Dicembre 2020 – In queste strane giornate di un anno non previsto, si continua a dragare la rete alla ricerca di storie che ci riempiano di vita, discorsi, pensieri. Si sedimenta di tutto in questa ricerca ma sarebbe bene, sarebbe bello, soffermarsi ogni tanto su quelle vicende personali che riescono a intercettare sentimenti universali, alcune delle quali – capita – finiscono perfino per intrecciarsi tra loro.

Abbiamo raccontato qui, tempo fa, la storia incredibile di Nav Bhatia, l’uomo partito da New Delhi e arrivato a Toronto. Una tra le storie di immigrazione a lieto fine. E Mr. Nav Bhatia non solo ha salvato egregiamente se stesso, ma ha realizzato la “Superfan Foundation”, con l’intento di riunire le persone attraverso lo sport, realizzare la costruzione di campi da basket in Ontario e nel suo paese d’origine, e investire considerevoli cifre in abbonamenti stagionali per invitare alle partite dei Raptors migliaia di bambini provenienti da famiglie disagiate.

Ed è qui che si colloca l’iniziativa editoriale di RaptorsMania di Alex Cavatton in collaborazione con Alberto Milani. Gli autori non solo condividono la stessa passione di Nav Bhatia per i Raptors, ma intendono sostenere attraverso le vendite del proprio libro, disponibile su Amazon, la “Superfan Foundation”.


Il che ci sembra un’ottima idea. E un modo concreto per mettere in pratica il grande insegnamento che il 2020 dovrebbe aver trasmesso, soprattutto a noi appassionati di NBA. Usare la passione, il coinvolgimento in una community globale e in generale la piattaforma NBA (sì, anche per chi ne è partecipe dall’esterno) per sostenere cause sociali importanti.

Noi siamo sempre dalla parte delle storie ed è per questo che abbiamo voluto ospitare qui il libro. Nella convinzione si tratti di un messaggio vicino ed utile a quella comunità alla quale gli autori sentono, con trasporto, di appartenere.


Per presentare RaptorsMania, la parola, com’è doveroso, agli stessi autori:

“1 novembre 1946, a Toronto si gioca la prima partita della storia NBA. In campo New York Knicks e Toronto Huskies, i Raptors sarebbero nati circa mezzo secolo più tardi. Ed è proprio dal punto di vista di un tifoso Knicks (simpatizzante Raptors) che questo racconto sulla pallacanestro di Toronto prende vita, in modo alquanto atipico.

Una pubblicazione che intende omaggiare il mondo dei Toronto Raptors attraverso i momenti salienti di questi 25 anni, dal lontano 1995, trascorsi a lottare per affermarsi nello scenario americano. Le difficoltà dei primi passi e la stabilità trovata in uno Slam Dunk Contest capace di cambiare l’intera percezione del progetto. Le cadute, i fallimenti e le delusioni, per giungere infine sul tetto del mondo grazie al lavoro di un’organizzazione che, nonostante tutto, non ha mai smesso di credere nei propri mezzi.

Una storia dal sapore vintage che l’autore porta dentro da quando era bambino, durante quegli anni ‘90 tanto mitizzati, specie da chi non li ha vissuti in prima persona. Un volume che non si presta al purismo del basket e che non vuole mostrarsi nemmeno ‘Raptors-centrico’. RaptorsMania è un tributo alla sempre sottovalutata grandezza di una squadra che ha saputo prima unire, e poi incantare”.