Il lungo francese sarebbe arrivato ad un punto di rottura con la franchigia dello Utah. Diverse le squadre interessate in caso di divorzio.

Rudy Gobert
FOTO: NBA.com

Gli Utah Jazz hanno concluso da pochi giorni la propria – deludente – Playoffs Run, con la sconfitta per 4-2 per mano dei Dallas Mavericks. La sfortunata Gara 6, persa all’ultimo tiro, è sembrata a molti la pietra tombale sul gruppo attuale della squadra delle Rocky Mountains, incapace in questi anni di compiere l’ultimo step per provare a competere fino alle battute finali della post-season.

All’interno del clima di grandi manovre paventato in questi giorni da quasi tutti gli analisti, due sembrano essere i principali indiziati a lasciare Salt Lake City: coach Quin Snyder e Rudy Gobert, con il centro d’Oltralpe già da tempo attenzionato da diverse possibili pretendenti nell’eventualità di un addio.


Gobert sembra non essere per niente soddisfatto dello stato attuale delle cose in squadre, e secondo quanto emerso negli ultimi giorni avrebbe posto il front office dei Jazz di fronte ad un aut aut. O lui, o Donovan Mitchell, con cui i rapporti sono ormai ai minimi storici sia in campo che fuori.

Sulla carta sembra più difficile che Utah decida di privarsi di Mitchell, anche se un addio del solo “Spida” oppure di entrambi non sono ipotesi da escludere. Ma rimaniamo per ora sull’ipotesi più probabile, cioè la partenza de centro del francese.

Come potrebbe svilupparsi una possibile trade per lui nei prossimi mesi?

La situazione contrattuale: accordo e clausole

Nonostante l’addio del francese sia invocato a gran voce da una buona parte della fanbase, sempre più apertamente schierata con Mitchell, cedere Gobert potrebbe non essere semplice come viene fatto passare da buona parte dei media.

Il centro, infatti, è all’interno di quel ricchissimo – e chiacchieratissimo –  contatto da 205 milioni di dollari firmato nell’offseason del 2021. Un accordo vincolante fino al 2026, con uno stipendio complessivo che ammonta a 169.7 milioni di dollari. Cifre sicuramente elevate, soprattutto se si pensa che l’ultima annualità di questo contratto, vincolata da una Player Option, sarà corrisposta a un 33enne Gobert e ammonterà a 46.6 milioni di dollari.

Lo scenario più plausibile, perciò, sembrerebbe essere quello di una trade con una squadra nel pieno della propria championship window, intenzionata a sfruttare il prime del francese e poi pagare (o scambiare) gli anni finali del suo contratto in una possibile fase di flessione/ricostruzione.

Ecco alcune possibili pretendenti.

La suggestione: Golden State Warriors

Tra le ipotesi ìpiù intriganti, l’approdo nella Baia potrebbe essere favorito anche dalla grande amicizia che sussiste tra Rudy e Draymond Green, come riportato da Tim McMahon e Brian Windhorst di ESPN, tra i primi a discutere di questa eventualità.

“Ho sentito qualche rumor. Penso che la trade si baserebbe su Andrew Wiggins, ma non saprei. Se gli Warriors vincessero il titolo quest’anno, allora non penso si farebbe. Semplicemente, non vorrebbero scuotere troppo il roster. Ma a Golden State manca QUEL lungo, e il contratto di Wiggins è scambiabile. Non sono in pole per Rudy, ma non vanno sottovalutati.”

– Brian Windhorst

Un’opzione, quindi, ìnon impossibile, con il contratto di Wiggins (un anno rimanente a 33.6 milioni di dollari) come asset principale di un pacchetto che dovrebbe necessariamente contenere dell’altro.

La sorpresa: Toronto Raptors

Altra pretendente a Gobert – nonostante la pallacanestro nursiana non sembrerebbe, almeno in linea teorica, una delle più adatte al francese – sarebbero i Raptors. La franchigia dell’Ontario, secondo quanto riportato da Windhorst, potrebbe muoversi partendo da Pascal Siakam (2 anni rimanenti, 73 milioni), una base a cui dovrebbero per forza essere aggiunti altri contratti.

Al momento stiamo parlando di un’idea più che di una reale trattativa, ma in estate la situazione potrebbe sbloccarsi, sfruttando il comune desiderio delle due franchigie di cambiare qualcosa per tornare a competere. D’altronde, la storia insegna che Masai Ujiri non sia un General Manager abituato a foldare una superstar quando è disponibile.

Atlanta Hawks, Chicago Bulls, New York Knicks: le favorite?

Della questione-Gobert si è parlato, oltre che su ESPN, anche su Basketball News, che ha indicato queste tre franchigie della Eastern Conference come principali candidate ad aggiudicarsi i talenti del centro d’Oltralpe.

Atlanta – anche secondo Windhorst, in primissima fila – sarebbe pronta ad offrire per lui lo scontento John Collins (4 anni rimanenti, 102 milioni), Danilo Gallinari (1 anno, 21.4 milioni) e qualche scelta. Un pacchetto intrigante, anche se ci sarebbe da verificare la tenuta fisica e soprattutto difensiva del Gallo, a maggior ragione all’interno di un sistema pesantemente deficitario in questa metà campo come quello di Utah.

D’altro canto, Knicks e Bulls avrebbero in Patrick Williams e Julius Randle profili certamente graditi al front office dei Jazz.

Chicago sarebbe in grado di fornire un pacchetto contenente anche Nikola Vucevic (1 anno, 22 milioni) e Coby White (1 anno, 7 milioni, eleggibile per una rookie extension), interessanti per una Utah che dovrebbe ricostruire il proprio frontcourt e in cui sembrano sempre più evidenti i limiti di Conley.

New York (della cui situazione salariale abbiamo parlato QUI) aggiungerebbe invece al prodotto di Kentucky Alec Burks e il giovane Quentin Grimes, oltre ovviamente a draft compensation. Un’offerta che pare al momento insufficiente per Utah, ma attenzione agli sviluppi di questa trattativa.

L’outsider: Detroit Pistons

Destinazione che difficilmente riscontrerebbe il gradimento del giocatore, Detroit sarebbe invece tra i trade partner migliori se si considerasse unicamente la prospettiva del front office.

La squadra del Michigan avrà con ogni probabilità una delle prime scelte in un Draft ricco di lunghi interessanti e potrebbe quindi cedere a Utah la chiamata, fornendo ai Jazz la possibilità di pescare una colonna per il nuovo progetto.

In aggiunta, potrebbero accasarsi nello Utah giocatori interessanti come Saddiq Bey e, soprattutto, Jerami Grant (1 anno, 20.9 milioni), grande oggetto del desiderio dell’ultima trade season.