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Questo contenuto è tratto da un articolo di Matthew Lissy per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Cosa potrebbe rientrare nel concetto di “salvabile” della stagione di Devin Booker e dei suoi Phoenix Suns? Che lo si creda o no, in realtà è stato attuato un processo di crescita e maturazione che aiuterà a solidificare ancor di più la legacy di D-Book in Arizona. Nel corso della Stagione 2024/25, Devin ha parlato poco, rilasciando poche interviste, sinonimo del fatto che stia lavorando duro e nell’ombra, preparandosi per ciò che attende lui e i suoi Suns durante l’estate. Sa che la situazione può migliorare, e confida nel proprietario della franchigia, Mat Ishbia, affinché lo circondi di abbastanza talento per poter competere nell’arco dei prossimi 5 anni.

Nel corso della partita casalinga di lunedì tra Suns e Toronto Raptors, terminata con una convincente vittoria dei primi, Booker è stato l’osservato speciale, dentro e fuori dal campo. Per quanto il vantaggio in doppia cifra stimolasse sorrisi e allegria tra i membri del roster, Booker ha mostrato qualcosa di differente. Ha dimostrato di essere il leader della squadra.

Questo è ciò che piace a molti giornalisti: iper-analizzare parole e movenze di un giocatore nei confronti della sua squadra, la sua postura in campo, la direzione del suo sguardo e ciò su cui si concentra mentre siede in panchina. Ma Devin è padrone di quella panchina e ne detta il tono anche senza dover necessariamente parlare. Si è trasformato nella persona a cui Collin Gillespie si rivolge durante il garbage time in cerca di consigli e informazioni prima della sirena finale. A molti potrebbe parere scontato che Booker sia il leader indiscusso ed eroe della città di Phoenix. Ma ci si chiede cosa potrebbe accadere se D-Book decidesse improvvisamente di optare per un cambio di canotta. Dopo lunedì è chiaro a molti che i Suns non potrebbero trovare un uomo migliore di lui, superiore a lui per talento. Se il reale obiettivo è il Titolo NBA, l’unico modo di trovare un giocatore tanto elitario, anche più di Booker, sarebbe quello di ottenerne uno da affiancare ad un altro giocatore altrettanto forte, in modo che il secondo funga da spalla al primo. E questa non è un’opzione percorribile, almeno nell’estate ventura. 

Ma la serata di lunedì è stata davvero sorprendente. Si è trattato di Booker a 360°: sarà ancora il miglior giocatore dei Suns per i prossimi anni. Il talento attorno a lui sarà sufficiente per permettere a Phoenix di essere una squadra competitiva, ma la cosa più importante è che sarà chiaramente e definitivamente il nome al primo posto della lista dei Suns. Ciò che ha davvero appreso quest’anno è la vera e propria grinta – l’abilità a riuscire a proseguire nonostante le avversità – mentre il Front Office ha compreso che DEVE costruire il roster del futuro attorno a lui e non solo costellandolo di star. La dirigenza ha finalmente capito quanto sia necessario affiancargli giocatori che si adattano al suo stile: duro, resiliente e implacabile. Il prossimo capitolo della storia d’amore tra Phoenix Suns e Devin Booker ha tutta l’aria di essere intrigante. Che vincano o perdano, sarà comunque una storia stupenda da narrare e a cui assistere. E, forse, per la prima volta dopo tanto tempo, tutto l’ambiente è in attesa di ciò che il futuro ha in serbo per D-Book. A prescindere da vittorie o sconfitte, questa squadra avrà una mentalità diversa da qui in avanti.