La storia di Joakim Noah su Kobe Bryant, risalente a una partitella organizzata da Barack Obama
Questo contenuto è tratto da un articolo di Aaron Abhishek per Fadeaway World, tradotto in italiano da Lorenzo Losa per Around the Game.
L’ennesima Kobe-story che non meritiamo, ma di cui abbiamo bisogno.
Questa volta nelle vesti di cantore delle gesta di Kobe Bryant si è travestito Joakim Noah, che, ospite del celeberrimo podcast di JJ Redick “The Old Man and The Three”, ci ha deliziato con un altro aneddoto riguardante la leggenda dei Lakers e la sua famigerata “Mamba Mentality”.
Il Set dove si è svolto il tutto è alquanto particolare, non ci troviamo su un campo NBA o ad un allenamento della nazionale USA, bensì ad una partitella organizzata nientemeno che dall’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama in occasione del suo cinquantesimo compleanno.
Grande appassionato di basket e tifoso dei Bulls, l’ex leader dei democratici riuscì ad invitare alla Casa Bianca le stelle NBA del momento, tra cui Chris Paul, Derrick Rose, LeBron James e grandi ex come Alonzo Mourning e Magic Johnson.
Tra questi, come detto, era presente anche Kobe Bryant, che però essendo infortunato era obbligato ad assistere da bordocampo. Ed è proprio qui che si compie il misfatto raccontato da Noah.
Sono seduto affianco a Kobe..LeBron ruba un pallone. Si invola verso l’altro canestro. Potete immaginare lo spettacolo di James in campo aperto, su di lui ci sono gli occhi di tutti i presenti, che si chiedono “Cosa farà adesso?”. E mi ricordo vividamente Kobe che si gira verso di me dando le spalle al campo e inizia a parlare di qualcosa che non c’entrava assolutamente nulla. Non aveva alcuna voglia di guardare la schiacciata. E io pensai “ok, io sono un malato, ma questo lo è quanto me!
Questo fatto mi insegnò molto di lui. Non voleva assolutamente memorizzare la visione di se stesso che guardava LeBron schiacciare.”
Semplicemente Kobe.