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3 – Scambiare per Russell Westbrook

Anche se situato in mezzo, questo è probabilmente l’errore di maggior portata, il più condizionante e il più compromettente.

Gli asset che non sono stati utilizzati per arrivare a DeRozan o Hield (Harrell, Caldwell-Pope e Kuzma), sono stati invece messi sul piatto per convincere i Wizards a cedere Russell Westbrook.

Eppure, anche sulla carta, la compatibilità con LeBron appariva limpidamente molto complicata per caratteristiche, avendo a che fare con un giocatore che richiede molta palla in mano, che non è un tiratore e che si concede molte pause in difesa. Inoltre, nonostante l’ultimo mese scoppiettante della scorsa stagione, era evidente che l’MVP del 2017 stesse subendo un graduale calo fisico. Il tutto al netto di un contratto da 44 milioni di dollari.


I risultati sul campo non hanno disatteso le aspettative, anzi. Se infatti nei precedenti punti eravamo sul campo delle ipotesi, in questo caso c’è un riscontro effettivo, che al momento cataloga questa mossa come un errore grave conclamato.

Westbrook ha finora viaggiato a 18 punti di media con il 50% di True Shooting, efficienza ampiamente inferiore agli standard della lega, dovuta soprattutto alla percentuale dal perimetro (28%) e alle difficoltà in lunetta (65%), ma anche al calo vertiginoso della percentuale al ferro, dal 65% della scorsa stagione al 56% di quella corrente. Oltre questo, Russ sta avendo enormi problemi con la gestione della palla, con 4.4 palle perse a partita e il 16.8% di turnover percentage (dato peggiore in carriera).

Le statistiche avanzate non fanno che confermare l’impatto negativo dell’ex Wizards. Se l’On/Off (differenza del Net Rating di squadra tra quando è in campo e quando è fuori) si salva sopattutto a causa degli altri problemi che affliggono i Lakers, il Box Plus/Minus parla chiaro: -0.7, 148esimo tra tutti i giocatori NBA. Per fare un confronto, il BPM di Westbrook nell’anno dell’MVP ammontava a +11.1, e solamente lo scorso anno aveva concluso a +3.7.

Il problema non è Westbrook in sè, che probabilmente sta finendo per essere eccessivamente colpevolizzato, quanto il peso che esso ha nel payroll della squadra, con 44 milioni di dollari all’anno che saliranno a 47 per la prossima stagione. Accantonando le pratiche DeRozan e Hield e puntando su questa, Rob Pelinka e il suo staff (anche se il dubbio che ci possa essere stata l’influenza di LeBron James è legittimo) hanno di fatto condizionato il resto del mercato e compromesso il futuro prossimo della franchigia.

Tutto questo, come detto, per un giocatore tecnicamente incompatibile con le altre due stelle della squadra.