Phil Jackson racconta l’ossessione di Kobe che lo faceva infuriare
Questo contenuto è tratto da un articolo di Gautam Varier per Fadeaway World, tradotto in italiano da Redazione Around the Game per Around the Game.
Non è un segreto: crescendo da ragazzo e nelle prime fasi da professionista, Kobe Bryant ha idolatrato in tutto e per tutto Michael Jordan. Ha addirittura imparato ad imitare ogni singola mossa del suo repertorio.
Quindi, una volta arrivato in NBA, Kobe ha sempre avuto una motivazione extra molto speciale quando aveva l’opportunità di dare sfogo al suo talento davanti agli occhi del suo mito. Sia in campo contro di lui, che con Jordan da spettatore.
Volete un esempio? Ce lo fornisce Phil Jackson:
Ricordo sempre una partita in cui Michael Jordan si era già ritirato, e venne a vedere una partita. Penso che Kobe abbia segnato qualcosa come 40 punti nel primo tempo.
Mi sono girato verso il mio staff e ho detto “Sa che Michael è sugli spalti, vuole mostrare chi è”
Voleva dare spettacolo per Michael. Quella parte di Kobe mi irritava, questa era una di quelle cose di quando era giovane in cui andava oltre il limite solo per dire “Ecco, vedi? Vedi quanto sono bravo?”
Jackson, ovviamente, conosceva Kobe e non fu certo colto alla sprovvista da un simile comportamento. Come non lo fu quando segnò 55 punti nell’ultimo match giocato contro Jordan prima del ritiro del numero 23.