Questo contenuto è tratto da un articolo di Nico Martinez per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Ospite di ‘The BIG Podcast’ con Shaquille O’Neal, Draymond Green ha rivelato alcune dure verità sulle NBA Finals 2016. A soli 2 minuti dal termine di Gara 4, il giocatore di Golden State e LeBron James hanno avuto un alterco a metà campo risultato, poi, in un tecnico per la stella dei Cavs e in un flagrant retroattivo per Green. Avendo raggiunto così i 4 flagrant points ai Playoffs, l’Orso Ballerino ha subito una sospensione automatica per Gara 5, vinta poi da Cleveland. A essere punito è stato l’atto ostile di Draymond Green, nonostante abbia “mancato il bersaglio” che lui stesso sperava di centrare, come ha ammesso:
“Se avessi fatto quello che ha fatto Jamal Murray, sarei stato sospeso per il resto dei Playoffs. Ho provato a colpire LeBron e sono stato sospeso per Gara 5 delle NBA Finals. E sì, certo che ho provato a colpirlo. Passi sopra a me, che sono un dannato uomo adulto? Non mi calpesti la spalla. C’è un sacco di spazio sul campo da pallacanestro, non occupo così tanto spazio, non c’è bisogno di camminarmi sopra. Se lo fai, mi manchi di rispetto in quanto uomo. E così sono stato sospeso per aver cercato il contatto. Ma se qualcuno tira un cuscinetto termico in campo va bene?”
La polemica parte dalla mancata sospensione di Jamal Murray per avere gettato, in Gara 2 nel corso della serie contro Minnesota, prima un asciugamano, poi un cuscinetto termico verso l’arbitro, rischiando di colpire i giocatori in campo. Il gesto è stato punito con $100.000 dollari di multa al giocatore ma nessuna sospensione, riconoscendo la frustrazione del giocatore. Il ragionamento alla base è lo stesso: nessuno si è fatto male, ma è comunque un atto ostile. Restando alle Finals 2016, probabilmente a fare la differenza sono stati lo storico del giocatore e l’interpretazione della reazione – non “frustrazione”, ma reazione ingiustificata, per quanto opinabile. In ogni caso, che sia stato esagerato o meno, certo è che Draymond Green sia caduto in una palese provocazione, dal momento che gli stessi giocatori dei Cavs hanno ammesso in passato (ne abbiamo parlato QUI) di voler stuzzicare l’avversario, last but not least Channing Frye su The Athletic:
“Certo che stavamo cercando di stuzzicarlo, tutti quanti ci stavano provando. Non doveva avere tutti quei tecnici, non doveva colpire gente in mezzo alle gambe. Non è colpa nostra, il nostro dovere è trarre vantaggio da queste situazioni. Se la scarpa di qualcuno fosse stata slacciata, ci avrei messo il mio piede sopra, è parte del gioco. E lui sapeva che lo stessimo stuzzicando. Se doveste riguardare la partita vi accorgerete che tutti ci stavano provando, e tutti sono arrabbiati per questo. Sapete per cosa dovrebbero essere arrabbiati? Gli altri 25 tecnici. E si parla di tecnici folli.”