FOTO: NBC Sports Bay Area

Stando al solito Shams Charania, Draymond Green ha appena rifiutato l’opzione contrattuale da $27.6 milioni valida per il 2023/24, diventando free agent senza restrizioni. La scelta del giocatore non chiude nessuna porta: potrà ri-firmare con i Golden State Warriors o portare i propri talenti altrove.

Di entrambe le opzioni ha parlato subito Adrian Wojnarowski, riportando le parole dell’agente, Rich Paul di Klutch Sports, che ha commentato: “Continueremo a parlare con Golden State per esplorare tutte le opzioni”. Sulla questione si era espresso già lo stesso Draymond Green nel post-game dopo l’eliminazione dai Playoffs, lasciando alcune speranze ai fan di Golden State:

Voglio essere un Warrior per il resto della mia vita. Voglio andarmene con gli stessi ragazzi con cui sono arrivato.”


Dando anche una motivazione per la prossima stagione: “Non è finita per noi. Abbiamo perso quest’anno, torneremo il prossimo”. Wojnarowski menziona anche il fatto che Golden State sia motivata a offrire un nuovo contratto a Green.

Tutto ciò non è ovviamente garanzia di permanenza. Anzi, lo stesso Green, del quale abbiamo riportato le parole rassicuranti, si è anche lasciato andare in precedenze a commenti che vertono in tutt’altra direzione:

“Siamo onesti, ormai le cose sono scritte. Io capisco come funziona il business. A volte siamo inclini a pensare che il rapporto di lavoro si fondi su quanto hai ottenuto per un certo team. Beh, sarei un matto se lo credessi veramente. E’ come se mi mettessi nella posizione di dover solo attendere il momento in cui rimarrò deluso. E’ come apparecchiare il proprio spirito in funzione di un fallimento certo”. 

“Se uno non conoscesse come funziona il mercato, potrebbe pensare, molto ingenuamente, che con tutto quello che ho fatto qui con i Warriors, questo sarà il mio posto per sempre; e magari fosse così. Ma capisco perfettamente come vanno le cose, come funziona la luxury tax, che i soldi servono per pagare i giocatori con più prospettiva”

– via Bleacher Report, riportato QUI

La free agency aprirà infinite strade e, di conseguenza, infinite offerte, che potrebbero tirare anche un pilastro della franchigia come Green lontano da Golden State. Basti pensare ai Lakers, molto connessi a Klutch Sports, e a LeBron James, grandissimo amico, immensamente stimato da parte di Dray anche come giocatore, nonostante il campo li abbia visti più volte fronteggiarsi. Ma anche a svariate squadre alle quali manchi un pezzo per il titolo, come i Dallas Mavericks, menzionati di recente.

La possibilità di ri-firma con i Warriors verrà trattata accuratamente, e su The Athletic giusto a maggio scorso si era parlato dell’intenzione da parte di Joe Lacob e soci di contrattare per un accordo pluriennale con Draymond Green, seppur non certo al massimo salariale, che potrebbero offrirgli solo squadre in rebuilding o simili, poco in linea con il desiderio del giocatore di competere.

Keith Smith di Spotrac ha parlato di potenziali cifre attorno ai $60 milioni per tre anni, ricordando anche che il giocatore ha scavallato i 33 anni di età e andrà calcolato un declino fisico preventivamente. Anche a queste cifre, però, Golden State si ritroverebbe – pur ipotizzando un taglio dello stipendio di DiVincenzo, anche lui indirizzato verso la rinuncia alla propria opzione – a più di $35 milioni oltre la luxury tax line, nella zona che penalizza maggiormente squadre di questo tipo, secondo il nuovo CBA.

In poche parole, se Golden State deciderà di soddisfare le richieste di Draymond Green, nel tentativo di trattenerlo, lo farà solo con la piena consapevolezza che possa rivelarsi ancora un pezzo essenziale per la corsa al titolo; qualora così non fosse, si rifiuteranno di spendere oltre una certa soglia, lasciando modo al giocatore di orientarsi verso altri lidi – che sia tramite firma o sign&trade – e restando in balia degli altri offerenti. Ne sapremo di più con l’avanzare dell’offseason.