Questo contenuto è tratto da un articolo di Jamar Hinds per Raptors Republic, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.
La storia spesso si ripete: 24 anni fa alle Olimpiadi di Sydney 2000, il Canada ha affrontato la Francia nei Quarti di Finale, sperando di raggiungere le Semifinali per la prima volta dopo il 1984. Invece, il team canadese non ha mai condotto veramente la sfida. Sin dall’inizio, i canadesi hanno avuto poca sincronia ed efficacia, evidenziati da 7 turn-over nel solo 1° Quarto, e dal 3/15 al tiro nella medesima frazione. Fra i principali problemi, la conduzione di gioco e il ball handling. Già a metà della prima frazione, il Canada era in svantaggio col punteggio di 16-5. Shai Gilgeous-Alexander ha fatto di tutto per provare a trascinare una squadra che, in avvio di gara, non è stata capace di finalizzare il gioco. Shai ha messo a referto una scoring run di 11 punti per accorciare un divario di 16 punti a uno a singola cifra, terminando la partita con il game-high di 27 punti. Anche se il Canada ha sostenuto importanti giocate difensive, molti possessi sono terminati con possibili rimbalzi canadesi finiti in mano di Victor Wembanyama e compagni, con conseguente seconda chance offensiva e ulteriori punti avversari. RJ Barrett e Luguentz Dort hanno eseguito giocate fondamentali per riportare la nazionale della Foglia d’Acero in partita nella seconda parte di gara. Ma la scalata da compiere è stata comunque troppo ardua.
Gli eroi francesi non celebrati
Ciò che rende la sconfitta canadese particolarmente amara da digerire è che le sofferenze maggiori non sono provenute dalle star francesi. Rudy Gobert non ha fatto parte del quintetto iniziale, poiché la Francia ha optato per lo small-ball. Victor Wembanyama – che ha terminato la partita con 7 punti, 12 rimbalzi e 2/10 dal campo – ha trascorso gran parte della gara provando tiri da oltre l’arco, e sbagliando tutte e 6 le conclusioni dal perimetro. Questa è la stessa squadra che aveva quasi perso contro il Giappone nella Fase a gironi, e che poi è stata ridicolizzata dalla Germania. Il record di 2-1 della Francia è stato abbastanza traballante. Isaïa Cordinier ha avuto la palla in mano con continuità, tramutando ciò in triple in back-to-back e 10 punti nel 1° Quarto, che hanno contribuito al vantaggio transalpino. Quando Gilgeous-Alexander ha messo in atto la sua scoring run nel 2° Quarto, Cordinier ha risposto con un’altra conclusione da oltre l’arco. Ha terminato la partita con 20 punti. Guerschon Yabusele – team-high con 22 punti, conditi da 5 rimbalzi e 1 assist – e Mathias Lessort hanno dato un enorme contributo, giocando nel ruolo di ala grande mentre Wemby doveva sostituire Gobert nel ruolo di centro – l’All-Star dei Minnesota Timberwolves è rimasto sul parquet solo 3:41 minuti. La loro fisicità su entrambi i versanti del campo ha frustrato il team canadese, che spesso ha avuto parecchie ragioni per lamentarsi. Lessort ha seminato i canadesi con numerose giocate che hanno condotto la Francia al canestro. Questo è il risultato di un giovane roster del Canada che ama applicare gli switch difensivi. Troppo spesso è stata posta una guardia in marcatura su Lessort, che doveva solo mettere in pratica le sue giocate. Ha condotto il team francese al bonus di falli con largo anticipo, principale ragione dell’enorme disparità di liberi tra le due nazionali nella prima parte di gara, ovvero 25-8. Ben 14 dei 42 tiri dalla lunetta dei transalpini sono stati ottenuti da Lessort.
Evan Fournier
Evan Fournier è un altro abituale della starting lineup della Francia stavolta partito dalla panchina, che però è stato fantastico nel corso di tutta la disputa. Dopo la rimonta di Barrett fino al -5, Fournier ha risposto con una pesantissima tripla. Successivamente ha superato Dwight Powell per un layup, ottenendo un fallo – anche se il regolamento ha un po’ confuso molti tra i presenti. Questo disperato sforzo da parte di Evan è stata una vera e propria pugnalata al cuore di Shai Gilgeous-Alexander e compagni. Ma non è nuovo a grandi performance in campo internazionale. Fournier ha terminato la sfida con 15 punti, 1 rimbalzo e 3 assist, con 4/8 dal campo di cui 3/6 dal perimetro.
Il calo di Jamal Murray
Per farla breve, Jamal Murray non è più stato sé stesso dal termine della Regular Season NBA. Ha realizzato due game-winner contro i Los Angeles Lakers ai Playoffs, e una prestazione da 35 punti nella sconfitta di Gara 7 contro i Timberwolves, ma la reputazione di Murray da giocatore da palcoscenici importanti è stata messa in discussione. Jamal è stato afflitto da un problema al polpaccio tra aprile e maggio, e non è noto se possa ancora avere qualche strascico. Non troppo tempo fa Jamal Murray era ritenuto il miglior cestista canadese fino all’esplosione di Shai Gilgeous-Alexander. Reduce da un Titolo NBA nel 2023 con i Denver Nuggets, è stato il “secondo violino” in diversi contesti. Erano parecchi i sogni e le speranze di un possibile back-court devastante composto da Shai e Jamal in queste Olimpiadi. Ma Murray è stato evanescente e le sue giocate spesso inconsistenti, conducendolo ad una prestazione da 3/13 in uscita dalla panchina in una sfida da dentro o fuori. I suoi rinomati jumper dal mid-range e le sue triple non sono andate dentro. Ha inoltre sviluppato una certa tendenza a perdere palloni, che spesso ha condotto la Francia a vincenti giocate in transizione.
Visione generale
Gran parte del merito va alle giocate vincenti della Francia. Tuttavia, il Canada non ha giocato abbastanza bene da poter portare a casa la sfida. La carenza di stazza è stata decisiva, con i centri veterani, come Kelly Olynyk, risultati non propriamente adatti a sfide di questa portata. Trovare giovani talenti nel front-court è una delle priorità in vista del futuro. La Francia si appresta a sfidare la Germania alle Semifinali. Se la nazionale tedesca vincesse ancora con largo vantaggio, la sconfitta canadese contro la Francia risulterebbe ancora peggiore. Le speranze di vittoria di una Medaglia Olimpica sono perciò rimandate a Los Angeles 2028.