Grant Williams è stato decisivo nello sweep ai danni dei Nets, con la difesa su Kevin Durant e non solo.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Adam Taylor per Celtics Blog, tradotto in italiano da Davide Angelo Corna per Around the Game.



Quanta differenza può fare un anno. Solo 12 mesi fa, i Boston Celtics stavano fissando l’abisso, a una partita dall’eliminazione per mano dei Nets. Ora, sono entrati nel secondo round come l’unica squadra ancora imbattuta in post-season (nonostante uno dei matchup più temibili al primo turno, ancora Brooklyn) e tra le favorite per la vittoria finale.

Ma non sono solo i risultati dei Celtics ad essere cambiati negli ultimi 12 mesi. In realtà è cambiato quasi tutto: nuovo coaching staff guidato da Ime Udoka, Brad Stevens nel front office, Jayson Tatum che ha migliorato tantissimo il suo playmaking, Jaylen Brown come scorer off ball e Grant Williams come uomo fondamentale per entrambe le metà campo, in uscita dalla panchina.

Ciascuno di questi cambiamenti si è rivelato positivo per i Celtics, anche se in alcuni casi c’è voluto un po’ di tempo per vederne i benefici. Ma lo sviluppo di Grant Williams è stato sensazionale, e i vantaggi che la sua crescita ha portato sono davvero notevoli.

Lungo la serie di quattro partite contro i Nets, Williams si è trovato spesso ad avere il (non invidiabile) compito di difendere sul perimetro contro Kevin Durant o Kyrie Irving. Sì, si tratta dello stesso Williams che un anno fa faceva fatica a reggere in difesa anche contro la quarta o quinta opzione offensiva degli avversari.

In attacco, il prodotto di Tennesse è stato un prezioso bloccante, ma è stato ancora più importante come ala in grado di allargare il campo con il suo tiro (8/16 3PT nella serie) e attaccare i closeout con atletismo.

La combinazione delle sue capacità offensive e difensive ha reso Williams uno dei giocatori che hanno contribuito di più allo sweep dei Celtics sui Nets. In ogni caso, nonostante il suo 50% dall’arc, è in difesa che il nativo del Texas ha fatto maggiormente valere la sua presenza.

Uno sguardo da vicino alla difesa di Williams

Considerando le caratteristiche fisiche di Williams, non c’è mai da preoccuparsi quando difende in post, a prescindere da chi sia in attacco. Ma la difesa sul perimetro è tutta un’altra cosa. Lì giocano gli attaccanti più veloci e aggressivi, e i difensori con difficoltà nei movimenti laterali sono facili prede. Nella scorsa stagione, Williams è stato spesso una vittima di queste circostanze, ma in questa è stato lui ad andare a caccia… ed è evidente che gli piaccia andare a caccia di grosse prede.

Secondo i dati di InStat, Williams ha difeso contro 18 tiri dal perimetro nelle quattro partite della serie, con cinque di questi che hanno trovato il fondo della retina. Ovviamente, contestare i tiri è importante, soprattutto quanto limiti gli avversari a 5/18, ma il vero valore di Wiliams si è fatto vedere nella sua capacità di opporsi alle penetrazioni, intasare le linee di passaggio e disturbare il palleggio dei suoi avversari.

Prendiamo questo possesso del primo quarto di Gara 4, ad esempio:

Williams sta marcando Durant sul perimetro e sta cercando di negare qualunque cosa che consenta alla superstar dei Nets di avvicinarsi al centro del campo. Mi piace riferirmi a questa giocata come “negazione di penetrazione”, perché questo è il primo obiettivo di Williams in questa azione: impedire a Durant di raggiungere le sue posizioni preferite.

Prendete nota di come Williams spinga Durant verso la linea laterale, e come poi scivoli sui piedi mantenendo i fianchi larghi, in modo che un cambio di mano non possa portare grossi vantaggi all’avversario. Alla fine, Durant si ritrova in difficoltà nell’angolo, e perde la palla.

Nessuno si aspettava che Williams potesse essere in grado di costringere Durant a così tanto lavoro su un singolo possesso, figuriamoci lungo tutte le partite di una serie Playoffs, ma è esattamente quello che è successo.

Quello che è stato notevole è che Williams non è stato “selettivo”, anzi ha creato problemi a ogni avversario che si è trovato di fronte.

Il video qui sopra viene da Gara 2 e mostra Williams cambiare su Irving. A differenza di Durant, la guardia dei Nets è più rapida e quindi più difficile da contenere per chi ha una certa taglia: non si può biasimare Williams per il modo in cui si trova sbilanciato all’inizio della penetrazione. Eppure, fa un gran lavoro nel restare con Irving in arretramento prima di chiudere il possesso con una stoppata.

Potrei proporre clip per ore e ore per mostrare quanto sia stata efficace la difesa di Williams contro le due stelle dei Nets. Prese da NBA Stats, ecco le cifre che lo evidenziano:

Considerando che Durant e Irving sono giustamente ritenuti due fra i migliori scorer dell’NBA, Williams ha praticamente annullato la minaccia quando ha difeso su di loro, sia sul perimetro che nel mid-range.

Di solito, dopo il primo round della post-season, lo slogan è sempre “arriveranno sfide ancora più difficili”, ma stavolta non poteva essere proprio così, considerando la caratura dei suoi avversari diretti.

Ora, di fronte alla squadra di coach Udoka ci sono i Bucks di Giannis e Jrue Holiday, che hanno vinto Gara 1 al TD Garden e rubato subito il fattore-campo, in una serie che si preannuncia piuttosto lunga… e impegnativa per Grant Williams.