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Questo contenuto è tratto da un articolo di John Voita per Bright Side of the Sun, tradotto in italiano da Marco Marchese per Around the Game.


Quella che attende i Phoenix Suns rischia di essere una stagione epocale. Non si tratta di un’annata da “testa bassa e pedalare”, ma più una dal possibile doppio finale, completamente opposto: totale fallimento o annata storica.


Quando Bradley Beal è giunto a Phoenix, a parte qualche diffidente, si presumeva già che sarebbe stato un esperimento della durata di 2 stagioni. L’Anno Zero è stato quello necessario a James Jones ed il suo staff per comprendere che tipo di giocatori mettere al fianco dei Big Three per permettere a questi ultimi di esprimersi al meglio. In passato è stata data fiducia a giovani talenti, ma non ha funzionato. A metà della passata stagione la bench unit ha subìto una rimescolata del mazzo. Jones ha iniziato a prediligere esperti veterani, magari non troppo sponsorizzati, ma in grado di offrire una tenuta di adatto livello sul parquet.

Sistemando questo tipo di giocatori accanto a Kevin Durant, Bradley Beal e Devin Booker potrà garantire più equilibrio, per poter raggiungere il tanto bramato Titolo NBA. Sono questi i giocatori che potranno determinare l’andamento della Stagione 2024/25.

Come potrebbero essere rinominati? X-Factor potrebbe andar bene. Innanzitutto va compreso il ruolo che questi giocatori avranno nel roster. Chi sarà il giocatore più importante da affiancare ai Big Three? E chi farà parte del loro supporting-cast? Di seguito verranno analizzati i profili dei giocatori che si ritiene potranno avere un ruolo fondamentale sul futuro prossimo dei Phoenix Suns.

Jusuf Nurkic

Jusuf Nurkic è ritenuto un fit perfetto per i Phoenix Suns. Ed il motivo è il poco spazio salariale a disposizione, che permette loro di aggregare al roster soltanto dei centri di medio livello. E soffermando l’attenzione su questa categoria, la lista è davvero corta. Nessuno dei presenti è un All-Star e nessuno possiede statistiche sopra la media. Perciò si prende ciò che si ritiene migliore, e Nurkic non è proprio da buttar via. Nurk garantisce un buon numero di rimbalzi, è dotato di un fisico strutturato e possente stazza, ed in paragone ad essa possiede un ottimo livello di playmaking. 

 

Non è facile trovare un centro di medio livello che sia presente in tutte le caselle statistiche, ed anche Jusuf Nurkic ha i suoi difetti. Difensivamente parlando risulta nella media, ma ha qualche difficoltà a difendere sul perimetro. Idealmente, per i Suns sarebbe ottimo se Nurkic riuscisse a performare meglio attorno al ferro, con maggior precisione nel finalizzare e senza sbagliare così tante conclusioni. Ma parlando del role-player più determinante, o dell’X-Factor stagionale, è necessario che esso apporti stabilità. Il roster è ricco di tiratori dal mid-range: se quei tiri dovessero rimbalzare sul ferro i Suns vorranno di certo raccogliere quei rimbalzi ed ottenere seconde chance offensive. Nurkic può offrire un grosso contributo in questo caso.

C’è la possibilità che coach Mike Budenholzer replichi con lui ciò che ha fatto in passato con Brook Lopez, rendendolo più efficace sul versante offensivo ed allargando il gioco. Considerando l’acume cestistico del bosniaco nel servire i compagni, potrebbe essere una scelta in grado di causare grossi grattacapi alle difese avversarie. La scorsa stagione Nurk ha mostrato sprazzi di ottimo gioco da ispiratore di gioco hand-off, che è inoltre dotato di buona visione di gioco e IQ cestistico per leggere il gioco ed allontanare l’uomo in marcatura dalla zona “calda”. Se tutto girasse a suo favore, anche in termini di rendimento fisico, potrebbe essere Nurkic il fit perfetto.

Tyus Jones

Avere stabilità nel playmaking è qualcosa che in Arizona non è mai stata vista da quando ci sono i Big Three – senza offesa per Saben Lee. Non solo avendo in squadra qualcuno che sappia condurre le offensive, ma riuscendo a farlo senza perder palla facilmente. Questa è proprio la descrizione di Tyus Jones. Ed è ciò che renderà i Suns letali, specialmente dal punto di vista offensivo.

Non si vedranno più Devin Booker e Bradley Beal avere a che fare con il circolo del pallone oltre che badare allo scoring. Potranno invece tentare le loro soluzioni off-ball dalle loro zone preferite, mentre Tyus Jones condurrà il gioco per servirli. Infine, i Phoenix Suns manterranno finalmente il possesso del pallone. Non concederanno facilmente punti in transizione per via di errori nell’impostare il gioco – e di conseguenza diminuiranno anche le scoring run avversarie. 

 

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Si da per scontato che Tyus Jones farà parte del quintetto iniziale, ma ciò non garantisce che sia in campo in alcuni dei momenti più importanti delle partite. Questi frangenti avvengono spesso nel clutch-time delle sfide. A volte nel 3° Quarto, altre all’inizio dell’ultima frazione di gioco – quando una delle 2 squadre prova a mantenere il vantaggio. Ma le squadre che hanno la meglio in questi momenti, lo fanno perché possiedono un role-player in grado di fare la differenza. Questo è il modo in cui TJ può risultare decisivo per la sua nuova squadra. Jones può far raggiungere le 3-4 vittorie necessarie e mancanti nella scorsa stagione, solo grazie alla sua stabilità ed efficienza nel condurre il gioco.

Grayson Allen

La scorsa stagione è stato proprio Grayson Allen l’X-Factor dei Phoenix Suns – forse uno dei migliori degli ultimi anni. Ed era del tutto inatteso. Nessuno aveva previsto le sue abilità al tiro e costanza nel rendimento. Allen era un’aggiunta all’interno della trade che ha coinvolto Deandre Ayton, ma si è tramutato in un cecchino infallibile che ha terminato la stagione con il 46.1% dal perimetro, risultando il migliore in NBA da oltre l’arco. Tuttavia è probabile che quest’anno debba fare un passo indietro, iniziando le sfide dalla panchina. L’anno scorso è stato il 3° migliore dei Suns in quanto a presenze in quintetto con 74, dietro solo a Durant (75) e Nurkic (76). Ciò, però, non garantisce che sarà lui l’X-Factor della squadra.

Quest’anno avrà un nuovo ruolo, che originariamente ci si aspettava per lui sin dal suo arrivo: una presenza offensiva che apporta energia dalla panchina attraverso la sua personalità ed il suo stile di gioco. GA potrà risultare decisivo ottenendo il minutaggio di Eric Gordon. Non solo garantisce migliori prestazioni in fase difensiva, ma può rappresentare la scintilla offensiva di cui la bench unit necessita disperatamente. La scorsa stagione la bench unit dei Suns è stata l’ultima per quanto riguarda il tiro da oltre l’arco, ed ovviamente Allen può offrire un gran contributo quest’anno. Anche se Grayson dovesse peggiorare le sue percentuali, la bench unit dovrebbe comunque risultare più efficiente – specie dal perimetro. Il che potrebbe renderlo un fattore fondamentale per la squadra.

Royce O’Neale

Al momento sono in molti ad aver persino dimenticato Royce O’Neale. Non è stato spesso al centro di discussioni estive, e probabilmente è avvenuto perché è considerato un solido contributor in uscita dalla panchina, con un rendimento apprezzabile in entrambi i versanti del campo. La fase difensiva è ciò che può contraddistinguere ulteriormente il fattore X della Stagione 2024/25 dei Suns. Royce non è stato tra i migliori difensori sul perimetro nella scorsa stagione. Ma se gli avversari provavano ad attaccare il ferro sfruttando il tiro, O’Neale è stato sempre in grado di dire la sua.

La review della sua Stagione 2023/24 recita: “Difensivamente O’Neale è stato solido, specie difendendo sui tentativi in drive. La sua stazza, rapidità laterale e wingspan non semplificavano i suoi compiti. La difesa del pitturato è stata sopra la media, con il 23.3% di block rate sulle conclusioni avversarie – un voto A valido l’82° percentile – mentre i suoi salvataggi al ferro su 75 possessi lo hanno reso l’81° percentile. O’Neale è stato un difensore solido quando sfidato andando a canestro. Le sue caratteristiche fisiche non lo hanno di certo aiutato. Ma sul perimetro? Ha avuto parecchi problemi. La sua difesa sui tiri dal perimetro lo qualifica come D+.”.

La second unit può influenzare l’andamento delle sfide in 2 principali modi: dominando offensivamente e sopraffacendo la bench unit avversaria, oppure difendendo al meglio su di essa ed impedendone la prolificità offensiva. Il secondo caso è quello in cui Royce O’Neale può risultare decisivo. Nonostante la presenza di Bol, Royce può essere la miglior ala in uscita dalla panchina. Ed anche se non dispone della spinta di Josh Okogie, O’Neale rimane la miglior opzione 3&D. Perciò, può essere l’X-Factor fornendo consistente stabilità e punti dalla panchina. Non sempre risalta alla vista, ma il suo impatto è innegabile – ed è anche ciò che conta di più.

Bol Bol

Ha sorpreso molti lo scorso anno, affermandosi come valido giocatore anche in fase offensiva. Ma proprio quando Bol Bol stava per raggiungere il ritmo giusto, coach Frank Vogel ha deciso di metterlo da parte. Quest’anno Bol potrà raggiungere nuovi traguardi. Ha svariate caratteristiche uniche, anche se la tenuta fisica è stata, a volte, un tasto dolente.

Riportando le parole che Brandon Duenas ha recentemente utilizzato per descriverlo: “Ciò che ho visto in Bol lo scorso anno è stata maggior sicurezza in frangenti più ampi. Non ha forzato conclusioni o perso palla con noncuranza come faceva ad Orlando. La sua percentuale dal campo è migliorata. Ha tirato col 71.7% dal campo (career-high), ed oltre a ciò ha messo a referto il 42.3% dal perimetro (anche questo career-high). Nonostante abbia tirato solo 19 volte dalla lunetta, ha messo dentro 15 tiri liberi validi per il 79%. Quest’efficienza, messa in mostra in un ridotto minutaggio (soli 10.9 minuti di media), è qualcosa che non va sottovalutata. Non avrà certo un ruolo centrale in una squadra che include Kevin Durant, Devin Booker e Bradley Beal. Ma ci saranno periodi in cui sarà necessario un aiuto extra, e se coach Bud avrà fiducia in lui, Bol Bol avrà le sue chance. Osservando i suoi numeri, e pensando al fatto che quest’anno Tyus Jones e Monte Morris gli serviranno il pallone in transizione o nella metà campo avversaria, potrà rendere l’atmosfera molto più calda in Arizona.”. Ecco tutte le risposte alle domande sul motivo della sua presenza in questa lista. A volte il fattore X deve avere l’abilità di “scatenare gli Unicorni”. Altre volte deve esserlo. 


Dover scegliere un vero e proprio X-Factor è una scelta fin troppo soggettiva. Ma è una scelta che spetta innanzitutto a tifosi ed appassionati, basandosi sulle statistiche. Sarà il tempo a dire chi, nel roster dei Phoenix Suns, potrà essere considerato l’X-Factor della Stagione 2024/25. Non rimane che attendere e provare a comprendere in anticipo ciò che il parquet è pronto a raccontare.