Foto: NBA.com

Dopo averlo tenuto per mesi (se non anni) nel limbo, i Toronto Raptors si sono finalmente decisi a scambiare OG Anunoby, da tempo uno dei giocatori più chiacchierati del mercato NBA in tutte le sue sfaccattature.

Il fit con i Knicks

Quasi dal nulla, nella serata di ieri, abbiamo tutti ricevuto la notifica (e questa volta la corsa l’ha vinta Woj, ndr) sull’arrivo al Madison Square Garden dell’ala dei Raptors insieme a Precious Achiuwa e Malachi Flynn, in cambio di un pacchetto incentrato sul RJ Barrett ed Immanuel Quickley, comprendente però anche una seconda scelta, il cui valore non andrebbe assolutamente sottovalutato.

Le prime reazioni dei tifosi Knicks sono state, comprensibilmente, entusiastiche: Anunoby porta con se l’essere un difensore di assoluta élite, eletto giusto 6 mesi fa nel 2nd Team All-D, ed un giocatore estremamente affidabile e costante per quanto riguarda la produzione da oltre l’arco, con anche notevoli, e probabilmente sottovalutate, capacità di arrivare al ferro e finire con costanza. 

A questi valori tecnici innegabili, va aggiunta la sua capacità di switchare su almeno 4 ruoli, che, insieme alla stazza che a New York certamente serviva, sarà un’ulteriore arma a disposizione del coaching staff rispetto a quanto garantito da Barrett nella medesima posizione.

Volendo però ragionare in maniera un minimo più approfondita, è indubbio che un giocatore del genere abbia bisogno, perlomeno a livello offensivo, di qualcuno in grado di generare del vantaggio in prima battuta, permettendogli di agire negli spot e nelle situazioni a lui più congeniali, specialmente attaccando i close-out negli angoli, cosa che al momento, per quanto Brunson stia facendo una stagione assolutamente incredibile come playmaking, i Knicks non hanno, o non hanno nella giusta dose. 

La capacità di andare al ferro, anche assorbendo il contatto, di Anunoby è spesso sottovalutata

Un altro aspetto che non va sottovalutato è la capacità subliminale di un giocatore del genere di “attrarre” una star, ovviamente non per il suo valore insito, quanto più per la solidità che può dare ad un supporting cast e soprattutto sulla percezione di esso e di come possa amalgamarsi alla perfezione con il gioco di pressoché chiunque. 

L’intera bontà o meno della trade ovviamente dipenderà da se e come i Knicks riusciranno a riformarlo quest’estate, Anunoby potrà (e quasi certamente lo farà) infatti uscire dall’attuale contratto, del valore di 18.6 milioni, per cercare cifre maggiori. Da questo punto di vista non deve passare in secondo piano il fatto che OG sia rappresentato dal figlio dell’attuale presidente dei Knicks, Leon Rose, e dalla CAA, da sempre in buonissimi rapporti con la franchigia della Grande Mela e che dunque questa possa aver ricevuto rassicurazioni sul fatto che, non solo il giocatore rimanga, ma anche a delle condizioni ragionevoli per il mercato odierno.

Gli altri arrivi al Garden

Troppo poco si è forse però parlato degli altri pezzi dello scambio, sicuramente meno pregiati o conosciuti al grande pubblico ma che presumibilmente avranno nondimeno un ruolo non indifferente nella stagione, in particolare Achiuwa: se infatti Malachi Flinn andrà a ricoprire il ruolo di terza PG, in un back-court che senza Quickley si trova ora in enorme carenza di scoring, il lungo ex-Memphis sarà fondamentale per una squadra che ha perso Mitchell Robinson per il resto della stagione e che si è trovata costretta a firmare per l’ennesima volta Taj Gibson, feticcio discutibile dell’allenatore.

Precious non è sicuramente il tipico centro stanziale e rim-protector “alla Thibodeau”, essendo solo 2.03 per 110kg, ma, esattamente come Sims, offre a livello difensivo grande versatilità, ed al contempo offensivamente è capace sia di letture non banali sullo short-roll, che di mettere qualche tiro da fuori, una dote finora poco esplorata ma che sicuramente potrebbe evolversi nel tempo, specie nel caso in cui venisse usato anche in coppia con un altro lungo. 

31.4% da 3 punti in carriera ma la mano sembra molto educata, soprattutto in C&S

Fino a questo punto sembrerebbe che i Knicks abbiano fatto l’affare del secolo, di fatto andando a rubare a casa di Masai Ujiri, ma, osservando un minimo più attentamente, non è esattamente così che stanno le cose, Anunoby non è nel modo più assoluto arrivato “gratis” come si pensa.

Già solo la seconda scelta ha un suo valore, provenendo da Detroit sarà con molto probabilità difatti una trentunesima/trentaduesima, pick cosa che la rende forse persino superiore come valenza alle cosiddette late first-rounder in quanto vanno a pescare nello stesso range di giocatori ma senza le medesime garanzie contrattuali, permettendo dunque maggiore elasticità ed un margine di errore più ampio alla franchigia.

Perdite dolorose

Passando ai due giocatori coinvolti, è innegabile che entrambi, per ragioni diverse, rappresentino una perdita importante e, di contro, aggiunte non da poco per i Raptors. 

Barrett da par suo torna in Canada, con la quale maglia ha letteralmente dominato il basket giovanile, umiliando a più riprese gli stessi USA, e ci torna dopo 4 stagioni che, nonostante siano state enormemente al di sotto delle (altrettanto enormi) aspettative, lo hanno consacrato come un giocatore NBA di buonissimi livello, capace di fare molte cose su un campo da pallacanestro e con ancora un netto potenziale inespresso.

Il suo contratto non è fra i migliori che si possano trovare, ma è comunque accettabile e potrebbe esserlo ancora di più se i flash di passing mostrati a NY riusciranno a trovare continuità nel sistema di Rajaković, dove, con molta probabilità non gli verrà richiesto di creare da fermo con 5 secondi sul cronometro dopo 18 jab-sep di Randle, quanto più sfruttare il vantaggio e capitalizzarlo a difesa già mossa, attaccando con maggiore fluidità un pitturato non intasato.

Passando a Quickely stiamo parlando della perdita che più farà soffrire in assoluto. Arrivato nel semi-anonimato ha completamente stravolto da un punto di vista emotivo l’ambiente, portando sia sul piano caratteriale che tecnico quella scintilla necessaria ad una squadra altrimenti piuttosto piatta. 

Il floater è stato fin da subito l’arma principale, ed una delle più evidenti, nel suo vastissimo arsenale

Il suo fit all’interno dei Raptors è piuttosto evidente: partirà molto probabilmente come titolare accanto a Barnes, aggiungendo tiro e scoring ad una line-up che ne ha estremamente bisogno, dopo le perdite in anni consecutivi di VanVleet e Lowry. 

La guardia di Kentucky è anch’essa a suo volta da anni sul mercato, se ne era già parlato prima che evolvesse in un giocatore che avrebbe potuto (dovuto) vincere il 6MOY e poi ancora sia lo scorso inverno che la passata estate in vari pacchetti, che fosse per arrivare alla “star” di turno che a giocatori come Marcus Smart.

Il suo impatto in campo passa ancora molto probabilmente sotto traccia, venendo sicuramente soffocato da quanto imposto dal sistema offensivo, se così vogliamo chiamarlo, di coach Thibodeau: è uno dei tiratori di alto volume (più di 11 triple per 100 possessi) più precisi della lega, un 90% ai liberi dal giorno 0 ed anche, giocatore in grado di generare conclusioni con buona percentuale dal mid-range, una sorta di Tyrese Maxey versione molto lite ma positivo in difesa, non malissimo direi.

Le prospettive delle due squadre

In termini assoluti la trade avrà presumibilmente risvolti positivi sul futuro di ambedue le franchigie coinvolte, pur non essendo perfetta. I Raptors ottengono flessibilità ed ora ( a seconda di quello che sceglieranno di fare con Siakam) si sono aperti la strada sia per puntare a costruire su questo nucleo, ipotesi improbabile ma comunque da vagliare, sia per smantellare tutto e ripartire da un core con un minino di senso complessivo, dall’altra parte i Knicks, al costo di una panchina nettamente peggiorata, aggiungono con Anunoby il role-player più star fra i role-player ed un paio di giocatori potenzialmente interessanti, anche in ottica futura.

Si poteva fare di meglio da entrambe le parti, certo, ma alla fine potremmo dire di essere davvero di fronte ad uno dei pochissimi casi di situazione Win-Win per tutti.