Dopo un calo di interesse da parte dei Suns, l’organizzazione di Salt Lake City sembra pronta a farsi sotto per il lungo degli Hawks.

Non si scopre certo oggi che John Collins sia sul mercato. Dell’interesse da parte dei Phoenix Suns avevamo già accennato in questo pezzo QUI, anche se – secondo Jake Fischer di “Yahoo! Sports” – il front office della franchigia dell’Arizona non sarebbe troppo attratta dal contrattone del lungo degli Atlanta Hawks. Collins ($23.5M) è infatti al secondo anno di un quinquennale da $125 milioni e, visto il rendimento non propriamente convincente, da sommare a una stagione 2021/22 all’insegna degli infortuni, non sarà troppo facile trovare una squadra capace di assorbirne il peso con facilità.

Tra queste, però, l’insider di Yahoo! Sports, in concomitanza con Marc Stein, ha citato un nome in particolare che sembrerebbe intenzionato quantomeno ad ascoltare il prezzo richiesto per JC: gli Utah Jazz. Questi ultimi, dopo un inizio di stagione scoppiettante, seguito da una normalizzazione delle prestazioni rispetto alle aspettative, sembrano essere un po’ usciti dalla corsa a Victor Wembanyama, che li vedeva tra i front runner ad inizio stagione.

Il prezzo richiesto da Atlanta, però, consisterebbe in uno scambio con Lauri Markkanen, autore di una breakout season e il maggior artefice dell’avvio di successo dei Jazz. Proposta che, ovviamente, Danny Ainge e affini hanno rifiutato, sempre stando a Fischer. I giocatori resi disponibili sarebbero Mike Conley ($22.7M) e Kelly Olynyk ($12.8M), che hanno però a loro volta poca trazione lato Hawks.

Il punto d’incontro potrebbe trovarsi in un pacchetto che includa Malik Beasley ($15.5M, con team option per il 2023/24 da $16.5M) e Rudy Gay ($6.2M, con player option da $6.5M che accetterà la prossima estate), due contratti non troppo lunghi e con il primo molto versatile, esattamente quello che cerca Atlanta per smaltire la situazione stagnante in termini di payroll, con l’incombenza della luxury tax.

Quello di Gay è sicuramente un contratto che Utah non ha interesse a trattenere, mentre un giocatore come Beasley sta alzando vertiginosamente il proprio trade value, tirando con il 41.1% da tre punti su 8 tentativi a gara in uscita dalla panchina, vera e propria manna dal cielo per una squadra come gli Hawks, terzultimi nella Lega per punti prodotti dalla second unit. Per non parlare del fatto che Atlanta, dopo la partenza di Kevin Huerter, sta risentendo molto dell’assenza di un tiratore puro e di volume, classificandosi ultima per frequenza di triple tentate a partita e terzultima nelle percentuali di conversione.

Insomma, il fit sarebbe ideale, e potrebbe portare a una sopravvalutazione (in senso positivo) di un profilo come quello di Beasley, che potrebbe spingere quantomeno a fare un pensiero su una trade che coinvolga un altro giocatore dal trade value piuttosto alto (in questo caso, legato al volume del contratto e all’età) come John Collins.

Chissà che la stagione degli Utah Jazz non subisca una ulteriore colpo di scena.