Gara 2 contro gli Hawks è stata un’ottima sintesi dei miglioramenti che Julius Randle ha saputo apportare al suo gioco nella stagione 2020/21.

FOTO: NBA.com
Questo articolo, scritto da Derek Reifer per The Strickland e Corner Three, e tradotto in italiano da Davide Corna per Around the Game, è stato pubblicato in data 28 maggio 2021.
Nella serie Playoffs contro Atlanta, anche per merito degli Hawks, Julius Randle non è stato se stesso.
La (nuova) star dei Knicks ha segnato solo 15 punti sia in Gara 1 che in Gara 2 – la prima volta in stagione in chi ha segnato 15 o meno punti in due partite consecutive. Tuttavia, è interessante analizzare Gara 2 di quella serie, in cui Randle ha giocato decisamente in crescendo, modificando nel corso della gara sia l’atteggiamento che alcuni aspetti del suo gioco offensivo.
Ma iniziamo “dal basso”, cioè dal primo tempo.
Quello che vediamo qui sopra è un tiro che Randle ha segnato con regolarità in questa stagione: lo stepback verso quell’angolo. È stata infatti la sua mattonella di tiro più comune, nel corso della stagione:

In questo caso, però, arriva un airball. Clyde ha fatto notare che dopo il tiro Julius appariva “confuso” – “non è un buon segno, amici”.
Sul possesso successivo, contro Bogdanovic e con 6″ sul cronometro dei 24″, ha cercato di portare un casa un fallo. Secondo airball, in back-to-back:
Randle stava mancando anche dal punto di vista dell’effort. Nell’attacco seguente, Randle era marcato nuovamente da Bogdanovic:

Come si può vedere nello screenshot, Rande ha colpevolmente permesso a Bogdanovic di scappare in contropiede, dopo un canestro segnato – finendo in qualche modo a essere il quarto giocatore dei Knicks in transizione difensiva, a osservare il facile layup del serbo:

Non proprio quello che ti aspetti nei Playoffs.
Un paio di giocate dopo, Randle è isolato con spazio sul perimetro contro Bogdanovic, che lo forza verso sinistra. Randle si rifiuta di attaccare il canestro, decidendo invece di andare in post-up al gomito. Non è necessariamente una brutta decisione, visto che gli Hawks si sono visti costretti a mandare un raddoppio, che ha lasciato libero in angolo RJ Barrett, in una posizione da cui è stato efficace per tutto l’anno:

Si tratta di una lettura che Randle ha eseguito in automatico per tutta la stagione, ma in questo possesso ha esitato e si è spostato verso la linea di fondo, facendo sparire la linea di passaggio e finendo per perdere malamente la palla, pestando la linea di fondo:
E questa è stata l’ultima volta che abbiamo visto Randle nel quarto. L’MIP, ed MVP della Regular Season dei Knicks, è andato in panchina con la squadra sotto di 7, ed è rientrato con i Knicks sotto di 3 nel secondo quarto. Circa un minuto dopo essere rientrato è riuscito a guadagnarsi un fallo contro Danilo Gallinari, e ha segnato i liberi, facendo registrare i primi punti della sua partita. Già: nel secondo quarto.
A Julius è stato chiesto da Thibs di fare sostanzialmente quello che ha fatto per tutta la stagione: creare un tiro quando si ferma l’attacco dei Knicks. Fra tutti i giocatori NBA, Randle si è piazzato al primo posto per numero di tentativi negli ultimi 4 secondi dell’azione (171); in queste occasioni ha anche tirato con una percentuale migliore (39.2%) rispetto al secondo e al terzo in classifica, Luka Doncic (38.1%) e Jayson Tatum (36.5%).
Come in questo caso, in cui si è costruito in effetti un buon tiro, che però non è andato a segno:
Nel possesso successivo, Julius ha ricevuto palla e la difesa ha accennato un raddoppio; Randle non ha letto e reagito velocemente alla situazione, ed è arrivato un brutto tiro allo scadere del cronometro.
Poi, a 1:37 dalla fine del secondo quarto, i Knicks sono finalmente riusciti a dare a Randle un tiro con spazio, ma è arrivato un altro mattone:
In realtà, Randle non ha preso molti tiri da questa posizione in Regular Season, né è stato particolamente efficace:

In ogni caso, è lecito aspettarsi che un All-NBA segni un tiro del genere, con la squadra sotto di 13, in casa, in una partita di Playoffs in cui la vittoria è quasi un obbligo. Con questo errore, Julius era 0/5, con 2 punti in 16 minuti giocati.
Anzi, andiamo avanti di un paio di possessi. E aggiorniamo il dato: 0/6.
Semi-transizione, contro Gallinari, che gli ha concesso di andare sulla sua mano forte. Julius ha però perso l’equilibro e lasciato andare un pessimo tiro, prima di cadere a terra fuori dal campo.
La questione “lasciarlo andare sulla sua mano forte” è stata in effetti un tema ricorrente sui social, durante il primo tempo.
Molte difficoltà di Randle in questa partita sono sembrate a livello mentale. Ha sbgliato tiri (e letture) che aveva eseguito con successo per tutta la stagione.
La causa di molte di queste difficoltà è stato però il modo in cui gli Hawks l’hanno affrontato. Randle non è stato più di tanto un penetratore quest’anno, visto che solamente un quinto dei suoi tiri è arrivato entro un metro dal ferro:

Nate McMillan e gli Atlanta Hawks avevano deciso di negargli il suo jumper, e di lasciarlo invece penetrare sulla sua mano forte, per poi raddoppiarlo (sfruttando l’abilità di Capela in queste circostanze).
Ed è così che siamo arrivati all’intervallo, con i Knicks sotto di 13. Randle 0/6 dal campo, 1 assist e -17 di plus/minus. Contando anche la prestazione di Gara 1, l’MIP era in quel momento 6/29 dal campo (20.6%) nella serie – la sua peggior percentuale dal campo in stagione era stata del 22%.
La trasmissione del secondo tempo dal Madison Square Garden iniziò con l’intervista a Kenny Payne (“l’uomo che ha reso Julius un All-Star“) da parte di Rebecca Harlow, che a proposito di Randle ha chiesto: “Cosa stai notando, e cosa gli hai detto nell’intervallo?” – Payne ha risposto: “Ora come ora stanno concentrando tutti i loro schemi difensivi su di lui. Deve diventare un facilitatore, e deve andare a rimbalzo in attacco”.
Tom Thibodeau ha puntato a risolvere i problemi offensivi prendendo la decisione di far partire in quintetto Derrick Rose e Taj Gibson.
Quando i Knicks hanno coinvolto Rose in un P&R con Randle, Julius ha risposto con il suo primo canestro dal campo della serata:
Nel suo podcast “Knicks Film School”, Jon Macri ha evidenziato questa giocata come il punto di svolta della partita di Randle. Non so se Macri in quel momento abbia o meno pensato che i Knicks avrebbero vinto Gara 2, ma di certo vedere Randle mettere la palla nel canestro aveva provocato sensazioni positive.
Un minuto dopo, i Knicks hanno eseguito la stessa identica giocata. Questa volta Bogdanovic è rimasto con Randle, e Rose ha così avuto spazio per avvicinarsi al canestro.
Rose avrebbe avuto tutto quello spazio, se Randle non avesse segnato il tiro precedente? Probabilmente no.
Un paio di possessi dopo, ha portato su il pallone e si è subito preso un tiro da fuori. Non un buon tiro, ed ecco l’errore. Ma vi ricordate quell’azione nel primo tempo, quando è rientrato “con calma” in difesa, concedendo un facile layup? Qui decisamente meglio:
Poco dopo New York ha nuovamente eseguito il pick&roll fra 1 e 4, mettendo alla prova Bogdanovic e Hunter. La prima volta, Randle si era preso una tripla con spazio; la seconda, Rose era arrivato a tirare vicino al ferro. Qui invece gli Hawks hanno cambiato in difesa, e Randle si è ritrovato marcato da Bogdanovic.
Possiamo vedere gli Hawks tornare alla cara vecchia mossa di “forzare” Randle verso sinistra, con Capela pronto chiudere:

Tuttavia, qui Randle ha reagito di conseguenza, cercando la penetrazione verso il centro. Si nota che la difesa degli Hawks è costretta ad eseguire una reazione “in emergenza”, invece di quella prevista dal game-plan. Bogdanovic e Capela finiscono per occupare lo stesso spazio; e Collins, che stava tranquillamente lasciando libero Barrett sul lato debole durante il primo tempo (ricordate quella lettura sbagliata?), qui si è visto costretto a riavvicinarsi ad RJ, visto che Randle si è creato una semplice linea di passaggio.
Tutto ciò ha lasciato libero Gibson sotto canestro, ben servito da Randle:

Questa giocata non è finita nelle statistiche (Taj ha esitato e guadagnato solo due tiri liberi), visto che non è arrivato un assist, ma è in ogni caso un chiaro esempio di come un piccolo aggiustamento possa cambiare le cose nei Playoffs, quando le squadre giocano contro ogni singola tendenza dell’avversario.
Il secondo tempo di Randle, comunque, non è stato tutto rose e fiori. Ha avuto comunque delle difficoltà e delle altre cattive letture. Un paio di azioni più tardi, ad esempio, ha palleggiato nel traffico e ha perso palla.
Tuttavia, era evidente che la sua fiducia era in crescita. Qui lo vediamo raccogliere tranquillamente la palla e segnare la tripla, la seconda del suo terzo quarto:
Poi, l’apice della partita di Randle: in arrivo da una tripla segnata, Gallinari mette pressione sulla palla e Randle riesce a farlo saltare:

Di nuovo, attacca il centro dell’area e la difesa collassa. Subisce fallo e va in lunetta, un altro possesso che ha prodotto punti.
E dall’altra parte del campo?
Gli Hawks lo portano lontano dal ferro e dai compagni, e Trae penetra con una giocata simile a quella eseguita alla fine di Gara 1. Ma Randle qui sta con lui fino alla fine, e forza l’errore al tiro:
Penso che la difesa di Randle sia stata uno degli aspetti più sottovalutati nella sua campagna verso il premio di Most Improved Player.
Di nuovo in attacco, Randle ha sfruttato ancora la pressione di Gallinari, è andato in penetrazione e ha scaricato per un tiro aperto di Rose:
A questo punto era assolutamente evidente che Randle stava giocando in attacco con una fiducia del tutto diversa da quella che si era vista fin lì nella serie. La stessa che si era vista per mesi al Madison Square Garden, in Regular Season.
Ecco quindi un’altra penetrazione, dopo un blocco alto di Gibson:
Con questa gioata Randle è arrivato a 9 punti nei primi 8 minuti del terzo quarto, dopo i soli 2 del primo tempo. Poi, il canestro che hanno portato i Knicks avanti per la prima volta dopo il 7-6 di inizio partita:
Notate come, ancora una volta, Randle cambi direzione per portarsi sulla mano destra, per poi concludere in jumper contro un difensore più basso. Randle era sembrato riluttante ad eseguire questa giocata nel primo tempo, e in tutta Gara 1.
Sebbene sia un’altra giocata che non rientra negli highlights (l’assist rimane “potenziale”), il trend è continuato a fine quarto con questo scarico per Immanuel Quickley dopo una penetrazione verso il centro:
All’inizio di questa giocata, gli Hawks volevano chiaramente che Randle andasse a sinistra, verso l’aiuto:

Quando è andato nell’altra direzione, costringendo la difesa a reagire, ha effettivamente liberato ben tre tiratori sul perimetro:

Randle stava letteralmente dominando contro Gallinari, e gli Hawks non avevano molti altri giocatori in grado di accoppiarsi con lui. Non è un caso, se Randle aveva fatto registrato 37 punti di media nelle tre partite di Regular Season contro Atlanta.
Al suo rientro in campo nel 4Q, la partita era in pieno equilibrio. E Julius sembrava ancora un ritmo, visto che ha subito servito Reggie Bullock per una tripla che ha portato i Knicks sul +5 .
Poi, nel clutch time, un possesso pesante in cui Randle si è dimostrato paziente, ha fatto lavorare la difesa, ha aspettato e letto il raddoppio, e dato un assist sotto canestro a Gibson, che ha praticamente chiuso la gara:
Le statistiche di Randle nel secondo tempo: 13 punti, 5/10 dal campo, 2/5 da tre, 5 rimbalzi, 3 assist e 3 palle palle perse. Non è stato perfetto, ma è stato chiaramente un altro giocatore rispetto al primo tempo.
Un tempo da vecchio Randle, e uno in versione-MIP. Gara 2 contro gli Hawks è stata un’ottima sintesi dei miglioramenti che Julius ha saputo apportare al suo gioco nella stagione 2020/21.