Da Sacramento a Philadelphia, ecco tutti i quasi All-Star

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Yuri Pietro Tacconi per Around the Game.


La stella dei Minnesota Timberwolves Anthony Edwards ha passato i giorni prima dell’annuncio a prepararsi mentalmente ad essere snobbato dalla selezione ad All-Star.


“È sempre andata così. Non sono la persona che viene scelta come All-Star. Non volevano che fossi la prima scelta assoluta, no? Mi ci sono abituato. Amo la pallacanestro e va bene così,” ha detto Edwards ad Andscape dopo aver segnato 37 punti nella vittoria per 111-102 dei Wolves contro i New Orleans Pelicans il 25 gennaio.

Edwards era 20esimo nella NBA per punti segnati di media prima di giovedì (24.9 punti a gara). La guardia, al suo terzo anno di esperienza, ha avuto il suo miglior mese della stagione a gennaio, segnando 27.3 punti a partita. La prima scelta assoluta del Draft NBA 2020 è anche tra gli schiacciatori più entusiasmanti della lega. Ma a quanto pare tutto ciò non è bastato per diventare un All-Star NBA per la prima volta.

Il record dei Timberwolves, 28-27, probabilmente non ha aiutato, anche se in loro difesa sono privi della stella, infortunata da diverso tempo, Karl-Anthony Towns. Il lato positivo per Edwards è che aveva già pianificato una breve vacanza durante l’All-Star Break, e che è già concentrato sul ritornare ai Playoffs.

“Ovviamente è un mio obiettivo,” ha detto Edwards riguardo al sogno di essere un All-Star. “Ma penso che per me e la mia famiglia siano più importanti i Playoffs, ne parliamo sempre. Fino all’anno scorso non sapevo quanto fosse incredibile. Ed era il mio secondo anno nella Lega. Ma non voglio mai più passare un anno senza sentire quella sensazione.”

24 giocatori competeranno nell’All-Star Game NBA 2023 il 19 febbraio alla Vivint Arena di Salt Lake City. Tifosi dell’NBA, giocatori e membri dei media hanno selezionato i quintetti di partenza una settimana fa, e le riserve per entrambe le conference, scelte dai coach, sono state rivelate giovedì notte. Anche quest’anno, Andscape presenta il proprio annual NBA All-Snub team, la squadra dei giocatori che secondo noi più meritavano di essere All-Star ma non ce l’hanno fatta, proprio a partire da Edwards.

Trae Young, guardia, Atlanta Hawks

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Young è stato un All-Star già due volte nella sua giovane carriera, ma non sarà così quest’anno. Il 24enne sta tenendo medie (a giovedì) di 27 punti e 9.9 assist (terzo nella lega) a partita. Il deludente record degli Hawks, 27-26, e i litigi di Young con coach Nate McMillan di un paio di mesi fa potrebbero aver ridotto il supporto dei coach della Eastern Conference delegati a votare.

Pascal Siakam, frontcourt, Toronto Raptors

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Siakam è stato snobbato dall’essere un All-Star per la seconda volta in carriera. L’All-Star 2020 sta avendo una delle migliori stagioni da quando è in NBA, con medie di 24.9 punti e 6.3 assist (entrambi career-high) e 8 rimbalzi a partita. I Raptors non stanno aiutando molto Siakam: il loro record è un ancor più deludente 24-30.

De’Aaron Fox, guardia, Sacramento Kings

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L’esclusione di Fox è quella che lascia più perplessi. I Kings sono a mani basse la squadra più sorprendente di questa stagione NBA, con un record di 29-22, e lo sguardo fisso sul raggiungere la post-season per la prima volta dal 2006. Fox è la stella più brillante dei Kings, con medie di 24.3 punti, 4.3 rimbalzi e 6.1 assist a partita (a giovedì). Sacramento merita due All-Star: purtroppo, ne ha ottenuto solo uno, Domantas Sabonis, che è stato votato come riserva.

Jalen Brunson, guardia, New York Knicks

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Il dibattito tra l’All-Star Julius Randle e Jalen Brunson, che agognava di ottenere la sua prima nomination a All-Star nella sua prima stagione a New York, si sarebbe potuto risolvere in entrambi i modi. Brunson (a giovedì) ha medie che sarebbero career-high in punti (22.8) e assist (6.2) a partita, ma considerato il record dei Knicks (28-25, settimi nella Eastern Conference), buono ma non sensazionale, era difficile pensare che potessero ottenere due All-Star.

Jimmy Butler, guardia, Miami Heat

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Con un record di 29-24, i Miami Heat si meritavano senza dubbio 2 All-Star. I coach della Eastern Conference a quanto pare non la pensavano allo stesso modo: hanno infatti selezionato il centro Bam Adebayo, ma hanno escluso Butler. I Boston Celtics e i Brooklyn Nets, invece, sono stati in grado di ottenere 2 All-Star a testa. Butler era il miglior marcatore di Miami a giovedì, con 22 punti a partita di media. Qualcosa mi dice che l’eccentrica combo guard non avrà nessun problema a trovare qualcosa da fare durante l’NBA All-Star Weekend.

Jamal Murray (guardia) e Aaron Gordon (front court), Denver Nuggets

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È molto raro che una squadra sia prima nella conference e non abbia due All-Star. Al di fuori dell’All-Star, e due volte MVP, Nikola Jokić, i Nuggets avevano due ottimi candidati in Murray e Gordon, ma alla fine i coach della Western Conference hanno preferito privilegiare lo star power dei rimanenti candidati invece di premiare il primo posto di Denver.

Deandre Ayton, centro, Phoenix Suns

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Ayton sta tenendo una doppia doppia di media, con 17.8 punti (tirando col 57.4% dal campo), 10.1 rimbalzi e 2.1 assist a partita per i Suns (a giovedì). Il centro è la principale ragione per cui i Suns hanno ancora un record positivo nonostante abbiano perso Devin Booker e Chris Paul per 24 e 21 partite rispettivamente. Ayton sperava di dimostrare questa stagione di essere un degno All-Star, ma i coach dell’Ovest non erano d’accordo.

James Harden, guardia, Philadelphia 76ers

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Harden ha decisamente statistiche degne di un All-Star – 21.4 punti, 6.4 rimbalzi e 11 assist a partita (miglior assistman della lega) – ma l’MVP della Regular Season 2017/18 ha giocato in appena 34 delle 50 gare giocate dai Sixers prima di giovedì. Probabilmente è stato questo a spingere i coach ad escluderlo.

CJ McCollum, guardia, New Orleans Pelicans

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Nonostante gli infortuni delle loro stelle Zion Williamson e Brandon Ingram, i Pelicans sono sopravvissuti grazie alla leadership e al talento di McCollum. McCollum ha detto ad Andscape settimana scorsa che sentiva di meritarsi una chiamata per l’All-Star Game, e le sue prestazioni poliedriche (21.3 punti, 4.4 rimbalzi e 5.8 assist a gara) rendono giustizia delle sue dichiarazioni. Ma con Williamson selezionato come All-Star titolare era palese che i coach non avrebbero permesso ai Pelicans di avere 2 All-Star.