Cresciuto a New York da immigrati della Costa d’Avorio, il nuovo centro dei Lakers si è aggiunto alla lista di giocatori NBA di origini africane che cerca di diffondere il gioco nel proprio continente.

Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Niccolò Scquizzato per Around the Game.
C’era un ragazzo di 213 centimetri ansioso di scendere dall’aereo quando questo atterrò in Costa d’Avorio all’aeroporto internazionale di Félix-Houphouët-Boigny. Il fatto di essere un gigante in quell’aereo non lo faceva sentire a disagio. Al contrario, il Newyorkese era eccitato al pensiero che il suo sogno di tornare “a casa” in Costa d’Avorio si stesse finalmente avverando.
“Ero tipo, ‘Hey, sono tutti neri qui.'”, ha detto Bamba ad Andscape. “Questa è la prima volta che, guardandomi intorno, non mi sento parte di una minoranza. Sentivo un senso di sicurezza. Riesci davvero a sentirti a casa. Ho guardato il mio agente, Greer [Love], appena sceso dall’aereo, e gli ho detto, ‘Sì, questa è casa.'”
Grazie alla Mo Bamba Foundation, ad Agosto Bamba ha inaugurato un nuovo impianto di pallacanestro all’ SOS Village Abobo-Gare in Abidjan, Costa d’Avorio, a quasi 10 miglia dalla sua famiglia allargata. Il nuovo impianto dava accesso a due campi da basket a circa 200 bambini. Gradinate e illuminazione sono la prossima fase della costruzione.
Bamba ha per prima cosa ringraziato Mahama Coulibaly, presidente della Ivorian Basketball Federation, per la nascita del progetto. La Mo Bamba Foundation ha inoltre contribuito a riabilitare completamente l’elettricità e le tubature in tutto il villaggio.
“Conosco il padre di Mohamed, Lancine, da tanto tempo, ed abbiamo sempre condiviso il sogno che, un giorno, suo figlio sarebbe tornato in Africa ed ispirare la nostra comunità in Costa d’Avorio”, ha detto Mamadou Haidara, l’ambasciatore americano della Costa d’Avorio. “Ogni volta che gli Orlando Magic sono a Washington, Mo fa un grande sforzo per riuscire ad incontrarmi nel post-partita, per parlare di come portare avanti i suoi piani. Siamo molto entusiasti per l’impatto che ciò avrà localmente e a livello nazionale.”

“Sono nato e cresciuto ad Harlem, ma abbiamo sempre avuto una forte origine Africana. Non ci siamo mai allontanati da chi eravamo veramente.”
Mohamed Bamba è nato a New York il 12 Maggio 1998, e cresciuto ad Harlem, città dove il basket è molto amato. La sua educazione è sempre stata più Africana che Americana. Suo padre, Lancine Bamba, e madre, Aminata Johnson, sono immigrati a New York dalla Costa d’Avorio. Mo Bamba ha inoltre dei nonni che provengono dal Mali.
La famiglia di Bamba ha sempre consumato cibo Africano, quale il kedjenou (pollo e verdure cucinate a fuoco lento), acheke (contorno di manioca) alloco (piantaggine), pesce fritto, zuppa di pomodoro, riso bianco e stufato d’arachidi Africano. Mo Bamba ha detto che, da piccolo, è sempre stato deriso sul fatto di essere Africano, ma col tempo ha imparato ad essere orgoglioso delle sue origini. Inoltre è Musulmano, ed ha imparato la religione dai suoi devoti genitori.
“Sono nato e cresciuto ad Harlem, ma abbiamo sempre avuto una forte origine Africana”, ha detto Bamba. “Non ci siamo mai allontanati da chi eravamo veramente. E la mia famiglia era grande. Sono fortunato ad essere cresciuto con mia madre e mio padre, ma ho anche due fratelli e tre sorelle. Due delle mie sorelle non le ho mai conosciute. Erano nel Mali, ma il resto di noi era ad Harlem e siamo tutti cresciuti lì, mangiando cibo Africano e Americano. Abbiamo assimilato entrambe le culture.”
“I vostri genitori raccontano sempre, non proprio racconti popolari, ma quelle storie sui tuoi nonni e zii riguardo l’Africa. Perciò, ho pensato fosse davvero forte. Ma non ho mai veramente compreso le mie origini Africane fino alla mia adolescenza.”
Mo Bamba ha iniziato a giocare a basket ad Harlem all’età di 6 anni, diventando McDonald’s All-American alle superiori. L’ex star di Texas University è stato selezionato dai Magic con la sesta scelta nel Draft 2018. Infortuni, abbondanza di lunghi a roster e un lento sviluppo hanno compromesso le sue chances di mettersi in mostra. Nella sua quarta stagione NBA, Bamba sta tenendo una media di 8.1 punti, 5.4 rimbalzi e 38.4% dall’arco dei 3 punti.
Il Coach dei Magic, Jamahl Mosley, ha sempre avuto un’ottima considerazione di Bamba:
“Non è solo una presenza difensiva che garantisce protezione al ferro, ma anche buon rimbalzista offensivo e tiratore da 3 punti”, ha detto prima dello scambio con i Lakers.

Il gioco della pallacanestro sta crescendo costantemente in Africa, e Bamba spera di contribuire alla diffusione nel continente.
La Basketball Africa League inizierà la sua terza stagione a 12 squadre, con partite programmate a marzo in Senegal, Egitto e Ruanda. La NBA Academy Africa ha attualmente un giocatore nella G League Ignite, Babacar Sane. Giocatori Africani (ex e ancora in attività) quali Dikembe Mutombo, Giannis Antetokounmpo, Hakeen Olajuwon, Joel Embiid, Pascal Siakam, Luol Deng, Gorgui Dieng, DeSagana Diop, Luc Mbah a Moute, Makhtar Ndiaye, Joakim Noah, Bismack Biyombo, Al-Farouq Aminu, Festus Ezeli e Serge Ibaka (così come il presidente dei Toronto Raptors Masai Ujiri) rappresentano coloro che hanno avuto un grande impatto nella pallacanestro Africana.
Bamba può essere aggiunto a questa lista, grazie al suo dono cestistico in Costa d’Avorio che sogna da quando era un Rookie in NBA.
“Voglio rendere merito a Mahama Coulibaly”, ha detto Bamba. “È stato colui che ci ha permesso di portare avanti il progetto, aiutandoci con la ricerca e costruzione dei campi da gioco, mettendoci in contatto con le persone giuste, parlando con il ministero delle costruzioni, e fornendoci i permessi e tutto quanto. È stato un processo complicato, ma per la gran parte del tempo, molto apprezzato.”
Bamba ricorda con affetto le 500 persone che lo hanno accolto una volta atterrato dall’aereo. Si è meravigliato nel vedere parecchi volti simili al suo, e ciò lo ha fatto sentire come parte di una grande famiglia. La folla è diventata talmente travolgente che Bamba e il suo gruppo, compresa sua madre, si sono spostati in hotel per la notte. Bamba è riuscito ad incontrare i membri della sua famiglia in Costa d’Avorio, a pressappoco 40 minuti di distanza dall’aeroporto.
Bamba, comunque, desiderava di vedere i parenti della famiglia della madre nel vicino Mali. Sperava di far venire in aereo alcuni dei suoi parenti dal Mali fino in Costa d’Avorio, ma fu complicato riuscire ad avere i documenti necessari per fare in modo che accadesse. Diversi membri della famiglia di Bamba nel Mali riuscirono comunque a raggiungerlo guidando per ben 20 ore. Alcuni vennero in moto. Un Bamba profondamente riconoscente riuscì ad affittare una villa per poter accogliere tutti quanti per una settimana, per la gioia di sua madre.
“Mio nipote ha detto, ‘Quando abbiamo raggiunto il confine, siamo dovuti salire sul dietro della moto’, ha detto Mo Bamba: “E io ero tipo, ‘Non c’è modo che possa volare fino in America, nessuna chance…’ C’era un altro gruppo in partenza più tardi, ed anche se è filato molto più liscio a loro, siamo riusciti tutti a soggiornare in un Airbnb in Costa d’Avorio.”
“Era una casa enorme, e siamo rimasti tutti lì. È stata come una grande vacanza per mia madre. Ma non per me, in alcun modo. Eravamo praticamente in servizio per tutto il tempo.”

Bamba ha anche passato la settimana incontrandosi con diversi dignitari della Costa d’Avorio, esprimendo la propria gratitudine. Ha inoltre raccolto più di 100 paia di scarpe da basket dai suoi compagni di squadra ad Orlando, e 100 suole per alte prestazioni, da donare al programma di sviluppo del basket in Costa d’Avorio. Bamba ha anche guidato un programma di sensibilizzazione sul vaccino per il COVID-19 per incoraggiare la comunità a vaccinarsi.
Ma il più grande dono che ha offerto Bamba è stato un campetto di basket recintato, vicino ad un orfanotrofio.
“Questo campetto è stato recintato per far in modo che non venisse travolto dalle capre”. ha detto Mo.
La prossima tappa di Bamba fu il Cairo, in Egitto, dove fu consulente del Basketball Without Borders Africa camp dal 28 al 31 Agosto. Bamba ha definito l’Egitto “divertente”, per la sua “atmosfera mediorientale.” Ha inoltre manifestato l’interesse di giocare per la nazionale di pallacanestro maschile della Costa d’Avorio, in futuro.
Che fossero dedicati alle attività cestistiche, o che fossero impegnati nel camp Basketball Without Borders, i bambini hanno lasciato un segno che durerà per tutta la vita di Bamba. Ha in programma di ritornare in Costa d’Avorio e negli altri stati Africani per nuove esperienze in futuro. Bamba spera anche di essere di ispirazione agli Americani nel fare viaggi nel continente Africano.
“Le persone hanno detto, ‘Hai fatto molto per questi bambini. Sono veramente felici. Hai trasmesso loro così tanto.’ Ma ciò che è passato sottotraccia è quanto questi bambini abbiano trasmesso a me. Ogni sorriso mi è sembrato così grande, da guancia a guancia, ed è stato bellissimo.”
“Rimanere in contatto rappresenta un impegno nel ritornare in Costa d’Avorio ogni anno. Non so ancora in che momento dell’anno avrò l’opportunità di tornare, ma sono certo di voler passare molto più tempo là. Una settimana non è abbastanza. E onestamente, è anche un bel posto per trascorrere le vacanze.”