New York vuole provare a migliorare il roster per la prossima stagione, conservando flessibilità per il 2022.

Questo articolo, scritto da Jesse Cinquini per The Knicks Wall e tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game, è stato pubblicato in data 16 luglio 2021.


La free agency è da sempre ciò che definisce maggiormente il quadro della NBA. Recentemente grandi superstar come LeBron James, Kawhi Leonard e Kevin Durant hanno cambiato squadra e, conseguentemente, modificato gli equilibri della Lega.

Gioie, delusioni, rimpianti: è un periodo di emozioni molto intense per i tifosi. Per quelli dei New York Knicks, negli ultimi anni è stata sicuramente la delusione a dominare i sentimenti durante la free agency, nonostante la Grande Mela sia uno dei mercati più appetibili del panorama americano.


La free agency del 2021 non sarà caratterizzata da una grande quantità di talento disponibile: a parte Kawhi Leonard e Chris Paul – entrambi con ricche player option che possono esercitare – le stelle saranno infatti poche, anzi assenti. Le opzioni, tuttavia, non mancano, e New York vuole provare a migliorare il roster, conservando però flessibilità per il 2022.

Nessuno dei prossimi nomi che leggerete, dunque, sono All-Star, ma potrebbero risultare molto utili alla causa Knicks senza spese eccessive.

#3: Patty Mills

Nell’odierna NBA il termine “sottovalutato” viene usato forse troppo spesso, ma se c’è un giocatore a cui viene giustamente attribuito, quello è Patty Mills, una delle point guard più produttive dalla panchina dell’ultimo decennio.

Mills, negli ultimi 10 anni, ha giocato almeno 50 partite per 9 stagioni, e per 5 volte è arrivato a 80, infortunandosi pochissimo. Una sua possibile aggiunta potrebbe dunque rivelarsi molto preziosa per NY, che durante l’ultima stagione ha dovuto vedersela con molti problemi fisici (un po’ come tutte le altre squadre).

Si tratta, poi, di un attaccante dinamico, specialmente dalla lunga distanza: 37.5% da 3 punti l’anno scorso, senza mai scendere sotto il 35.5% in carriera.

Il 22% delle sue triple del 2020/21 sono state unassisted, dato che evidenzia la sua capacità di crearsi tiri dal palleggio. Solo Immanuel Quickley e Alec Bucks hanno una percentuale più alta a roster, anche se nessuno di loro tira quanto l’australiano (6.3 tentativi dall’arco per lui lo scorso anno, 9.2 per 36 minuti). Mills sarebbe il tiratore più affidabile della squadra, per efficienza ed utilizzo.

Non dimentichiamo, inoltre, che i Knicks hanno avuto la quarta miglior percentuale da tre punti quest’anno, ma sono stati la 27esima squadra per tentativi totali, numero non proprio da élite. Con Mills in campo il numero di tiri da fuori aumenterebbe notevolmente.

Il punto debole del suo arrivo sarebbe, chiaramente, la poca qualità difensiva. In ogni caso, però, ha un abuona attitudine e potrebbe disporre dell’aiuto di Mitchell Robinson e Nerlens Noel (probabilmente), cui spettererebbe il compito di “nascondere” le sue carenze.

Mills si avvicina ai 33 anni, e non dovrebbe costare troppo. Si tratta di un leader affidabile, efficiente e preciso al tiro, di certo il più accurato tra i free agent che non si chiamano Mike Conley.

#2: Danny Green

Oggi le ali 3&D sono più utili che mai: chi sa allargare il campo e difendere bene su guardie e ali avversarie trova sempre un posto in cui giocare. Danny Green fa parte di questo gruppo, e non a caso in carriera ha girovagato da una contender all’altra, migliorando il rendimento di ogni squadra in cui è stato.

Firmando per i Knicks sarebbe immediatamente il miglior difensore perimetrale del roster, indubbiamente. A questo si aggiunge il 2.3% di steal percentage nel 2020/21, miglior dato per un’ala assieme all’ex compagno Kawhi Leonard (min. 1000 minuti giocati), che lo inserisce nel 95esimo percentile della Lega; e quasi una stoppata a partita (0.8) in carriera, intorno all’83esimo percentile per quanto riguarda la block percentage dell’ultimo anno (2.6%).

Insomma, per Thibs sarebbe un prezioso difensore, in grado di accoppiarsi anche con grandi scorer.

Il 79% dei suoi tiri sono triple, tendenzialmente assistite. Non è un giocatore in grado di crearsi un tiro e con la palla in mano può essere dannoso per la squadra, ma Danny è sempre stato consapevole di questo e dei suoi compiti in attacco. In questa stagione ha tirato con il 40.5% da fuori Philadelphia, mentre nel 2018/19, anno del suo secondo titolo (vinto a Toronto), la percentuale è stata del 45.5%.

Con Green, York troverebbe un ottimo comprimario di Reggie Bullock, con quest’ultimo che sarebbe destinato a lasciare più spazio al prodotto di UNC.

#1: Kelly Olynyk

L’ultima, altalenante stagione di Kelly Olynyk si è divisa tra Heat, con cui ha giocato 43 gare, e Rockets. In Florida il prodotto di Gonzaga ha segnato 10 punti a partita, ma a Houston la musica è cambiata: 27 partite, 19.0 punti, 8.4 rimbalzi e 4.2 assist in 31.1 minuti di media. Senza dubbio, il miglior periodo della carriera.

Olynyk sa creare gioco, attacca bene i closeout e, per essere uno di 211 centimetri, è un ragazzo piuttosto agile, capace di penetrare e trovare lunghi e taglianti in posizione vantaggiosa. Non solo: la sua abilità di playmaking si estende anche in situazioni di handoff, dove si integra molto bene con le guardie al suo fianco. Ai Rockets la sua assist percentage è stata del 20.5%, numero tanto buono quanto inaspettato da Kelly.

Olynyk, inoltre, è un buonissimo giocatore di pick&pop e dispone di un buon tiro dall’arco – a differenza degli altri lunghi dei Knicks, che fuori dal pitturano hanno poco da dire. Ai Rockets, ad esempio, ha convertito il 39.2% dei suoi tentativi da 3 punti.

Attenzione anche alla sua eventuale importanza difensiva: con lui da 5, infatti, NY potrebbe finalmente permettersi di giocare con una lineup small ball avente uno “stretch five” (senza Obi Toppin da 5, che ha dimostrato di avere ancora grandi lacune difensive).

Da questa clip si nota che Olynyk è un miglior difensore del prodotto di Dayton. Non sarà atletico come lui, ma è un rim protector intelligente in grado di sfruttare bene la verticalità per contrastare al meglio i tiri eostacolare i passaggi avversari quando coinvolto in situazioni di pick&roll (non a caso, ha rubato 1.1 palloni di media in stagione).

In compenso, Olynyk non è il profilo migliore se si cerca versatilità per matchup e switch difensivi.

Che possa essere lui la soluzione ai problemi al tiro – e non solo – dei Knicks? Di certo uno scorer versatile, nonché un difensore abbastanza solido in determinate situazioni, potrebbe fare al caso di coach Thibs.