FOTO: Sports Illustrated

Quando si parla di mercato NBA, ci sono un paio di date da tenere d’occhio: la prima, senza alcun dubbio, è quella del 15 dicembre, a partire dalla quale grossa parte dei free agent che hanno firmato un contratto in estate diventerà eleggibile per uno scambio; la seconda è quella della trade deadline del 6 febbraio, distante un paio di mesi abbondanti. A circa 2 settimane da questo primo punto di svolta, sembra che ci siano molti rumors riguardanti soprattutto i centri, come riportato da Evan Sidery di Forbes, che menziona anche una serie di nomi:

  • Deandre Ayton / Robert Williams III

Citati in coppia perché la loro situazione è abbastanza collegata e rischia di rivelarsi un aut aut. A Portland, al momento, si tanka, questo significa che gli obiettivi primari sono sviluppo dei giovani e accumulo di Draft picks/materiale futuribile. Donovan Clingan, scelta assoluta numero 7 al Draft 2024, iniziando la propria carriera con 17 gare di fila, and counting, da almeno 1 stoppata (4° all-time) e offrendo grande presenza difensiva e a rimbalzo sarà l’oggetto del focus del coaching staff e del front office per il prossimo futuro. Stando così le cose, i due lunghi over-25 a roster sono pienamente disponibili: nonostante entrambi abbiano manifestato svariati problemi legati agli infortuni, si tratta di nomi pregiati, nel caso di Ayton si parla di un potenziale titolare in una squadra Playoffs, se stimolato (un enorme “se), mentre Robert Williams è un rim protector elitario che vive nel pitturato. Secondo i rumors, l’ex Suns è quello dei due che i Blazers cederebbero più volentieri, ma il suo contratto da quasi $70 milioni nei prossimi 2 anni sembrerebbe indicare il contrario. Time Lord, in compenso, ne ha uno da poco più di $25 milioni in 2 anni, e $12.4 milioni di stipendio annuale sono più facili da scambiare.

  • Nikola Vucevic

I Bulls stanno cercando di smantellare questo roster ormai da anni e, dopo Zach LaVine, il più quotato a partire è il lungo montenegrino. Il suo contratto da $20 milioni quest’anno, $21.5 milioni il prossimo, non è troppo appetibile, ma la sua stagione finora è buona, da oltre 20 punti e quasi 10 rimbalzi di media, tirando con cifre stupefacenti – 62.5% da 2 punti, 44.9% da tre punti su 4.5 triple tentate a gara. Chissà che non sia l’anno buono per vedere il 34enne altrove.


  • Jakob Poeltl

Altro giocatore di una squadra in pieno retooling, Poeltl guadagnerà $19.5 milioni in questa stagione, in quella dopo e in quella dopo ancora, qualora dovesse accettare la player option. Cifre da 13% del cap circa che si addicono a un titolare o a un sesto uomo di una squadra Playoffs, dove il lungo dei Raptors sarebbe in grado di offrire rim protection, discrete abilità da rollante/tagliante e grande solidità a rimbalzo – cattura il 13.2% dei rimbalzi offensivi disponibili, 87esimo percentile NBA, e ormai da 3 stagioni è stabilmente sopra l’80esimo percentile anche nella metà campo difensiva.

  • Nic Claxton

Leggere lo stipendio del lungo dei Nets in questa stagione potrebbe trarre in inganno, dato che la voce di Spotrac recita $28.4 milioni e poco più del 20% del cap, cifre importanti. Ciò che rende questo contratto appetibile è la sua struttura a scendere, con un calo progressivo del 3% circa stagione dopo stagione, fino ad arrivare all’11.5% ($21.6M) del 2027/28. Si parla di un nemmeno 26enne nel prime, investire qualche pick per lui potrebbe avere enorme senso.

  • Jonas Valanciunas

Rischia di passare inosservato a causa dell’approdo nell’anonima DC, ma Valanciunas non solo è un solido potenziale lungo backup, ma anche il titolare di uno dei contratti migliori in NBA in relazione al rendimento che può offrire: $9.9 milioni quest’anno, appena il 7% del cap, e poi a scendere nelle prossime 2 stagioni prima a 6.72% e poi a 5.88%. Cifre da MLE o giù di lì, più che legittime per un giocatore da circa 12 punti e 8 rimbalzi in meno di 20 minuti di impiego a partita, tirando con buone percentuali (58.3 eFG%). Un quasi 33enne in una squadra in pieno rebuilding, con un buon contratto e un discreto rendimento: identikit da trade deadline.