FOTO: Sportskeeda

John Collins, arrivati a questo punto, è il vero nome da monitorare in questa trade deadline. Dopo aver firmato un quinquennale da $125 milioni, del quale si trova al secondo anno, i trade rumors non hanno mai smesso da accumularsi, al punto che lo stesso giocatore ha di recente dichiarato di non curarsene su The Athletic:

“Io gioco a pallacanestro, non mi frega un cazzo del resto”

E come dargli torto? Nel solo ultimo mese, ci sarebbero state trattative per il giocatore, da parte degli Atlanta Hawks, con: Dallas Mavericks (QUI), Phoenix Suns (per Crowder, QUI), Utah Jazz (QUI), Washington Wizards e Brooklyn Nets (QUI); di recente, anche con gli Indiana Pacers (i dettagli QUI), che avrebbero intenzione di liberarsi di Chris Duarte; infine, nel frattempo, sarebbe stata anche discussa una trade a tre con Suns e Jazz. E non sarebbe nemmeno l’unica.


Secondo gli ultimi report di Jake Fischer (Yahoo Sports), i Jazz sembrerebbero “ossessionati” da John Collins, tanto che avrebbero fatto un’ulteriore offerta composta da Malik Beasley e Jarred Vanderbilt in questi giorni. Il prezzo per il lungo degli Hawks, però, per quanto calato (ne abbiamo parlato QUI), ammonta comunque sì a uno (o più) starter di livello, ma anche a una Draft compensation pari a una first-round pick.

E il problema è tutto qui. In un recentissimo report, il celebre insider Marc Stein ha rivelato l’apertura delle trattative per un’altra trade a tre, sempre con Jazz e Hawks protagonisti, ma questa volta con i Cavaliers di mezzo al posto dei Suns.

L’affare sarebbe saltato perché, nonostante le richieste di Atlanta, sarebbe Utah a voler essere ripagata con una Draft pick, visto l’oneroso contratto di cui si farebbe carico e il rendimento recente, non proprio eccelso, di John Collins. Stein cita il contratto di Caris LeVert come chip di scambio a disposizione di Cleveland, che cederebbe il giocatore agli Hawks e aggiungerebbe Malik Beasley, fit ideale per la squadra di coach J.B. Bickerstaff.

Lo scambio in sé, anche ponendo l’inclusione del nome di Vanderbilt, già uscito in precedenza, concederebbe ai Jazz di aggiungere il lungo perfetto per la filosofia di coach Hardy, che concederebbe di giocare 5-out offensivamente senza pestare i piedi a Lauri Markkanen e di costruire un sistema difensivo sempre più basato sui cambi.

I Cavs aggiungerebbero un tiratore di volume dal 36% su 8.6 tentativi da fuori in stagione, perfetto da affiancare a Garland e Mitchell per aprire il campo nei quintetti con Mobley e Allen, oltre che innesto ideale – come detto – per il coaching staff, solito fare affidamento su numerosi set per liberare i tiratori, come stagger a difesa schierata o double drag – nel caso dei portatori – in semi-transizione.

Ad uscirne penalizzati sarebbero invece gli Hawks, che aggiungerebbero sì uno scorer puro, ma non proprio capace di aprire il campo, e quindi poco applicabile nei quintetti con Dejounte Murray. LeVert verrebbe infatti probabilmente utilizzato in uscita dalla panchina, con una promozione di Bogdanovic a starter e un abbassamento dei centimetri del quintetto, con De’Andre Hunter a fare ancor più da fulcro difensivo estremamente versatile.

Vedremo quello che succederà, ma una trade per John Collins – che sia questa, o meno – appare sempre più inevitabile.