FOTO: Andscape.com

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


L’approdo ai Playoffs NBA dopo un’assenza perdurata per ben 17 anni è stato una pietra miliare nella storia dei Sacramento Kings e dei suoi tifosi. Tutti in città sono stati sorpresi dal primo pass per la post-season staccato dopo più di tre lustri, meno una persona: l’allenatore dei californiani e Coach Of the Year 2022/23, Mike Brown. Già, perché proprio l’allenatore dei Kings lo aveva previsto ed annunciato con un anno d’anticipo durante la prima cena ufficiale con la squadra. Questo ed altro sono stati al centro di un’intervista rilasciata a Marc J. Spears di Andscape, in cui l’allenatore ha anche settato il target dei suoi Kings (avevamo analizzato la situazione della franchigia QUI, dopo gli innesti in Free agency di cui abbiamo parlato QUI e QUI).


Per quanto sfrontata potesse sembrare l’affermazione sulle aspettative riguardo la scorsa stagione, in realtà si è rivelata più azzeccata del previsto per quanto messo in mostra dai suoi ragazzi nel corso della Stagione 2022/23. 

“Ho detto ai miei ragazzi che l’ “Elefante rosa” nel nostro spogliatoio non era mai stato “così rosa”. Ovviamente era una metafora per riferirmi alle aspettative nei nostri confronti. La realtà dei fatti era che avremmo giocato per vincere il titolo. Nulla di più semplice.”

Coach Mike Brown

L’ultima volta che i Kings hanno alzato al cielo un Larry O’Brian Trophy si chiamavano ancora Rochester Royals e correva l’anno 1951: ben 20 anni prima che lo stesso coach Brown venisse al mondo. Che tuttavia sa bene come sia composto il roster di una squadra che ambisce al titolo NBA, avendone fatto parte in quattro occasioni nel corso della sua undecennale carriera in NBA: ai San Antonio Spurs nel 2003, ai Golden State Warriors nel 2017, 2018 e 2022. Inoltre, Brown ha fatto parte del coaching staff dei Cleveland Cavaliers di LeBron James nel 2007, annata in cui si sono arresi soltanto alle NBA Finals contro gli Spurs.

I Sacramento Kings, giunti al 3° posto della passata Regular Season, sono stati eliminati in Gara 7 del First round di Playoffs per mano dei Golden State Warriors. Attualmente si trovano al 15° posto su 30 nelle gerarchie dei pretendenti all’anello, secondo i bookmakers. Tuttavia, la presenza in roster di due All-Star del calibro di De’Aaron Fox e Domantas Sabonis (del cui rinnovo contrattuale abbiamo parlato QUI), del rookie Keegan Murray, unita alla conferma del veterano Harrison Barnes ed altri giocatori di rilievo ed esperienza stanno contribuendo ad instillare nel Beam Team la voglia di ribaltare i pronostici. 

“È ciò che vogliamo. È ciò per cui scendiamo in campo. Siamo già una buona squadra, che ha già disputato i Playoffs, e quindi giochiamo per vincere il titolo, come ogni altra franchigia. La primissima cosa da fare per ottenere qualunque obbiettivo nella vita è credere di poterlo fare. Se non ci credi non potrà mai accadere.”

Coach Mike Brown

L’allenatore nativo di Columbus, Ohio, è sembrato molto felice nel corso della sua esperienza nel coaching staff dei Golden State Warriors – come Associate Head Coach – dal 2016 al 2022. Ha ampliato il proprio bagaglio tecnico, raggiungendo il livello di un Head coach NBA, essendo stato al timone della nazionale della Nigeria nel 2020 e nel 2021. Ed infine, il 9 maggio 2022 è stato assunto come HC dei Sacramento Kings, mentre era ancora parte dello staff degli Warriors, ancora in corsa per il titolo.

Brown è rimasto ai Dubs, come espressamente richiesto da quest’ultimi, fino a quando non sono riusciti ad alzare al cielo il Larry O’Brian Trophy il 16 giugno 2020 a Boston. Subito dopo si è messo a disposizione dei Sacramento Kings, trasferendosi nella città di Sacramento e andando ad incontrare i suoi giocatori di persona in giro per il mondo. Ai Kings si è ritrovato alla guida di una franchigia che dal 2006 non ha preso parte ai Playoffs e da ben 17 anni non aveva messo a segno alcuna striscia vincente significativa.

Attraverso il suo coraggio, disciplina, mentalità difensiva e idee provenienti dai tempi di Golden State, coach Brown è riuscito a far breccia nell’intera franchigia. Il rookie Keegan Murray ha recentemente dichiarato di portare profondamente rispetto per il proprio allenatore sin dal primo giorno di lavoro, poiché ha costruito una mentalità vincente all’interno del roster e del team. 

FOTO: Andscape.com

“La parola d’ordine è Intensità. Che sia camminando o correndo. Ho avuto la sensazione che ci mettesse la stessa intensità durante tutti gli allenamenti. Sin dal primo giorno è stato un ottimo allenatore, una brava persona sia nei confronti dei più giovani che dei veterani. E penso che stia facendo un ottimo lavoro.”

Keegan Murray

Nella Stagione 2022/23, la prima con Mike Brown nel ruolo di HC, i Sacramento Kings hanno vinto 48 partite di Regular Season, il miglior risultato dopo le 50 vittorie della Stagione 2004/05. Hanno inoltre raggiunto il record di franchigia di 25 vittorie fuori casa stagionali. E dal 2004 i Kings hanno finalmente avuto in roster due All-Star: De’Aaron Fox e Domantas Sabonis. Fox ha ricevuto l’NBA Clutch Player of the Year, mentre coach Brown, rinomato per la sua mentalità difensiva, ha reso la sua squadra la più efficiente in fase offensiva, con 119.7 punti ogni 100 possessi. Murray ha stabilito il record per triple messe a segno da un rookie. Ed infine, i Kings hanno vinto la loro prima Pacific Division dal 2003.

All’inizio della loro avventura agli NBA Playoffs 2023 si sono ritrovati proprio contro i detentori del titolo, i Golden State Warriors, e dopo un’assenza dai Playoffs durata 17 stagioni. 

“Ci sono molte cose che mi sono piaciute. La miglior fase offensiva nella storia del Gioco. Adoro. Io, come tutti, volevo vedere Fox vincere il Clutch Player of the Year. Amo veder giocare De’Aaron e Domas (Sabonis, ndr), i miei All-Star. Il fatto che Keegan sia riuscito a superare il record di triple per un rookie. E tante altre cose di cui posso andare fiero. Ma soprattutto, penso che la cosa più importante sia la coesione di questo gruppo, sin dal primo giorno. Ne sono davvero molto orgoglioso.”

Coach Mike Brown

La serie tra Warriors e Kings è stata decisa in Gara 7. La prestazione da 50 punti di Steph Curry – rimarcando il record di maggior numero di punti in una Gara 7 di Playoffs – ha indicato la via d’uscita. Ma ad inizio serie i Kings si erano portati sul 2-0 contro i campioni in carica. Durante tutta la serie, tuttavia, coach Brown è sembrato parecchio impensierito e preoccupato dei rimbalzi offensivi di Kevon Looney.

“Molti potranno non essere d’accordo, ma penso che siamo stati eliminati perché non siamo stati capaci di tenerli lontano dal nostro canestro, una cosa abbastanza alla nostra portata. Fa davvero molto più male. È il motivo per cui non siamo riusciti a fermarli, e perché Steph è riuscito a farne 50, Klay 35 e Poole 20. E, ripeto, fa male. Ma l’accetto, poiché Steve Kerr è un ottimo allenatore. Hanno grandissimi giocatori in roster ed affrontarli ci ha portato a riflettere su noi stessi per esaminare il nostro operato in entrambe le fasi di gioco, specialmente quella offensiva. Affinché potessimo capire se quello che stiamo facendo sia la giusta via per vincere una Gara 7 di una serie di Playoffs.”

Coach Mike Brown

Il 19 aprile l’NBA ha annunciato l’assegnazione all’unanimità del Coach of the Year 2022/23 a Mike Brown, che ha ricevuto 500 voti da una platea di 100 giornalisti e broadcaster sportivi. Brown è diventato l’11° allenatore a vincere il Coach of the Year per due volte, essendoci riuscito la prima volta nel 2009 a Cleveland. 

Brown ha dato merito al suo staff per questo premio. I giocatori hanno tessuto le lodi del loro coach. Ancora Keegan Murray:

“Per noi è stato un evento importantissimo. Sia per la squadra che per la comunità dei nostri tifosi e la città è davvero importante che una persona come il nostro coach sia riuscito in un’impresa del genere.”

Keegan Murray

Anche l’All-Star De’Aaron Fox ha voluto dire la sua opinione circa il proprio allenatore, eletto 2023 NBCA Michael Goldberg Coach of the Year.

“Per noi è stato incredibile. Coach Brown è stato capace di cambiare totalmente le sorti ed il destino qui. Certo, sono arrivati tanti nuovi giocatori, ma il General Manager e la proprietà erano gli stessi che in precedenza. Per la maggior parte della squadra e dello staff si trattava di gente dell’ambiente, da tanto. Ma ciò che ha portato coach Brown e ciò che è stato capace di instillare in questa squadra e nel suo staff lo ha distinto e lo ha reso il miglior allenatore dell’anno.”

De’Aaron Fox

Coach Brown ha viaggiato molto per ragioni lavorative e cestistiche: dalla Costiera Amalfitana a Maui, da Las Vegas – per la Summer League – al Basketball Without Borders disputato in Sud Africa. Infine a Sacramento, dove si è appassionato ed è andato a seguire i match dei Triple-A Sacramento River Cats (baseball), Sacramento State Football ed altre squadre locali di football, oltre che presenziare in uno show teatrale condotto da Lance Woods ed al media-day prestagionale con la squadra. Anche lo stesso Lance Woods si è espresso sull’allenatore dei Kings:

“Ospitare coach Mike Brown è stato il massimo. E non solo perché lui è stato lì, ma perché era sé stesso sorridendo a tutti, concedendo fotografie ed autografi e trascorrendo una bella giornata. Mi ha dato parecchi consigli e rivelato quanto amasse il mio spettacolo. Per me è stato un onore poter ospitare l’NBA Coach of the Year in carica e poter condividere i miei pensieri ed opinioni con lui.”

Lance Woods

FOTO: Andscape.com

Brown è stato molto in vista nella città di Sacramento durante tutta l’estate e per svariate ragioni, che ha in seguito spiegato ai microfoni di Andscape.

“Mi viene naturale perché seguo parecchi sport da cui posso apprendere molto. Qualunque sia lo scenario in cui ci si imbatte, che sia uno sport, un lavoro o qualsiasi altra cosa, si può apprendere. Inoltre ritengo che chiunque ricopra un ruolo da leader e intenda farlo mettendoci il massimo della passione, allora dovrebbe stare in mezzo alla gente, farsi vedere e mantenersi in contatto con la sua gente. Devono poter sentire la presenza del loro leader e la sua fiducia. Tutto ciò costituisce l’essenza di un vero leader, secondo me. E quando si è allenatore di una franchigia NBA la cui città non ha altre squadre di rilievo in altri sport, bisogna andare tra la gente e farlo accadere, renderlo possibile per loro. Specialmente per una tifoseria calorosa come la nostra. Adoro i nostri tifosi.”

Coach Mike Brown

Quando è stato in giro per la città, coach Brown è stato spesso ringraziato da tifosi di ogni età per aver “cambiato la città” avendo raggiunto l’obbiettivo dei Playoffs. In un primo momento l’allenatore dei Kings non era riuscito a comprendere il motivo di tutto quell’affetto. Ma il fatto che siano l’unica squadra professionistica di rilievo in città ha incredibilmente aumentato l’effetto generato da coach Mike Brown.

“Ho incontrato delle classi di una High School venute a ringraziarmi per aver condotto i Kings, di cui sono tifosi, per la prima volta nella loro vita ai Playoffs. Per questi ragazzi l’approdo ai Playoffs della loro squadra del cuore equivale a vincere alla lotteria o al giorno di Natale quando si è bambini. E mi ha reso molto fiero. Abbiamo fatto una grandissima stagione, ma la realtà è che me lo aspettavo. Perciò, per me non è stato un vero e proprio traguardo. Ma assistere alla felicità di questi giovani studenti, che secondo me non mostrano al meglio le loro emozioni al giorno d’oggi, mi ha reso molto felice e fatto riflettere parecchio. Non me lo aspettavo per nulla.”

Coach Mike Brown

Infine, concludendo la sua intervista, l’allenatore dei Sacramento Kings si è soffermato ancora una volta sul calore della sua gente ed agli infiniti ringraziamenti nei suoi confronti.

“Quando la gente mi dice che ho cambiato la città, e li cito testualmente, io non lo penso. Non credo di essere riuscito a fare così tanto, ma loro mi dicono che non ho ancora compreso quanto abbia cambiato la città. Non ci faccio caso. Penso ad allenare i miei ragazzi e non voglio prendermi il merito di aver fatto così tanto. Nonostante ciò, la gente continua ad affermarlo e giurarlo. Questo è molto, molto influente. Non voglio darlo per scontato, ma non è facile rendersi conto che siano tutti felici e sorridenti per via della squadra della loro città. La reputazione qui è commisurata agli onori raggiunti sul campo dai Kings. Perciò mi sento davvero orgoglioso del mio lavoro. Amo i miei Sacramento Kings.”

Coach Mike Brown

Per chiunque pensasse che quest’affetto nei confronti di coach Mike Brown sia esagerato, dovrebbe immaginare cosa potrebbe accadere nel caso di vittoria di un anello NBA dei Sacramento Kings..