La dichiarazione di fedeltà di Klay Thompson

La fedeltà ad una sola franchigia, in NBA, è sempre stata una caratteristica molto difficile da trovare, specialmente se parliamo di stelle, e ancora di più se consideriamo solamente l’ultimo decennio. I giocatori sono costantemente alla ricerca di nuovi contratti, nuove città e nuove sfide, e le cosiddette “bandiere” si contano sulle dita di una o due mani al massimo.

Tra queste ci sono però sicuramente le tre colonne portanti della dinastia dei Golden State Warriors: Stephen Curry, Klay Thompson e Draymond Green, ai Dubs da rispettivamente 14, 12 e 11 anni.

Curry sarà sotto contratto fino a 38 anni, Green ha da poco firmato il rinnovo, mentre Thompson è in scadenza a fine stagione. Le sue intenzioni sono però evidenti, come dimostra questa dichiarazione di fedeltà rilasciata ad Anthony Slater di The Athletic:


Voglio rimanere, assolutamente. Non voglio andare da nessun’altra parte. Giocare per una sola franchigia per tutta la carriera è incredibilmente raro, in tutti gli sport: football americano, baseball, basket… Giocare per una sola squadra è folle.

Sarebbe una cosa leggendaria. Come quello che ha fatto Udonis Haslem a Miami, ecco a cosa mi ispiro. Quando vado in giro per il Paese e per il mondo, i tifosi degli Warriors sono orgogliosissimi.

Ero qui prima che vincessimo tutti questi titoli. Quindi, in un certo senso, è come se la franchigia fosse la mia bambina. Voglio cavalcare questa opportunità, perché sono stato molto fortunato di aver fatto parte di questa organizzazione. Non riesco ad immaginarmi con un’altra divisa.