Questo contenuto è tratto da un articolo di Simon Opatz per The Lead, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


La scorsa stagione i Minnesota Timberwolves hanno avuto la miglior difesa dell’NBA, e non di poco.


Si sono classificati al primo posto sia per quanto riguarda i punti concessi per 100 possessi che per l’Effective Field Goal Percentage concessa, e al quinto posto per palle perse provocate. I Timberwolves hanno concluso la scorsa stagione anche al quinto posto per stoppate, al sesto per palle rubate e al quinto per quanto riguarda i rimbalzi difensivi. Rudy Gobert è stato nominato Defensive Player Of the Year, e lui e Jaden McDaniels sono stati inseriti nell’All-NBA Defensive Team.

Dopo una prestazione difensiva dominante contro i Denver Nuggets in Gara 2 delle semifinali della Western Conference dello scorso anno, i media nazionali hanno descritto la difesa dei Timberwolves come una delle migliori del XXI secolo, paragonandola a quella leggendaria dei Pistons del 2004.

Quella spettacolare difesa quest’anno non è ancora emersa.

I Timberwolves sono attualmente al 9° posto nella classifica dei punti concessi per 100 possessi, al 17° posto per Effective Field Goal Percentage concessa e al 10° posto per palle perse provocate. Sono al 21° posto per stoppate a partita, al 12° per palle rubate a partita e al 25° per rimbalzi difensivi a partita.

Attualmente sono al 12° posto per Defensive Rating, in calo rispetto al 1° posto della scorsa stagione.

Sia le statistiche che l’eye-test confermano la regressione difensiva dei Timberwolves. La loro difesa di squadra è stata poco concentrata, poco attenta e priva di una comunicazione efficace tra compagni.

Rimbalzi difensivi

Spesso si dimentica che l’aspetto più importante della difesa è il rimbalzo. I rimbalzi sono il passo finale per porre fine a un possesso offensivo avversario. Consentire all’attacco avversario molteplici opportunità non fa che peggiorare la situazione. Il successo difensivo si basa molto sull’impegno, ed è difficile mantenerlo quando la squadra avversaria ha diverse possibilità di segnare in un singolo possesso.

Il problema dei rimbalzi e le difficoltà difensive in generale si intensificano quando Rudy Gobert è in panchina. In sua assenza, le squadre diventano più desiderose e capaci di attaccare il canestro. I compagni di squadra di Gobert non riescono a farsi avanti o non sono in grado di compensare il suo apporto nel pitturato. Inoltre, sono diventati così dipendenti da lui e dalla sua capacità di correggere i loro errori che il loro gioco è diventato sciatto, indipendentemente dalla sua presenza in campo.

Questa non è di certo la ricetta per una difesa di successo.

Cosa è cambiato?

Non c’è una spiegazione chiara per questa regressione, il che la rende piuttosto sconcertante.

Se l’anno scorso Kyle Anderson e Karl-Anthony Towns hanno giocato ruoli chiave nella difesa dei Timberwolves, il divario di talento in difesa tra loro e i loro sostituti (Julius Randle e Donte DiVincenzo) non è grande. La differenza sostanziale è che Towns è più grande ed un migliore rimbalzista di Randle, e lo stesso vale per Anderson rispetto a DiVincenzo. Tuttavia, il divario di talento non è abbastanza ampio da spiegare l’entità del declino difensivo dei Timberwolves.

La regressione difensiva deriva da una mancanza di concentrazione, di comunicazione, di impegno e di comprensione dei ruoli e delle responsabilità dei giocatori. Se il capo allenatore Chris Finch continuerà a sottolineare la difesa e la sua importanza per l’identità della squadra, la difesa dovrebbe migliorare. Siamo solo a 15 partite e la squadra sta ancora integrando i nuovi elementi. Non è ancora il momento di entrare in panic mode.

Tuttavia, le preoccupazioni per i Timberwolves, soprattutto per la difesa, aumentano di giorno in giorno. E Il tempo scorre.