FOTO: The Guardian

Questo contenuto è tratto da un articolo di Aikansh Chaudhary per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.


Charles Barkely è ricordato come uno dei migliori giocatori della storia NBA, ma le sue abitudini alimentari erano senza controllo, stando anche ai suoi stessi racconti. Lo erano a tal punto da dare vita alla diceria che abbia ordinato 100 pizze nei suoi primi 200 giorni di College. La leggenda NBA ha confermato tutto ciò in un’intervista del 2016 con Graham Bensinger:


“In qualche modo è vero, anche se non so, saranno state 70? 80? 100? Ma questo solo perché c’era un calendario preciso per i pasti. La realtà è che non riuscivamo a finire di allenarci in tempo per mangiare la maggior parte delle volte, a essere onesti. Tempo di allenarsi, fare una doccia e rilassarsi, che diventa troppo tardi per la cena. Se vai lì, tutta la roba buona è già finita, e alle 10 o alle 11 hai fame. Perciò ordinavamo pizza 3 o 4 volte a settimana.”

Charles Barkley ha sempre avuto problemi quando si trattava di monitorare la propria massa corporea, una delle ragioni per cui ha sempre provato a seguire anche giocatori come Zion Williamson per aiutarli ad affrontare l’odio delle persone e le offese sul peso eccessivo.

Prendendo un altro aneddoto, in un certo periodo Barkley pesava oltre 135 chili, questione che si ripercuoteva sul parquet. Ma tutto cambiò quando la leggenda dei 76ers, Moses Malone, gli diede un grosso consiglio:

“Chiesi a Moses: ‘Posso venire a cena da te stasera?’, ma quando andai lì non ebbi il mio piatto, e chiesi perché. Lui rispose: ‘Perché sei grasso e pigro’. Quella è stata la migliore e la peggiore conversazione della mia vita, perché per me era difficile da affrontare. Ribadì che pesassi più di 135 chili. Uno dei più grandi di sempre mi prese sotto la sua ala e allora mi disse di iniziare con il perdere 5 chili. Una volta arrivato a poco meno di 115 chili, stavo già prendendo tutti a calci in culo.”

– Charles Barkley

Nonostante Barkley non abbia mai vinto un titolo NBA, si è affermato comunque come uno dei migliori giocatori ad aver messo piede in NBA, anche grazie a Moses Malone.