Questo contenuto è tratto da un articolo di Nathan Paul per Sportskeeda, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.



Giocare nelle NBA Finals, il palco più importante di tutta la scena cestistica internazionale, mette ai giocatori una pressione unica, con gli occhi addosso del mondo intero, che aspetta di vedere chi verrà incoronato campione. Ed è quando si arriva a giocarsi delle gare determinanti negli ultimi possessi, magari in un solo tiro, che le Finals mettono psicologicamente a dura prova i loro protagonisti.

In questo articolo parleremo dei cinque giocatori che sono usciti più brillantemente da queste situazioni. Ovvero, dei cinque tiri più indimenticabili nella storia delle NBA Finals.

#5 Magic Johnson – 1987, Lakers vs Celtics

I Los Angeles Lakers e i Boston Celtics hanno una storica e accesa rivalità. Nel corso degli anni ’80 abbiamo assistito a battaglie indimenticabili, con le due franchigie guidate ai tempi da Magic Johnson e Larry Bird. 

Nelle Finals del 1987, i Lakers si trovavano avanti nella serie per 2-1. Inizialmente, Gara 4 non era così equilibrata e verso la fine del primo tempo i Celtics erano sopra di 16 punti; poi, però, i giallo-viola hanno cominciato lentamente a recuperare il loro svantaggio, fino al 105-106 con 7 secondi rimasti sul cronometro.

La rimessa fu ovviamente per Magic, che sfruttò rapidamente un blocco di Jabbar per aprirsi in angolo. Quando ricevette la palla, Magic tentò una finta, senza però far abboccare McHale. Perciò, dopo un’esitazione in palleggio, attaccò il pitturato ed effettuò un gancio-cielo in corsa, avendo visto Robert Parish in aiuto. Solo rete, Lakers avanti di un punto con due secondi al termine.

I Celtics riuscirono a far arrivare la palla a Bird, che sbagliò il tiro da tre per portare la serie in parità. 3-1 Lakers, che nel giro di 96 minuti di gioco (4-2) avrebbero vinto il loro decimo titolo.

#4 Steve Kerr – 1997, Bulls vs Jazz

Gara 6 delle NBA Finals 1997, Chicago Bulls in vantaggio per 3-2. I Jazz giocavano per allungare fino a Gara 7 la serie, mentre i Bulls volevano che tutto finisse in quel momento.

Dopo essere stati sotto per tutta la partita, le squadre si sono trovate sull’86 pari con solamente 28 secondi dalla sirena. I Bulls erano già stati in una situazione simile in un match precedente nella serie, in cui nell’ultimo possesso Jordan venne raddoppiato da John Stockton, che gli rubò palla. Durante l’ultimo timeout di Gara 6, MJ ripensò a quel momento e disse a Steve Kerr che avrebbe dovuto farsi trovare pronto a ricevere e tirare, se Stockton fosse andato a raddoppiare.

Come ci si aspettava, la palla arrivò a Jordan, che la tenne per la maggior parte dei secondi rimasti. Con 10 secondi al termine, Stockton si staccò da Kerr e fece partire il raddoppio su Jordan, aspettandosi che volesse essere ancora lui a prendersi l’ultimo tiro; quella volta, però, andò diversamente. Michael si arrestò e passò il pallone a Kerr, liberissimo di effettuare un comodo jumper da 5 metri e portare i Bulls in vantaggio di 2 lunghezze.

Nell’ultimo possesso, poi, i Jazz non riuscirono neanche a tirare per provare ad allungare la partita e la serie. I Bulls erano campioni NBA per la quinta volta.

#3 John Paxson – 1993, Bulls vs Suns

I Bulls stavano conducendo per 3-2 contro Phoenix nel 1993, ma i Suns erano sopra 98-96 in Gara 6 ed erano distanti da Gara 7… un solo stop difensivo. 

Uscendo da un timeout, Jordan ricevette palla, avanzò fino a metà campo e la passò a Scottie Pippen, che attaccò immediatamente l’area e mand in rotazione la difesa di Phoenix; all’arrivo dell’aiuto, servì Horace Grant sulla linea di fondo, il quale poteva tentare un layup contestato ma scelse di scaricare la palla a John Paxson, con metri di spazio sul perimetro. Paxson tirò senza esitazione e diede ai Bulls il vantaggio di un punto, con 3.9 secondi al termine. 

I Suns non sarebbero poi riusciti a segnare, consegnando ai Bulls la vittoria del loro terzo titolo.

 #2 Michael Jordan – 1998, Bulls vs Jazz

Situazione simile a quella delle Finali del 1997, con Chicago sopra 3-2 nella serie contro Utah. I Jazz conducono 86-85 in Gara 6, con 30 secondi alla sirena e la palla in mano.

Stockton servì Karl Malone in post con 23 secondi al termine, ma Michael Jordan spuntò all’improvviso dalla linea di fondo e rubò la palla. A questo punto, con 20″ al termine e con lo spegnimento del cronometro del tiro, Jordan aveva tra le proprie mani le sorti di quella stagione.

Byron Russell a marcarlo. MJ andò inizialmente verso destra, poi un crossover verso sinistra (dando una piccola spinta a Russell?) e si costruì la separazione per prendere un tiro. Il suo jumper, con 5.2 secondi alla fine, trovò il fondo della retina e diede il +1 ai Bulls, consegnando alla storia del Gioco un highlight indimenticabile.

Dopo il successivo timeout, i Jazz costruirono un tiro difficile di Stockton da tre punti, che si spense sul primo ferro: la festa dei Bulls per il loro secondo threepeat ebbe inizio.

#1 Ray Allen – 2013, Heat vs Spurs

Gara 6 delle Finals 2013, Miami contro San Antonio, con questi ultimi in vantaggio 3-2 nella serie e avanti nella partita per 95-92. Gli Heat dovevano organizzare un ultimo possesso per costruire un tiro da tre punti: segnarlo, avrebbe potato la gara ai supplementari e tenuto in vita le loro chances di titolo.

Chalmers portò su palla e la passò a LeBron James, che uscì da un blocco di Chris Bosh con un po’ di spazio e prese immediatamente una tripla, con 11 secondi dal termine. Il tiro colpì la parte sinistra del ferro e uscì, con Bosh che però catturò eroicamente quel rimbalzo, il più importante della sua carriera. Raccolse velocemente il pallone e lo passò a Ray Allen, che si portò dietro la linea del tiro da tre e… il resto è storia. Si innalzò di fronte a Tony Parker, che stava disperatamente cercando un closeout, e tirò.

Quanto al tiro da fuori, Allen è stato senza dubbio uno dei migliori di sempre. Non solo nella shooting form in sé, ma anche nella preparazione e nel footwork, che in questo caso è stato davvero incredibile.

La folla esplose, con la partita a quel punto in parità. Gli Heat riuscirono poi a mantenere la spinta di quell’impresa nell’overtime, vincendo la partita e, successivamente, la serie in Gara 7.