Non c’è solo Victor Wembaynama. Il Draft 2023 è uno dei più ricchi di talento della storia recente e potrebbe contenere tante altre star NBA del futuro come Scoot Henderson e Amen Thompson. Oggi, ai nastri di partenza della stagione 2022/2023, vi presentiamo i 15 migliori prospetti di questa affascinante classe Draft.
1) VICTOR WEMBANYAMA (Metropolitans 92)
Data di nascita: 4/1/2004
Altezza & Peso 7’4”, 220
Wingspan: 8’0”
Il miglior prospetto dai tempi di LeBron James (o forse il miglior prospetto di sempre) si chiama Victor Wembanyama. L’hype intorno al francese non ha precedenti ma è più che giustificato, perché Wemby è l’arma cestistica definitiva e potrebbe un giorno diventare sia il miglior difensore sia il miglior attaccante della Lega.
Partiamo dalla difesa, dove la sua folle lunghezza è uno shock per qualsiasi avversario. 224cm con una wingspan di oltre 240cm (!), Wembanyama ha una taglia senza precedenti e si muove con un’agilità da esterno. La sua abilità di coprire spazio in orizzontale è la chiave del suo dominio difensivo e lo rende uno stoppatore in aiuto clamoroso. Negli spazi non ha i piedi dei centri più compatti, ma riesce comunque a cavarsela in ogni situazione grazie alle sue braccia infinite, che gli consentono di contestare sempre il tiro, anche quando è battuto in palleggio o quando difende sul perimetro, lasciando un cuscinetto di sicurezza tra lui e l’attaccante.
Anche in attacco è un unicorno. La sua coordinazione è semplicemente illegale e gli permette di fare qualsiasi cosa su un campo da basket. Può tirare da fuori (33% dall’arco in stagione), agire da play finisher nelle vesti di target per lob e scarichi, dominare a rimbalzo offensivo, ma soprattutto creare per sé stesso e per gli altri, sia spalle a canestro, sia dal perimetro. Da quando il dottor Naismith ha inventato il gioco non si è mai visto un giocatore così alto con ball-handling e agilità simili per costruirsi il tiro da solo. La sua bag di soluzioni offensive è profondissima e spazia dai fadeaway in post agli stepback da tre punti. Inutile specificare che non esiste un singolo giocatore sul pianeta in grado di contestare un tiro che parte dall’altezza del rilascio di Wemby.
Alle infinte soluzioni in prima persona Victor aggiunge un passing game educato e di buon istinto. Nell’ultimo anno Wemby non ha fatto vedere solo passaggi che provano la sua capacità di leggere bene e velocemente le scelte difensive, ma anche passaggi geniali di tocco o nel traffico.
Ma esiste qualcosa in cui Wembanyama non eccelle? Qualcosina c’è. In primo luogo dovrebbe aggiungere qualche kg per avere più fisicità e non farsi spostare dagli avversari a rimbalzo, sui blocchi e in situazione di 1-contro-1 spalle a canestro, da cui in futuro passerà tanto della sua self-creation. Inoltre, se proprio vogliamo essere pignoli, potrebbe migliorare la tecnica ai tiri liberi, in cui tiene un po’ troppo la palla nel palmo della mano, e in alcune situazioni avere più cura del pallone ed evitare qualche lettura sloppy.
2) SCOOT HENDERSON (G-League Ignite)
Data di nascita: 3/2/2004
Altezza & Peso: 6’2”, 195
Wingspan: 6’9”
Scoot Henderson è un prospetto in grado di svoltare le sorti della franchigia che lo sceglierà e, se non ci fosse l’alieno di Nanterre, sarebbe a pieno titolo la next-big-thing del Draft 2023. La guardia di Ignite è un combinato di potenza, velocità e finezza che massacra le difese avversarie al ferro e dal midrange.
La situazione tecnica in cui Scoot eccelle è il pick&roll, perché con il suo straordinario atletismo mette tantissima pressione al ferro avversario e allo stesso tempo punisce le difese più conservative con un pull-up game dal midrange automatico.
A questo aggiunge delle capacità di ball handling e manipolazione della difesa davvero soprendenti per un giocatore così giovane, che lo rendono sia un penetratore nord-sud in grado di bruciare la difesa con il suo primo passo fulmineo, sia un penetratore che usa i tempi e contatti per arrivare nei suoi punti del campo preferiti o guadagnarsi tiri liberi. A completare il pacchetto ci sono delle ottime letture per servire i compagni (2 AST/TOV ratio nella stagione 2021-2022).
Se il pull-up game da 2 punti è già consolidato, il tiro da 3 necessita ancora di un po’ di lavoro ed è la principale area di miglioramento di Scoot. Nella sua prima stagione in G League ha tirato con il 21,6% da 3 su 2,4 tentativi a partita e nella prima di Regular Season di quest’anno non ha tirato nemmeno una volta, ma nelle due partite di esibizione contro i Mets 92 ha fatto vedere dei miglioramenti nella fluidità del movimento che fanno ben sperare per un impennata delle percentuali, auspicabilmente sopra il 30%.
3) AMEN THOMPSON (OTE)
Data di nascita: 30/1/2003
Altezza & Peso: 6’6”, 190
Wingspan: 6’11”
Amen condivide con Ausar parecchi pregi e difetti, ma ha anche alcune skill in più che lo rendono un prospetto leggermente più quotato. Il principale punto in comune è lo straordinario atletismo che gli permette di essere un difensore disruptive ed estremamente versatile. In aggiunta, proprio come Ausar, è un penetratore e shot creator di alto livello grazie al primo passo esplosivo e alle ottime mani per chiudere al ferro, mentre è circondato da dubbi su tiro e ball handling.
Anche nei punti in comune però ci sono delle differenze, in particolare riguardo al tiro. Amen, con il suo 22.0% da 3, è il gemello con le percentuali più basse, ma paradossalmente quello con il tiro più convincente (o meno preoccupante). La shooting form di Amen piace un po’ di più perché compatta, ripetitiva ed eseguita con convinzione. Tuttavia la strada per diventare un tiratore pericoloso è lunghissima e il 56.2% ai tiri liberi inquieta sulla sua reale possibilità di progredire al tiro.
Ma adesso arriviamo al punto, cosa rende davvero Amen un prospetto speciale e più interessante di Ausar? Le sue doti di creazione per i compagni. Se entrambi i gemelli hanno un feel for the game sopra la media, specialmente per l’età, Amen ha una vocazione a coinvolgere i compagni, una visione di gioco e un timing di passaggio che fanno intravedere un futuro non solo da grande scorer come il gemello, ma anche da primary creator a tutto tondo. La bontà delle sue letture è confermata anche dai numeri, infatti nella sua prima stagione con OTE Amen ha fatto registrare una promettente assist percentage del 20.6% con un assist-to-turnover ratio di 1.46.
4) DARIQ WHITEHEAD (Duke, Fr.)
Data di nascita: 1/8/2004
Altezza & Peso: 6’7”, 220
Wingspan: 6’9”
Whitehead entra di diritto nella Top 5 dei prospetti più interessanti della classe grazie alle sue doti di shot maker sui 3 livelli. La gamma di tiri con cui Dariq può fare canestro è più profonda della borsa di Mary Poppins e lo ha reso uno scorer inarrestabile a livello di high school. Dariq ha tutto per diventare uno shot maker d’élite anche a Duke e poi in NBA, perché unisce atletismo, buon tocco e pericolosità al tiro sia dal palleggio, sia in catch&shoot.
Alla mole di punti che è in grado di produrre ogni sera, Whitehead aggiunge un interessantissimo upside difensivo, soprattutto come difensore sulla palla. Ha infatti ottima taglia (198cm con una wingspan di 206cm) e piedi veloci con cui può marcare sia le guardie sia gli esterni con maggiore fisicità.
La sua area di miglioramento principale è il ball handling, fondamentale in cui è ancora alle basi e che potrebbe portare le sue doti di creation al livello successivo. Con un palleggio migliore diventerebbe senza dubbio un creatore più continuo per i compagni e un penetratore più sotto controllo e meno prevedibile, mentre a Monteverde è stato per lo più un penetratore selvaggio che cercava di veleggiare sopra i difensori di puro strapotere atletico.
La seconda improvement area, spesso congenita ai grandi scorer come Whitehead, è la shot selection. É innegabile che ogni tanto Dariq vada fuori dallo spartito, ma la giovane età e il talento di cui dispone invitano a essere comprensivi se forza qualche tiro di troppo. Se disciplinato e inserito nel contesto giusto, sono fiducioso che la shot selection non sarà un serio problema e potrà essere un giocatore dalle buone percentuali.
5) CAM WHITMORE (Villanova, Fr.)
Data di nascita: 8/7/2004
Altezza & Peso: 6’7”, 232
Wingspan: NA
In un Draft in cui l’atletismo abbonda, Cam Whitmore è forse l’atleta più folle di tutti. Una tale combinazione di potenza ed esplosività si è vista raramente anche in NBA e ricorda dei freak atletici come Miles Bridges e Zion Williamson. Ad oggi ancora piuttosto grezzo, Whitmore ha bisogno di tempo per svilupparsi ma, tra qualche anno, potrebbe diventare un giocatore atleticamente dominante sui due lati del campo.
Whitmore si presenta a Villanova già pronto per avere impatto nella metà campo difensiva, dove può marcare praticamente ogni archetipo di giocatore, disponendo della forza bruta per marcare anche i giocatori più alti di lui e di piedi da ballerino con cui riesce a scivolare bene davanti agli esterni.
In attacco necessita invece di più tempo per capire il suo upside e la direzione in cui svilupparsi. Sicuramente avrà grande efficienza nelle vesti di penetratore, tagliante e rimbalzista offensivo, mentre deve ancora provare di avere un tiro affidabile e delle doti di creation convincenti.
Anche se il tiro sembra migliorato negli ultimi mesi, sulla meccanica c’è ancora tanto lavoro da fare. In primo luogo è troppo lenta, inoltre manca di compattezza e spesso i piedi sono troppo stretti e le caviglie non sono caricate e attive.
Per quanto riguarda il suo upside da scorer e da creator in generale entrano in gioco tante variabili, tra cui le principali sono i suoi miglioramenti come ball-handler, le qualità delle letture che mostrerà a Villanova e la composizione del roster della squadra che lo sceglierà al Draft. Lo scenario più probabile è un suo sviluppo da secondo o terzo violino, in cui affianca una o più superstar.
Cam Whitmore developing as playmaker is huge for his offensive upside given how much defensive attention he generates as a rim threat. Making the defense pay with that inside-out kickout and live-dribble whip pass to the dunker spot is great. Nice flashes in this game. pic.twitter.com/NUczbkIRgL
— Trevor William Marks (@twmarks_) June 7, 2022
6) AUSAR THOMPSON (OTE)
Data di nascita: 30/1/2003
Altezza & Peso: 6’6”, 190
Wingspan: 6’11”
L’MVP delle ultime finali di Overtime Elite è un giocatore all-around capace di avere impatto in entrambe le metà campo, unendo un atletismo pazzesco a un’ottima comprensione del gioco.
In attacco è in grado di crearsi il tiro da solo ed eccelle soprattutto in penetrazione. Il suo primo passo molto rapido, unito a una “shiftiness” notevole e un buon uso delle velocità, lo rendono uno slasher in grado di arrivare al ferro con grande frequenza. A questo aggiunge anche tocco con entrambe le mani e creatività, grazie alle quali finisce con ottime percentuali nei pressi del ferro.
L’unico punto di miglioramento del suo gioco in penetrazione è il ball handling. Infatti spesso gli capita di esporre troppo la palla o di perderne il controllo non appena aumenta la velocità.
Al momento il suo tiro da 3 non è ancora affidabile ma, se dovesse dimostrare di potere segnare con un minimo di continuità anche dall’arco, una scelta nella top 5 sarebbe garantita. Durante la stagione 2021/2022 ha tirato da 3 con il 23.6% su 2.3 tentativi a partita, ma forse più che le percentuali preoccupano la forma dei suoi tiri e la riluttanza nel prenderli. La nota peggiore del suo movimento di tiro è la mancanza di compattezza e consistenza. Infatti Ausar è colpevole di non ripetere sempre lo stesso movimento, ma spesso scalcia con le gambe o muove il corpo in modo scoordinato. Anche il rilascio è da migliorare, situazione in cui tende ad appiattire il suo movimento e renderlo un po’ troppo orizzontale.
Una conseguenza delle basse percentuali è l’incertezza nel prendere il tiro, soprattutto dal palleggio. A OTE i difensori lo sfidano apertamente al tiro e capita spesso che si perda in palleggi passivi sul posto prima di prendere una decisione, consapevole da un lato di dovere tirare e dall’altro di andare incontro a un tiro a bassa percentuale.
Oltre allo scoring però c’è anche una buona dose di playmaking che non solo dimostra la sua avanzata comprensione del gioco, ma anche la sua maturità e leadership nel cercare di coinvolgere i compagni. Andando avanti nella carriera, la sua dimensione di facilitatore sarà fondamentale per punire difese molto focalizzate sul suo scoring o per agire da playmaker secondario.
Abbiamo detto che Ausar non è solo attaccante ma è un prospetto two-way. Il suo corpo è infatti perfetto per diventare un lockdown defender di livello NBA, avendo i piedi veloci per stare con qualunque guardia e la lunghezza per marcare anche le ali. Notevole anche la sua capacità di accumulare nel tabellino stoppate e palle rubate (3.0% e 4.0% rispettivamente di steal e block percentage con OTE).
7) BRANDON MILLER (Alabama, Fr.)
Data di nascita: 22/11/2002
Altezza & Peso: 6’9”, 200
Wingspan: NA
Brandon Miller è un’ala in grado di segnare punti a palate ogni sera, grazie al suo atletismo e al suo tiro elegantissimo. Partiamo dal corpo, un felino di 206cm dotato di grande smoothness ed esplosività per andare sopra il ferro e, in più, della lunghezza necessaria per avere un vantaggio contro la maggioranza degli avversari e tirargli sulla testa.
Quello per cui però eccelle davvero Miller sono le sue doti di shot-maker dai tre livelli. In particolare la sua shooting form, davvero fluida e naturale, affascina e rende fiduciosi nelle sue possibilità realizzare il suo upside da scorer, anche se ad Alabama dovesse incontrare qualche serata di basse percentuali.
La sua dieta di tiro è per la maggior parte composta di mid-range e long two e spesso sembra accontentarsi di un jumper a bassa percentuale invece di attaccare il ferro. Ad Alabama dovrà cercare di ribilanciare la sua shot selection, aumentando i tentativi al ferro e da 3 punti.
8) GG JACKSON (South Carolina, Fr.)
Data di nascita: 17/12/2004
Altezza & Peso: 6’8”, 210
Wingspan: 6’10”
GG Jackson è il prospetto più giovane del Draft e anche uno dei più intriganti. Il suo upside è davvero alto, soprattutto grazie alle sue straordinarie doti atletiche che lo rendono un lungo moderno dallo skillset profondissimo.
GG è un carro armato di 203cm con una struttura potentissima e un motor straordinario, con cui ha dominato gli ultimi metri di campo a livello di high school, ma anche con una coordinazione da guardia che affascina gli scout NBA. Sono proprio il controllo del corpo e la fluidità nei movimenti a far pensare che Jackson abbia le potenzialità di diventare una stella. Infatti, alle giocate di energia e potenza unisce degli abbaglianti flash di creation fronte a canestro. Il ball handling è più che buono per un lungo di 17 anni e la shooting form è molto fluida e compatta anche da oltre l’arco.
Versatile in attacco, altrettanto versatile in difesa, dove si prospetta come un lungo alla Garuba, quindi un big sottodimensionato che difende benissimo nello spazio, in grado di cambiare sul pick&roll e con doti di rim-protection dinamica.
Come per Baba Miller, la parola d’ordine per GG nel suo anno a South Carolina è “pazienza”. La probabilità che in NCAA incontri qualche difficoltà è alta, non avendo lo strapotere atletico che aveva al liceo ed essendo ancora alle basi del suo sviluppo da craetor. Quindi niente overreaction, ragioniamo sul lungo termine.
9) NICK SMITH (Arkansas, Fr.)
Data di nascita: 18/4/2004
Altezza & Peso: 6’5”, 185
Wingspan: 6’9”
Serve un canestro? Citofonare Nick Smith. Il freshman di Arkansas è un super scorer in grado di crearsi il tiro da solo e segnare dai 3 livelli. Attaccante shifty con buona lunghezza e rapidità, è un incubo per le difese sia in avvicinamento, con il suo floater game raffinato, sia da dietro l’arco, da dove può segnare sia in pull-up sia in catch-and-shoot.
Alle doti di scorer aggiunge del playmaking davvero interessante, che sarà fondamentale per il suo sviluppo da giocatore primario, capace di sfruttare la sua gravity per rendere migliori i compagni.
C’è curiosità per vedere quanto playmaking (e quanta dimensione off ball) mostrerà Smith nel suo anno ad Arkansas, perché dovrà condividere i possessi con un’altra guardia che necessita della palla in mano come Anthony Black. Personalmente, trovo l’abbinamento di Smith a una guardia facilitatrice molto intrigante, perché può togliere pressione dalla sua creazione e renderlo uno scorer ancora più efficiente, alternando self-creation a tiri off-the-catch.
Qualche dubbio legittimo riguarda la struttura fisica di Smith, che rischia di essere troppo skinny per la fisicità NBA e rivelarsi un problema sia in difesa sia nel finire al ferro con buone percentuali.
10) CASON WALLACE (Kentucky, Fr.)
Data di nascita: 7/11/2003
Altezza & Peso: 6’4”, 193
Wingspan: 6’6”
Cason Wallace non è certamente nella Top 10 dei giocatori più talentosi di questo Draft, ma è il prototipo di giocatore two-way perfetto per una squadra che vuole vincere, facilmente inseribile in un contesto di squadra che abbia già delle stelle a roster.
Candidato a essere il migliore difensore del Draft tra le guardie, Wallace eccelle nella difesa POA e nel furto di palloni, per questo viene spesso paragonato a specialisti difensivi come Jrue Holiday e Marcus Smart.
Il suo impatto però non si limita solo alla difesa: infatti, in attacco può diventare un solidissimo giocatore di complemento, grazie alle sue doti di playmaker secondario e alla sua dimensione off ball, sia nelle vesti di tiratore da spot-up sia di penetratore che attacca difese già mosse. Chiariamoci, il suo scoring non è élite, ma è comunque importante per distaccarlo dalla categoria di specialisti difensivi con cui “attacchi in 4” alla Okoro, Thybulle etc.
Quello che manca a Wallace è l’upside che hanno altri prospetti che si contendono un posto nella lottery, pertanto si pone un problema simile a quello di Lively. Conviene scegliere così alto un giocatore che manca del potenziale da stella e dell’atletismo esplosivo di cui dispongono molti altri giocatori nel suo Tier, con il rischio di lasciare in Green Room un possibile All-Star? Se una squadra ha già trovato i suoi capi-giocatori e cerca un pezzo complementare perfetto per vincere, sì, conviene. Altrimenti non è probabilmente l’uomo giusto.
11) DERECK LIVELY (Duke, Fr.)
Data di nascita: 12/2/2004
Altezza & Peso: 7’1”, 230
Wingspan: 7’5”
Lively si è guadagnato la posizione numero 1 nella ESPN 100 del 2022 grazie alle sue straordinarie doti atletiche. È infatti lunghissimo, 215cm con braccia infinite, ma allo stesso tempo coordinato e fluido nei movimenti. Il suo specimen atletico lo rende un giocatore potenzialmente in grado di dominare lo spazio aereo nei pressi del ferro, su entrambi i lati del campo.
In attacco si prospetta un rim runner e lob catcher che vivrà principalmente della creazione dei compagni e che in un futuro potrebbe anche sviluppare un tiro da 3 affidabile. In difesa invece ha tutte le carte in regola per diventare un rim protector moderno che può avere giocabilità anche nel basket del 2022. Lively è moderno perché non è solo un lungo tradizionale che protegge il ferro, ma ha anche buona mobilità orizzontale con cui può tranquillamente difendere nello spazio ed eventualmente cambiare sui pick&roll avversari.
Quello che non convince a pieno di Lively è il suo scarso upside offensivo, dettato dalla quasi totale mancanza di creazione in prima persona. In un Draft così ricco di talento, gli scout dovranno interrogarsi per bene prima di scegliere in top 10 un giocatore che probabilmente in attacco non sarà mai qualcosa di più di un role player.
12) BABA MILLER (Florida State, Fr.)
Data di nascita: 7/2/2004
Altezza & Peso: 6’11”, 204
Wingspan: 7’2”
Di lunghi che superano i 210cm con uno skillset da guardia ce ne sono pochi e Baba Miller è uno di questi. Lo spagnolo ha fatto vedere dei flash davvero interessanti nella sua ultima esperienza in nazionale, mostrando che, sebbene sia ancora ai primi passi del suo sviluppo, ha tutto l’upside necessario per meritarsi una chiamata in Lottery.
Il tiro, con il suo rilascio fluido e naturale, è forse il primo fondamentale che salta all’occhio e interessa agli scout NBA. La sua meccanica è già buona ma può essere ulteriormente migliorata, perché ad oggi tende ad abbassare troppo il pallone durante il caricamento e per questo il tiro talvolta risulta lento e facilmente contestabile. Al tiro Baba aggiunge dei flash di creation che non ti aspetti da un giocatore così alto. Ha un’innata court awareness e palleggia davvero bene, può giocare il pick&roll da palleggiatore e condurre la transizione in prima persona.
A Florida State, Miller dovrà provare che i flash di tiro e creation citati sopra possano diventare qualcosa di concreto e continuo a livello NBA. Non aspettiamoci però un impatto dominante, bensì, come direbbe Andre Onana proprio nella lingua madre di Baba, dobbiamo avere “paciencia” e non sorprenderci se Miller, giovanissimo e nuovo al mondo del college basket e della pallacanestro americana, dovesse incontrare momenti di difficoltà e/o basse percentuali.
É notizia delle ultime ore la sospensione di Miller per le prime 16 partite della stagione NCAA per avere ricevuto dei benefit non autorizzati (poi prontamente restituiti una volta scoperta l’illegalità) legati alle spese di viaggio per recarsi negli Stati Uniti. La severissima punizione imposta dall’NCAA è sicuramente una pessima notizia per un giocatore come Baba, che ha il forte bisogno di giocare per maturare e capire la direzione da prendere nel suo sviluppo cestistico.
Baba Miller grew up as a guard, standing 6’2 four years ago, before sprouting nine inches while still retaining his perimeter skill. His size, 7’2 wingspan, frame and ability to handle, pass and shoot gives him intriguing versatility and upside on both ends. Highlights: pic.twitter.com/dxOH06IctX
— Jonathan Givony (@DraftExpress) June 6, 2022
13) KEL’EL WARE (Oregon, Fr.)
Data di nascita: 20/4/2004
Altezza & Peso: 7’0”, 210
Wingspan: NA
Kel’el Ware è uno dei giocatori più lunghi del Draft e si è guadagnato l’attenzione degli scout NBA grazie alle sue doti di rim protection. Anche i piedi non sono male per un giocatore così alto, ma comunque rimane un archetipo di giocatore che sul pick&roll è decisamente più a suo agio in drop piuttosto che a uscire sul perimetro.
Non un attaccante con tanti punti nelle mani e destinato a non essere mai un giocatore primario, al college e nei primi anni in NBA Ware si prospetta come un play-finisher che usa la sua lunghezza per chiudere al ferro con ottime percentuali, che sia in situazione di roll dopo il blocco, in transizione o dal dunker spot. Nel lungo termine invece è probabile un tentativo di sviluppo da stretch-5, obiettivo a oggi lontano ma non impossibile.
Fino a qualche mese fa piovevano i dubbi sulla fisicità di Ware, considerato troppo magro, privo del motor di altri lunghi che si competono un posto nella Lottery e troppo spesso costretto a finire più di tocco che di potenza perché spostato dai big avversari. Tuttavia, Kel’el non ha perso tempo e si è presentato a Oregon decisamente irrobustito e pronto a spazzare via ogni dubbio sulla sua forza fisica.
14) ANTHONY BLACK (Arkansas, Fr.)
Data di nascita: 20/1/2004
Altezza & Peso: 6’7”, 198
Wingspan: NA
Anthony Black è una point guard con enorme taglia (supera i 2 metri) che eccelle per le sue doti di passatore e, più in generale, di creatore di gioco per i compagni. Il gioco di Black denota notevole maturità: è infatti quasi sempre sotto controllo, ha un ottimo ball handling e il suo IQ cestistico è davvero elevato. In più ha un’altezza tale che gli permette di avere una “visione dall’alto” del campo e trovare linee di passaggio proibite per molte altre guardie.
Il secondo punto forte di Black è la versatilità difensiva. Grazie alla sua lunghezza e alla mobilità di piedi può marcare quasi tutti gli esterni e occasionalmente può inventarsi rim protector. Non sorprendiamoci se tra qualche anno dovesse guidare le guardie NBA per block %.
Quello che ha stupito nelle prime uscite con Arkansas è la sua esplosività. Che Black sapesse chiudere al ferro con efficienza lo sapevamo già, ma che lo potesse fare con schiacciate spettacolari saltando sopra i difensori è stata una piacevole sorpresa. Detto ciò, ancora qualche dubbio sul burst del suo primo passo rimane, soprattutto se i difensori potranno marcarlo a un passo di distanza per la sua mancanza di pericolosità al tiro.
Infatti, il principale e martellante dubbio che accompagnerà Black lungo tutto il processo pre-Draft è “sarà mai un tiratore affidabile?”. Al momento è molto lontano dall’esserlo e il fatto che non tiri quasi mai è un preoccupante sintomo di scarsa fiducia. La meccanica deve essere pulita, non è broken, e un miglioramento a tiratore decente è quantomeno possibile. Io rimango tiepido e lo lascio a fine Lottery, ma se davvero Black riuscisse a sistemare il tiro, una chiamata nella Top 10 sarebbe assicurata.
15) JARACE WALKER (Houston, Fr.)
Data di nascita: 4/9/2003
Altezza & Peso: 6’8”, 240
Wingspan: 7’2”
Jarace Walker si presenta all’università di Houston con un corpo già pronto per l’NBA. Il suo frame di 203cm per 110kg di forza bruta, a cui aggiunge una wingspan infinita (218cm) e dei piedi rapidi, è già in grado di avere un enorme impatto difensivo a livello collegiale. Walker è il prototipo di big moderno a cui manca qualche centimetro ma che difende con grande aggressività e combina doti di rim protection all’abilità di difendere nello spazio e cambiare anche contro le guardie.
In attacco manca un po’ di pericolosità in prima persona e il tiro da fuori è ancora un work-in-progress. Il movimento di tiro è decisamente troppo lento e con il peso del corpo spostato all’indietro. Per questo Walker tira ancora molto poco da 3 punti e preferisce conclusioni dal midrange (dove la sua meccanica è molto più fluida) e al ferro, nei pressi del quale è in grado di chiudere sia di potenza sia di tecnica.
Anche se i punti nelle mani sono ancora pochi, nella metà campo offensiva Walker può essere comunque di grande utilità nelle vesti di facilitatore per i compagni. É infatti un passatore naturale con ottime letture, che può condurre la transizione e giocare il pick&roll da palleggiatore.