FOTO: E. Dunad

Questo contenuto è tratto da un articolo di Cal Durrett per Airalamo, tradotto in italiano da Alessio Porcu per Around the Game.


Solamente un mese fa, i San Antonio Spurs iniziavano la stagione con un sorprendente 5-2. Questo grande risultato, però, non ha tardato a sgretolarsi, con la squadra di Gregg Popovich che ha collezionato solamente una vittoria nelle ultime 17 partite. Ora il record dice che gli Spurs sono la seconda peggior squadra della NBA e l’ultima in classifica della Western Conference, e così molti tifosi della franchigia, comprensibilmente, sono già proiettati al Draft 2023, sognando la prima scelta.


La franchigia si sta preparando ad una possibile scelta tra le primissime al Draft, e come confermato da LJ Ellis (Spurstalk) stanno osservando da vicino Victor Wembanyama. Ad oggi, è probabile che gli Spurs siano a fine stagione una delle squadre con più chances per aggiudiscarsi il gioiello francese, prospetto più atteso dal mondo NBA da vent’anni (almeno) a questa parte.

Se gli Spurs riuscissero a spuntarla nella corsa a Wemby, con un bacio della buona sorte che ricorderebbe per certi versi quello del 1997, troverebbero nel francese il giocatore intorno a cui costruire il proprio futuro. In questa logica e considerando le ambizioni della stagione dei nero-argento, non dovrebbe sorprendere che i loro giocatori più appetibili sul mercato – Jakob Poeltl e Josh Richardsonsembrino destinati a una trade nei prossimi due mesi, entro la deadline del 9 febbraio.

Ciò che è interessante capire, soprattutto in caso di arrivo di Wembanyama (o di Scoot Henderson, altro “prospetto generazionale” del Draft in arrivo), è la posizione di coach Pop. L’allenatore siede sulla panchina di San Antonio dal 1996 e il prossimo gennaio compirà 74 anni; le voci sul suo possibile ritiro circolano ormai da tempo, ma Popovich ha sempre risposto che valuterà al momento opportuno quando smettere, e che non sente che quel momento sia ancora arrivato. Anche dopo il record all-time di vittorie in Regular Season, e nonostante gli stimoli competitivi che può offrirgli attualmente la franchigia siano piuttosto limitati. Certo, la possibilità di allenare Wembanyama potrebbe essere un incentivo in più a continuare…