FOTO: CelticsBlog.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Sara J. Gamelli per Celtics Blog, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Negli anni l’ambiente cestistico NBA, in particolare quello del Massachussetts, ha imparato ad aver fiducia in Brad Stevens. Il President of Basketball Operations dei Boston Celtics è indubbiamente riuscito a costruire uno dei migliori roster che la franchigia abbia mai annoverato nella sua lunga storia. Seppur ancora imbattuto in Regular Season, questo roster è lontano dall’aver espresso tutto il suo potenziale (QUI abbiamo parlato del progetto del Presidente dei C’s).


Dopo aver fallito l’impresa di vincere il 18° Larry O’Brian Trophy nella scorsa stagione, i C’s hanno rinvigorito la spola di giocatori a disposizione di coach Joe Mazzulla con l’aggiunta di Kristaps Porzingis (QUI e QUI abbiamo parlato dell’importanza del lettone per i bianco-verdi) e Jrue Holiday. Le partenze spacca-cuore di Marcus Smart, Grant Williams, Robert Williams III e Malcolm Brogdon hanno lasciato i tifosi bianco-verdi con qualche dubbio in vista della stagione in corso. E seppur ancora la RS abbia appena aperto le danze, è innegabile che il quintetto dei Celtics sia estremamente versatile e probabilmente tra i migliori della lega (QUI abbiamo analizzato le innovazioni tecnico-tattiche apportate e QUI i possibili difetti).

In ben 74 stagioni NBA nessuno starting line-up ha mai retto il paragone con quello dei Celtics del 1986/87. Con tutte le stranezze che questa menzione può implicare, dato che i bianco-verdi hanno vinto il titolo un anno prima, nella Stagione 1985/86 – ed anche quel quintetto è considerato tra i migliori all time. Da un punto di vista meramente statistico Dennis Johnson, Danny Ainge, Larry Bird, Kevin McHale e Robert Parish sono stati una delle squadre più dinamiche non solo della stagione, ma anche della storia del basket statunitense ed internazionale – mettendo a referto una media di 99.9 punti a partita. Ed anche se questo team non ha alzato al cielo alcun trofeo, rimane uno dei più prolifici e prestigiosi nella storia della franchigia dei Boston Celtics. 

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Andando avanti negli anni si trova il team del 2008, capace di portare sulle rive del Charles River il 17° Titolo NBA. Rajon Rondo, Ray Allen, Paul Pierce, Kevin Garnett e Kendrick Perkins hanno dominato su entrambi i versanti del parquet di gioco. Il quintetto allenato da Doc Rivers ha messo a referto 73.3 punti a partita, guidato da Mr He got game nelle vesti di cecchino da oltre l’arco e KG, vincitore del Defensive Player of the Year

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Coach Joe Mazzulla è stato abbastanza chiaro circa le rotazioni degli attuali 6 top player in roster. Finora i C’s sono stati eccellenti con il quintetto small composto da Jrue Holiday, Derrick White, Jaylen Brown, Jayson Tatum e Kristaps Porzingis. Nel corso delle partite vinte contro i Miami Heat ed i New York Knicks sono stati messi in mostra sprazzi di ciò che questo quintetto potrebbe realizzare attraverso il suo inimitabile bagaglio tecnico. 

Dove potrà arrivare l’attuale starting five dei Boston Celtics? Ognuno dei suoi membri è un ottimo tiratore, sa attaccare il ferro in isolamento, post-up, senza tralasciare le abilità difensive. In una lega in cui molte squadre sono offensivamente “monodimensionali”, questi ragazzi sono in grado di imbastire diverse trame e tattiche offensive. Nelle prime uscite stagionali gli uomini iniziali bianco-verdi hanno messo a referto più di 100 punti di media: solo il tempo saprà dare delle risposte su ciò che avranno – o avrebbero potuto – realizzare.