Dopo la fine (amara) delle Finals per i Suns, inevitabilmente il focus è già sul futuro di CP3.


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Questo articolo, scritto da Marc J. Spears per The Undefeated e tradotto in italiano da Matteo Lattuada per Around the Game, è stato pubblicato in data 22 luglio 2021.


Chris Paul comprensibilmente non aveva alcun interesse ad accettare qualsiasi “vittoria morale“, dopo che i suoi Phoenix Suns erano arrivati a due vittorie dal titolo. Sì, c’è stato molto di positivo molto nel primo viaggio alle Finals di CP3 in 16 anni. Ma con i Bucks ora campioni NBA, Paul non cerca parole di saggezza, rispetto o abbracci.


Martedì sera non sono mancati festeggiamenti e lacrime di gioia a Milwaukee, per il ritorno al titolo dopo 50 anni. Al contrario, i tifosi dei Suns, che non hanno avuto gioie per un decennio, dopo il terzo viaggio alle Finals nella storia della franchigia ancora non hanno un titolo in bacheca.

“Ci vorrà un po’ di tempo per elaborarlo, ma la mentalità è la stessa: tornare al lavoro”, ha detto Paul. “Non mi ritiro, se è questo che mi state chiedendo. Quello è fuori discussione. Quindi, tornare al lavoro”.

Cosa potrebbe rendere il dolore dei Suns ancora più acuto? Perdere Paul nei prossimi mesi in free agency.

Nell’agenda di Phoenix in questa offseason ci sono le estensioni dei rookie contract, Deandre Ayton e Mikal Bridges. Anche Cameron Payne sarà free agent. Ma la più grande preoccupazione nella Valley, ora che le Finals sono finite, è il futuro di Paul

L’11 volte All-Star può diventare unrestricted free agent se rifiuta la player option da 44.2 milioni di dollari per la prossima stagione, con la possibilità di una sign-and-trade. Quando gli è stato chiesto del suo contratto dopo la fine di Gara 6, Paul ha detto: “Abbiamo perso solo pochi minuti fa… capite cosa vuol dire? In questo momento dobbiamo elaborarlo e capire cosa sia successo. Il resto di vedrà pù avanti.”

Paul ha tempo fino all’1 agosto per decidere se rimanere o meno dentro al contratto, potrebbe firmare un’estensione con i Suns dopo la moratoria (6 agosto). Può estendere il suo contratto solo per due anni, a causa della “over 38 rule”.

I Suns hanno bisogno di CP3 e probabilmente saranno disposti ad assecondare le sue richieste per trattenerlo in Arizona. L’impatto che ha avuto sulla squadra in questa stagione è valso ogni centesimo. Una questione di campo, e non solo. Devin Booker si è affermato come uno dei migliori giocatori dell’NBA condividendo il backcourt con Paul, e Ayton è cresciuto enormemente con Chris come punto di riferimeto.

“C’mon, man. Ha insegnato molte cose a tutti, qui. Ma soprattutto, è venuto qui per giocare, e competere, approcciando al gioco nel modo giusto, con coerenza, sempre. Ha cercato di essere perfetto”. (Deandre Ayton)

“Abbiamo seguito Chris per tutto il tempo. Ci ha guidato per tutta la stagione, e questo è stato il nostro primo anno insieme. Si è creato un grande rapporto di fiducia tra di noi, che abbiamo sviluppato per tutta la stagione.” (Devin Booker)

Booker, Ayton e Bridges hanno tutti meno di 25 anni, e margini di miglioramento. Con Paul, i Suns dovrebbero rimanere una contender nel 2022.

La domanda ora è se Paul, dopo aver raggiunto le sue prime NBA Finals con i Suns, sia seriamente interessato a valutare altri scenari in free agency.

Secondo alcune fonti, LeBron James e i Los Angeles Lakers sono a caccia di un veterano per lo spot di point guard, e Paul ovviamente è sulla lista. Sono emersi dei rumors anche su Russell Westbrook per i giallo-viola come potenziale candidato a una sign-and-trade (che includerebbe Dennis Schroder, Kyle Kuzma e Talen Horton-Tucker).


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CP3 potrebbe unirsi a James per la prima volta nelle (lunghe) carriere dei due giocatori, anche in questo caso con una sign-and-trade tra Lakers e Suns. Il massimo che i Lakers (over-the-cap) potrebbero offrire a Paul senza una sign-and-trade è $9.5M (midlevel exception).

La possibilità di inseguire il suo primo titolo con LeBron, AD e i Lakers potrebbe essere un’opzione attraente per Paul. Tenete anche a mente che Chris, ex Clippers, vive ancora a Los Angeles con la moglie e i due figli.

In caso di opt-out, è molto probabile che Paul ri-firmi con i Suns. Se andrà via da Phoenix, invece, giocherà per la sua quinta squadra diversa dal 2017. Da tenere d’occhio, nel caso, l’ex agente di Paul, Leon Rose, che ora è alla guida dei New York Knicks. Paul è anche vicino all’ex assistente allenatore dei Suns, Willie Green, nuovo allenatore dei New Orleans Pelicans.

Scopriremo la sua decisione nelle prossime due settimane, una volta che la polvere si sarà depositata sulla delusione delle Finals. Paul in queste settimane avrà tempo per riflettere a fondo su ciò che ha significato per lui indossare la maglia dei Suns. Come noto, ha rapporti molto stretti sia con il general manager James Jones che con l’head coach Monty Williams (che ha parlato di lui come uno dei più grandi giocatori della NBA, con o senza anello“).

Quanto Paul voglia vincere un titolo potrebbe giocare un ruolo decisivo nella sua scelta.

L’Ovest diventerà più duro la prossima stagione, con i Lakers, i Clippers e i Warriors che ausicabilmente potranno contare sui giocatori che sono mancati loro (in diversi momenti) nel 2021. Paul o non Paul, i Suns saranno lontani dall’essere i favoriti per le NBA Finals – ma dopo la stagione 2020/21 di Phoenix, qualcuno potrebbe davvero non considerarli una contender, nel caso in cui Paul rimanesse?

E’ l’attesa per la scelta di Chris Paul che farà sudare i tifosi dei Suns, non i 40 gradi che si registrano in città in questi giorni.