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La fonte è autorevole, la paura dei Sixers sempre più radicata: James Harden sembra vicinissimo ai Houston Rockets. A riportarlo è Keith Pompey di The Philadelphia Inquirer, probabilmente la voce più autorevole nella città dell’amore fraterno per quel che riguarda i Sixers.

Queste sono le parole scritte dal beatwriter, che già nel titolo esordisce con un sonoro “ci si aspetta che James Harden si riunisca con i Houston Rockets in free agency, stando alle fonti”:

“Gli executive credono che il giocatore tornerà ai Rockets in estate.”


Il proprietario dei Rockets, Tilman Fertitta, “ama” la point guard dei 76ers. La franchigia è fiduciosa in un suo ritorno, suggeriscono le fonti. Prima di assumere Ime Udoka il 25 aprile, ai candidati per il posto di capo allenatore è stato chiesto quale fosse la loro opinione riguardo alla possibilità di allenare James Harden, stando alle fonti.”

[…] “Fonti riportano che il suo interesse in un ritorno a Houston sia reciproco e non uno stratagemma per ottenere un contratto più lucrativo dai Sixers. Sua madre vive ancora in città, lui ha molte imprese commerciali là. E, come dice una fonte, ‘è trattato come una divinità a Houston’.”

Come sarebbe possibile? Ne abbiamo parlato approfonditamente in QUESTO articolo, spiegando anche perché Philadelphia non avrebbe alcun tipo di leverage dal punto di vista contrattuale:

“A causa della over-38 rule, i Sixers possono offrire a James Harden un max contract della durata di soli 4 anni anziché 5.

Trattandosi di un veterano con 10+ anni di esperienza, Harden potrà ricevere fino al 35% del cap della prossima stagione al primo anno, il che significa non più di $46.9 milioni nel 2023/24. Da qui, Philadelphia ha il solo vantaggio di poter offrire una crescita percentuale annuale dell’8%, mentre tutte le altre squadre saranno limitate al 5%.

Questo significa che, mentre in free agency Rockets e altre squadre saranno limitate a un quadriennale da $201.7 milioni, i Sixers potranno offrirne uno da $210.1 milioni. Praticamente noccioline quando si parla di estensioni così onerose.”

Considerando anche la presenza della quarta scelta assoluta al prossimo NBA Draft e la flessibilità salariale disponibile, assieme a numerose scelte future al primo giro e al pullulare di numerosi giovani di talento, gli asset a disposizione dei Rockets sarebbero infiniti, o quantomeno abbastanza per costruire un contesto competitivo fin da subito.

Senza dimenticare la questione “umana”, che porta Shams Charania a dire, su The Ryen Russillo Podcast:

“Penso che sia molto combattuto fra rimanere a Philadelphia e tornare a Houston, a quella che è casa sua. Lì c’è la sua famiglia, le sue radici…”

Nulla che Brian Windhorst (ESPN) non avesse già anticipato QUI a febbraio:

“Non che Houston voglia, ma semplicemente Houston crede che ci sia una legittima possibilità e non è un qualcosa che viene detto a caso. James Harden spende ancora un sacco di tempo a Houston: ci passa le estati, si allena regolarmente nelle strutture dei Rockets… è una possibilità molto seria. E Harden, a dire il vero, non ha mai negato, ha solo detto di non sapere da dove queste voci provenissero.”

A proposito della non-negazione di cui parla Windhorst, il Barba ce ne ha dato un assaggio proprio al termine dei suoi Playoffs:

Abbiamo un lavoro da finire. Ovviamente non so cosa succederà quest’estate e so che ha una player option, ma non sono questioni che spetta a me gestire. Io ne sto fuori. Comunque, sono ancora convinto che abbiamo delle chances di vincere.

Stessa player option che James Harden dovrebbe rifiutare in estate, stando ai report, sondando l’oceano della free agency NBA. I 76ers nel frattempo cercano già alternative (dettagli su VanVleet QUI), comprensibilmente, non perché il Barba sia già altrove, ma per tutelarsi in vista di una situazione scomoda, che sta assumendo tratti preouccpanti.

L’offseason ci dirà di più.