Draymond Green – Golden State Warriors: 4 anni 100M: B+
Quello che un po’ tutti ci aspettavamo dopo la firma di Chris Paul, Golden State conferma il nucleo della dinastia e si si prepara ad un’altra annata da contender. Dopo aver declinato la PO da 27.3M per la prossima stagione Green ottiene quindi ciò che voleva, un contratto più lungo (con addirittura Player Option sul quarto anno) che lo metta in linea con quello di Stephen Curry, Golden State al contempo andrà a risparmiare circa 43 Milioni in tasse con qeusto pay-cut
Caris LeVert – Cleveland Cavaliers: 2 anni 32M: D-
Mossa abbastanza indecifrabile, sicuramente una delle peggiori di questa prima giornata, con i Cavs che di fatto rimangono incatenati ad un nucleo che, come abbiamo visto, non li ha portati più lontani di un primo turno, utilizzando al contempo buona parte del salary-cap che aveva a disposizione per una tipologia di giocatore non adatto al contesto.
Drew Eubanks – Phoenix Suns: 2 Anni: C
PO sulla seconda annata e Suns che aggiungono un corpo da poter schierare in campo e che possa dare un contributo, specie in Regular Season, con lo spazio di manovra (nullo) che avevano, non si poteva fare tanto meglio
Kyle Kuzma – Washington Wizards: 4 anni 102M: C
Firma che ci può stare a queste cifre per un giocatore che, in sede speculativa, pareva essere destinato a molto di più, diventerà il centro, insieme a Jordan Poole, di una squadra in totale rebuilding, con un contratto che, viste le proiezioni sul salary-cap futuro, potrebbe anche dimostrarsi più scambiabile del previsto.
Coby White – Chicago Bulls: 3 anni 40M: C+
Non una pessima presa per Chicago, che dopo aver confermato Vučević si trovava con le mani legate, White rimane una combo-guard di 22 anni con punti nelle mani e un buon upside, nonostante l’aspetto difensivo molto discutibile. Un altro contratto che comunque, nel caso i Bulls decidano di far saltare tutto, non sarà impossibile muovere.
Keita Bates-Diop – Phoenix Suns: 2 anni 5M: B
I Suns possono permettersi nella sostanza solo minimi, e Bates-Diop viene comunque da una buona annata agli Spurs, dove ha mostrato soprattutto flash difensivi interessanti, in un contesto nel quale gli verrà richiesto un ruolo molto marginale potrà indubbiamente dare il suo contributo, e in ogni caso meglio spendere questi soldi su di lui che su un veterano che lascia più incertezze fisiche.
Taurean Prince – Los Angeles Lakers: 1 anno 4.5M: A-
Furto con scasso dei Lakers che per poco più di un minimo si portano a casa un giocatore che aveva appena rifiutato quasi il doppio di questi soldi nonché un netto upgrade rispetto a Malik Beasley, del quale andrà probabilmente a ricoprire il ruolo nelle rotazioni, offrendo al contempo però anche un impatto difensivo di tutt’altro livello.
Damion Lee – Phoenix Suns. 2 anni: B-
Riconferma abbastanza scontata per un tiratore di questo livello in uscita dalla panchina, ennesimo giocatore con punti nelle mani a disposizione di Vogel, con il vantaggio però di conoscere già l’ambiente e il suo ruolo all’interno delle rotazioni, che, nel reparto guardie, non lasceranno tantissimo spazio visto il recente arrivo di Bradley Beal.
Bruce Brown – Indiana Pacers: 2 anni 45M: B
Molti hanno, giustamente criticato la cifra, indubbiamente molto elevata rispetto al valore assoluto del giocatore, ma questa firma per Indiana ha perfettamente senso ed è anche di fatto a rischio 0, vista e considerata la Team-Option sul secondo anno: Brown fitta perfettamente nel sistema, è versatile e, l’anno prossimo, nel caso non convinca, diventerà o un asset da scambiare essendo in scadenza, o, semplicemente, del cap libero.
Troy Brown – Minnesota Timberwolves: 2 anni 8M: C-
Rimasti con il cerino in mano i Timberwolves hanno a conti fatti sostituito il partente Prince con una sua versione peggiorata sotto quasi ogni aspetto, viste le condizioni non c’erano molte alternative, ma indubbiamente si tratta di un downgrade non di poco conto per una franchigia il cui trend dovrebbe essere opposto.
Jerami Grant – Portland Trail-Blazers: 5 anni 160M: C
Il contratto più oneroso di questa lista lo consegnano i Blazers a Jerami Grant, la struttura sicuramente lascia molti dubbi, in quanto Grant andrà a guadagnare una proiezione di 36 milioni a 32 anni, decisamente troppi per un giocatore che, per quanto migliorato, mostra ancora delle evidenti lacune e non sembra poter ambire ad essere molto più di un terzo violino. Al contrario, per i primi anni, potrebbe avere invece perfettamente senso, sempre in attesa della situazione Lillard.
Jevon Carter – Chicago Bulls: 3 anni 20M: B-
Per una cifra più che ragionevole i Bulls si aggiudicano il miglior sostituto possibile di Lonzo ball disponibile sul mercato, per le loro possibilità. In un back-court sul quale pendono ancora enormi incertezze, prima fra tutte il destino di Zach Lavine, Jevon può sicuramente rivelarsi un pezzo su cui fare affidamento con costanza.
Chimezie Metu – Phoenix Suns: 1 anno: C
Mossa molto marginale che serve semplicemente ad allungare un po’ le rotazioni di una squadra che si presentava a questa FA cortissima, giocatore che difficilmente vedrà il campo nei PO ma che, come corpo da buttare in RS può avere il suo senso quando la squadra sarà costretta, inevitabilmente, a fare load-management.
Georges Niang – Cleveland Cavaliers. 3 anni 26M: B-
Buonissima presa che però lascia ancora più dubbi sulla scelta di rifirmare Levert, visto anche l’arrivo a momenti di Struss e la presenza di Okoro a roster. Ad ogni modo ai Cavs serviva un tiratore in quel ruolo e lo hanno preso, non è esattamente il perfetto 3&3 per il basket del 2023 ma rappresenta sicuramente un upgrade.
Kyrie Irving – Dallas Mavericks: 3 anni 126M: A
Dopo tante speculazioni si è giunti alla soluzione più ovvia, Dallas non poteva permettersi di perdere un giocatore del genere (pena il ritrovarsi con uno sloveno, uno a caso, pronto ad uscire dalla porta l’anno prossimo) ed evidentemente Kyrie non aveva offerte migliori da nessun altra franchigia. Una win-win che per per Dallas era una scommessa da fare.
Jacob Poeltl – Toronto Raptors: 4 anni 80M: C+
Player-Option sul quarto anno per un contratto che, per quanto la cifra possa sembrare spropositata, ha pochissimo senso nell’ottica di tenere il giocatore, ma moltissimo se lo vediamo con quella di scambiarlo fra qualche mese o nella prossima estate. In generale il progetto Raptors sembra abbastanza confuso ma non è questa firma a renderlo tale.
Khirs Middleton – Milwaukee Bucks: 3 anni 102M: C-
I Bucks non avevano nessuno spazio di manovra, dunque l’esito e il voto a questa firma dipenderà moltissimo dalle condizioni fisiche di Middleton stesso: se le difficoltà palesate nell’ultimo anno dovessero dimostrarsi ricorrenti, staremmo parlando di uno dei peggiori contratti della lega, in caso contrario avresti comunque provato a massimizzare le chance di titolo nella finestra a tua disposizione con Giannis.
Cameron Johnson – Brooklyn Nets: 4 anni 108M: B+
Non ci si poteva aspettare una cifra inferiore inferiore per un giocatore che, oltre ad essere nel suo peak, andrà a mantenere presumibilmente un ottimo impatto per tutta la durata del contratto in relazione allo stesso, a Brooklyn senza dubbio mancano molti pezzi per farlo rendere nel suo contesto ottimale (ovvero quello di un terzo/quarto violino di lusso), ma, considerando le due metà campo, Johnson a 27M è una presa più che buona.
Tre Jones – San Antonio Spurs: 2 anni 20M: A-
Firma perfetta per gli Spurs, che si assicurano una guardia safe da affiancare a Wembanyama per almeno i prossimi 2 anni ad un cifra onestissima, Tre non è (ancora) un tiratore del livello del fratello, ma rimane una delle PG più costanti della lega e dal rendimento in netta ascesa, sono abbastanza certo che non sarà il contratto più oneroso che firmerà in carriera.
Gabe Vincent – Los Angeles Lakers: 3 anni 33M: B-(?)
La valutazione su questa firma dipenderà interamente da tre cose: la prima è quali giocatori verranno firmati per cifre similari (ovvero in sostanza quasi la piena MLE), ed in secondo luogo se la franchigia riuscirà a trattenere Reaves e/o Russell, con precedenza da dare chiaramente al primo di questi due nomi, visto il rendimento negli scorsi PO, e l’ultima è quanto un gioctore del genere sia traslabile al di fuori del contesto Heat senza perdere il 90% del proprio impatto.