Le parole di Paolo Banchero sulle motivazioni della sua scelta di giocare per Team USA

La scelta definitiva di Paolo Banchero di giocare per Team USA ha attirato moltissime critiche, sia dai tifosi che dalla Federazione Italiana Pallacanestro stessa. L’Italia aveva infatti a lungo corteggiato il prodotto di Duke negli ultimi anni, con quest’ultimo che è stato molto vicino a vestire la maglia azzurra in passato.

Il fascino del Dream Team, alla fine, ha prevalso, portando Banchero a optare per la rappresentativa del Paese in cui è nato e cresciuto, per cui giocherà già a partire dai Mondiali di quest’estate.


Il numero 5 ha recentemente spiegato le motivazioni della sua scelta ai microfoni di Tim Reynolds:

Mia madre ha giocato nel Team USA femminile, e avevamo la foto di quella squadra appesa nel seminterrato. La vedevo ogni singolo giorno. Giocare per Team USA era letteralmente uno dei miei sogni più grandi quando ero bambino

Nella decisione ha inciso anche l’opinione del leggendario coach Mike Krzyzewski, che lo ha allenato a Duke e gli ha consigliato a lungo di pensare bene all’opportunità di giocare per gli Stati Uniti:

Tutti questi fattori hanno influito nella decisione. Erano nella mia testa quando ci pensavo intensamente

Il 20enne ha parlato, ovviamente, anche dei rapporti con l’Italia:

Quando mi hanno contattato avevo 17 anni ed era un momento della mia vita in cui sentivo di non poter rinunciare a quell’opportunità, per la parte di famiglia di mio padre, Non sapevo molto delle mie origini italiane, e mi sembrava un ottimo modo per saperne di più e avvicinarmi, ed è quello che ho fatto da quel momento

Il COVID mi ha portato via quella possibilità, poi sono andato a Duke e sono diventato la prima scelta al Draft, le circostanze sono cambiate

Ho visitato l’Italia quest’estate. Hai presente quando vai da qualche parte e ti vengono le farfalle nello stomaco per l’emozione? E’ stato così per me, non sto esagerando