
Questo contenuto è tratto da un articolo di Orlando Silva per Fadeaway World, tradotto in italiano da Erika Annarumma per Around the Game.
Karl Malone e Chris Webber erano grandi amici, ma diventavano grandi rivali non appena mettevano piede in campo. Si sono scontrati in svariate occasioni. “Cercavamo sempre di aver la meglio uno sull’altro”, ha detto Malone in passato.
Malone e Webber sono due delle migliori ali grandi che la lega abbia mai visto e alcuni loro matchup sono stati incredibili. Quando c’erano loro due in campo, le cose potevano davvero scaldarsi molto; “The Mailman” di recente ha spiegato che ci fu una volta in cui pensò di picchiare “C-Webb” dopo che aveva tentato di far male al suo compagno di squadra, John Stockton. Durante un’intervista nel podcast Knuckleheads di The Players’ Tribune, condotto da Quentin Richardson e Darius Miles, Malone ha raccontato cos’è successo in quell’occasione.
Voglio bene a Chris Webber, ma quella volta avrei voluto prenderlo a calci nel culo. Stavamo giocando in casa e li stavamo demolendo, e Webber cominciò a cercare Stockton fin dalla metà del campo. Tornando in difesa, gli dissi: “Bravo Chris che hai studiato i nostri schemi”. Poi giocammo un’altra situazione, ma sembrò non importargli minimamente. Colpì Stockton dritto nello sterno con il gomito. Sentii quasi la botta io stesso, fece male. Mi sentii così male che andai da coach Sloan e dissi: “Coach, non rifacciamo più quello schema, per favore”. Stock mi guardò e disse: “No, sto bene”. E la sua chiamata successiva, beh, la potete immaginare.
Questa è una storia che dimostra come potevano mettersi le cose quando Malone e Webber si scontravano in campo. Nel bene o nel male, erano tempi diversi rispetto all’NBA di oggi, i giocatori avevano scontri fisici più spesso e venivano puniti con meno severità. Webber lo fece con Stockton, che per lui era “il peggior uomo sulla faccia della Terra”. Ma questo è solo uno dei (tanti) capitoli delle storie tese in quelle sfide.