Nelle ultime ore, la trattativa tra Utah Jazz e New York Knicks per Donovan Mitchell è stata molto vicina alla conclusione, con buona riuscita, dell’affare.

A riferirlo è Tony Jones (insider Jazz per The Athletic), secondo cui ieri sera le due parti erano a un passo dalla stretta di mano per un deal che avrebbe portato Mitchell a New York in cambio di: Immanuel Quickley, Obi Toppin, Quentin Grimes, Miles McBride e 6 scelte al primo giro al Draft. Alla fine, però, il front office dei Knicks ha deciso di ritirare dal tavolo questo pacchetto e interrompere momentaneamente la conversazione.

Dalla richiesta di Danny Ainge, in ogni caso, appare chiaro come in una trade per Mitchell l’obiettivo principale dell’organizzazione sia ottenere scelte al Draft e giovani. A Salt Lake City è evidente l’intenzione di smantellare l’attuale core (nessuno escluso) e ricostruire dalle fondamenta. E New York è chiaramente il miglior partner possibile per un affare del genere.


I Knicks, infatti, hanno un ingente Draft capital da poter mettere sul tavolo (fino a 8 prime scelte), essendo in possesso di tutte le proprie first-round pick dei prossimi anni, più quelle di Dallas (2023, protetta 1-10), Detroit (2023, protetta 1-18), Washington (2023, protetta 1-14) e Milwaukee (2025, protetta 1-14).

Secondo Andy Larsen (Salt Lake City Tribune), la trattativa avrebbe preso slancio una volta che Ainge e soci hanno estromesso il nome di RJ Barrett dal discorso. “Barrett è considerato molto più dai Knicks che dai Jazz, e per questo il suo nome è stato messo da parte al momento”. Al contrario, Quentin Grimes sembra che sia ora diventato per Utah la condicio sine qua non, ovviamente insieme all’ingente Draft capital.

Dopo lo stop tra New York e Utah, ci si attende che Miami, l’altra squadra in prima fila per il giocatore, faccia di nuovo dei tentativi. Il front office degli Heat ha dimostrato da tempo il proprio interesse per Mitchell, e negli ultimi giorni ha intensificato i contatti con Ainge. Il problema, però, è che in Florida non c’è neanche lontanamente il materiale di cui dispone New York per accontentare le richieste dei Jazz.

Gli Heat hanno infatti ceduto la propria first-round pick del 2025 e per questo non hanno la possibilità (Stepien Rule) di mettere sul tavolo più che tre scelte al primo giro (2023, 2027 e 2029) ed eventuali swap negli altri anni. Inoltre, nel roster di Miami mancano giovani appetibili da includere nel pacchetto, fatta eccezione per Tyler Herro.

Danny Ainge, secondo Andy Larsen, avrebbe messo in chiaro che un trade package del genere non si avvicina alle sue richieste e che il margine di trattativa in tal senso è inesistente. I due front office hanno convenuto dunque sulla necessità di cercare una terza squadra disposta ad entrare nell’affare per “facilitarne” la buona riuscita.

Il futuro di Donovan Mitchell, in ogni caso, sembra quanto mai lontano da Salt Lake City.