L’analisi di Alex Caruso, uno dei migliori difensori perimetrali in NBA, sugli attaccanti NBA più difficili da contenere

Fin dall’esperienza (da titolo) in maglia Lakers, Alex Caruso si è iscritto alla breve lista dei migliori difensori perimetrali in NBA, e si sta ulteriormente confermando con i Chicago Bulls. E’ in grado di marcare le guardie, le ali e anche giocatori ben più grossi di lui, con rapidità e intelligenza.

Ecco perché la sua opinione sui giocatori più complicati da marcare è certamente interessante da ascoltare. Alla domanda sul tema posta da K.C. Johnson di NBC Sports Chicago, la risposta di Caruso è stata esauriente e per niente banale:

Ricevo questa domanda tantissime volte dalle persone che incontro o con cui mi alleno che mi vedono per la prima volta. Ci sono 20 nomi che potrei citarti.


Mettiamola così: se seguo il game-plan e difendo davvero bene, i migliori realizzatori della lega, come DeMar (DeRozan) e Zach (LaVine) arriveranno comunque alla loro media punti. Tra volume di tiro, transizione e cambi difensivi ci sono semplicemente troppe opportunità per loro. Se non faccio il mio lavoro, ne segnano 40 o 50.

Ogni partita ho una marcatura difficile. Tutti quelli che sono All-Star e ci sono alcuni giocatori che entrano dalla panchina e possono segnare 20 punti a sera. Jordan Clarkson è un ottimo esempio, è uno degli attaccanti più difficili da marcare nella lega, perché può tirare da fuori, può tirare dal mid-range e può guadagnare un fallo attaccando il ferro. Ha tantissime contromosse.

Ci sono troppi giocatori abilissimi, non c’è una sola risposta. Ovviamente, i migliori sono Curry, KD, LeBron, Booker, Mitchell. E negli ultimi due anni, penso che Booker e Mitchell siano stati particolarmente motivati, per via delle situazioni nelle loro squadre. Ma è una lista molto lunga.