
Questo contenuto è tratto da un articolo di Orlando Silva per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
La carriera di Magic Johnson è fatta di molti momenti memorabili, sebbene abbia attraversato numerose sfide anche oltre il parquet. Non solo ha guidato la propria squadra alla terra promessa per cinque volte, ma ha anche rivitalizzato la lega in un periodo buio al suo arrivo.
Lo “Showtime” ha segnato un’era per i Lakers e nell’intera associazione, mentre la rivalità con i Boston Celtics e Larry Bird, unita a quella con i Detroit Pistons, ha portato lo spettacolo su un altro livello. Magic è stato abituato a trovarsi nella vetta della Western Conference per tutta la durata degli anni ’80 e all’inizio degli anni ’90, orchestrando quei Lakers in numerose Playoffs run profonde.
Sfortunatamente, nel 1991, dopo la sconfitta alle NBA Finals per mano dei Chicago Bulls di Michael Jordan, Magic ha scoperto di essere positivo all’HIV, ritirandosi così per la prima volta. Dopo una brevissima esperienza da head coach dei Lakers, decise di tornare per la stagione 1995/96, ma il suo secondo tenore non fu brillante quanto il primo.
Alla seconda partita dopo il rientro, Johnson affrontò i Bulls che avrebbero poi vinto il titolo di lì a poco, comprendendo che le cose fossero molto diverse per lui e i Lakers, ridimensionando le aspettative. Durante un’apparizione su “Jimmy Kimmel Live”, l’ex point guard ha parlato del dominio di Chicago sui Lakers nel corso della gara:
“Mi hanno dimostrato la differenza fra una squadra da Playoffs e una da titolo. Loro erano da titolo, noi nella media. E hanno giocato duramente contro di me, sono stati fisici, mi hanno spinto moltissimo.”
Oltre a questo, Magic Johnson ha rivelato che Michael Jordan gli abbia fornito un consiglio sulla sua carriera, ricordandogli che il periodo dello Showtime fosse ormai giunto al termine:
“Dopo quella partita, Michael mi ha preso da parte, non l’ho mai detto a nessuno. Mi è venuto incontro negli spogliatoi e ha detto: ‘Earvin, devi ricordarti questo momento, non sei più con Kareem, non hai più James Worthy. Tutti quei compagni con i quali eri solito giocare, quelli dello Showtime, non sono più ai Lakers. Ricordatelo, dovresti pensare al ritiro’.”
Johnson giocò 32 partite in quella stagione, aiutando i Lakers a raggiungere il quarto posto nella Western Conference, prima di essere eliminati dai Houston Rockets. La carriera dei Magic finì così una volta per tutte, giusto un paio di mesi prima dell’arrivo di Shaquille O’Neal e Kobe Bryant.
Siamo abbastanza sicuri del fatto che Jordan abbia suggerito a Magic Johnson di ritirarsi non tanto per una questione di trash talking o competizione, ma perché sapeva quanto ormai le cose stessero andando diversamente.