Cosa aggiunge Green nell’attacco dei Golden State Warriors, e quanto è fondamentale per Stephen Curry.
Solo un paio di giorni fa abbiamo parlato di quanto fosse fondamentale il ritorno di Draymond Green per riattivare i meccanismi difensivi dei Golden State Warriors. Ma qual è il suo ruolo nella metà campo offensiva? La partita del rientro contro i Washington Wizards sembra aver rinfrescato la memoria in questo senso.
Nel giorno del suo compleanno, Stephen Curry ha segnato 47 punti. Facendo attenzione alla distribuzione, Steph ha segnato 41 dei 47 punti nei soli 15 minuti in cui ha condiviso il parquet con Green, segnando 13 canestri su 16 tentativi. In molti di questi canestri, lo zampino del numero 23 è evidente.
La partita contro la franchigia della capitale è in realtà solamente una delle tante in cui Green ha svolto alla perfezione il suo ruolo di facilitatore, grazie alla conoscenza dei propri mezzi ma sopratutto di quelli dei suoi compagni. A spiegarlo è stato lui stesso, in una recente intervista nel podcast di JJ Redick “The Old Man and the Three”:
“Quando non sono in campo Steph deve fare molto di più dal palleggio, e non riesce più a ottenere i tiri in ricezione che ottiene muovendosi senza palla quando ci sono io, perché quello è il mio ruolo nella squadra, permettergli di muoversi liberamente.“
– Draymond Green
I dati sembrerebbero dar ragione al prodotto di Michigan State. Nonostante i ben due mesi di assenza, è ancora il leader della squadra per assist a Curry, con 68 sui 255 totali (27%). Inoltre, prima del suo infortunio il 51% dei canestri segnati dal due volte MVP erano assistiti; nel periodo in sua assenza, la percentuale è precipitata al 42%.
Ciò deriva, appunto, dall’estrema conoscenza reciproca accumulata negli ultimi 10 anni, grazie alla quale Green riconosce le intenzioni di Curry alla velocità della luce, e sa tecnicamente come e quando servirlo.
Oltre a questo, un altro straordinario punto di forza del DPOY 2017 è la varietà delle sue abilità da bloccante. Sempre in sintonia con Curry, Green non si limita a portare un blocco, e spesso punisce il raddoppio avversario sul portatore ricevendo palla e facendo subito un hand-off, altra sua specialità, a cui la difesa non può più reagire.
Attenzione a pensare che Curry sia completamente dipendente dal suo compagno. Solo prendendo questa stagione, senza Green in campo il numero 30 segna 26 punti su 36 minuti con il 61% di True Shooting, numeri comunque molto buoni.
Tuttavia, per poter usufruire dello stile di gioco che lo ha reso il giocatore che conosciamo, Curry ha certamente bisogno della presenza di Draymond Green accanto a sé.