di un centro tradizionale. 

Inoltre, anziché avere a disposizione Robert Williams, adesso la second unit dei C’s può fare affidamento su Horford ed attaccare dal perimetro con tutti gli uomini in campo, per tutti e 48 i minuti effettivi, aumentando efficacia e pericolosità dello stile di gioco di Jayson Tatum, Jaylen Brown e Jrue Holiday (QUI abbiamo approfondito la tematica della second unit dei C’s).

L’ampliamento delle spaziature offensive, l’efficacia in post up e dell’utilizzo dei pick&roll – come risultato dell’aggiunta in roster di Porzingis – sono tutte caratteristiche che hanno reso la fase offensiva dei Celtics meno prevedibile e più malleabile. Hanno permesso agli uomini di coach Mazzulla di aumentare il set di opzioni offensive a disposizione, per fronteggiare al meglio le diverse fasi difensive delle varie squadre avversarie. Ciò può risultare un’arma in più nelle fasi finali dei Playoffs, quando i C’s potrebbero trovarsi a fronteggiare squadre con caratteristiche difensive nettamente diverse tra loro nei vari turni. Finalmente, infatti, la franchigia del Massachussetts dispone di un lungo affidabile da contrapporre alle difese più solide e strutturate fisicamente; e, a differenza di Horford e Williams, Porzingis può battere le guardie avversarie in marcatura semplicemente tirando loro in faccia, per via delle sue lunghe leve. 

  • Fase difensiva

Kristaps Porzingis ha apportato un livello di protezione del ferro che i Boston Celtics non avevano mai avuto finora. In passato, in effetti, coach Mazzulla ha potuto fare affidamento sullo shot-blocking di Time Lord, che nonostante ciò non era – e non è ancora – un vero e proprio rim protector. La scorsa stagione ha infatti difeso su 3.1 conclusioni al ferro, valide per l’8° posto totale nel roster dei Celtics, contro le 7.9 difese del ferro di Porzingis quest’anno. Dissuadere gli avversari dal tirare nei pressi del ferro è parte importante del ruolo di un rim protector, ed è esattamente ciò che KP mette in pratica ogni volta che viene scelto per competere sul parquet. Per la cronaca, i giocatori avversari stanno attaccando il ferro l’11% peggio di quanto dovrebbero, se marcati dal lettone. Non bisogna farsi ingannare dalla figura esile e leggera dell’ex Dallas Mavericks e NY Knicks, poiché rimane uno dei migliori difensori del proprio canestro dell’intera NBA.

Inoltre, le squadre avversarie stanno tirando al canestro bianco-verde col 57% di efficacia, in ribasso rispetto al 62% della scorsa stagione. La sola presenza di Porzingis nel pitturato è una seria minaccia per gli avversari in penetrazione, maggiore rispetto a quella costituita da Horford e Williams – che, va ribadito, sono due solidi difensori. La stazza e capacità di posizionarsi del lettone, in aggiunta alla sua agilità nelle movenze e nel salto, lo rendono un difensore molto più efficace rispetto al passato. 

  • Conclusioni

In conclusione, sembrerebbe che i Boston Celtics abbiano finalmente a disposizione un centro capace di garantire l’imprevedibilità in fase offensiva e la protezione del pitturato tanto ricercate e richieste in passato a e da Brad Stevens. Il quale, va rimarcato, è il principale artefice della trade che ha portato Kristaps Porzingis a Boston, per quella che potrebbe essere a tutti gli effetti la trade della Stagione NBA 2023/24.