Quali sono i nomi ideali per Boston?

FOTO: Charlotte Observer

Questo contenuto è tratto da un articolo di Jack Simone per Celtics Blog, tradotto in italiano da Mattia Tiezzi per Around the Game.



Justin Jackson. Juwan Morgan. Luke Kornet. Vincent Poirier. Guerschon Yabusele.

Questi i nomi degli ultimi “15esimi di rotazione” dei Boston Celtics. Di questo gruppo, solo uno è stato capace di restare in squadra, e quello è Kornet, che ha giocato 69 gare nella passata stagione dopo il suo ritorno ai Celtics. Morale della favola? Il 15esimo uomo a roster spesso non serve a nulla, si tratta di un giocatore di scorta che rappresenta una solida presenza in spogliatoio, che ha una dote precisa o che è più giovane degli altri e può essere sviluppato. Ma, sebbene lo storico di Boston non lasci ottimismo per far pensare di trovare un qualunque contributo nei bassifondi delle rotazioni, ci sono anche esempi di successo.

Prendiamo per esempio Gary Payton II con i Golden State Warriors: il giocatore si trovava a tanto così da accettare un ruolo di video coordinator per la squadra prima di accettare un contratto di 10-giorni, diventando l’ultimo del roster. Adesso, il contratto firmato gli garantirà quasi $9 milioni a stagione, dopo essere stato un elemento chiave nella corsa al titolo del 2022. I Miami Heat hanno firmato Caleb Martin con un two-way un paio di stagioni fa, prima che diventasse uno dei giocatori più importanti della squadra.

In entrambi i casi, la squadra ha offerto opportunità. Golden State ha utilizzato la presenza difensiva di Payton e il suo talento da tagliante, mentre la panchina degli Heat è stata costruita su giocatori undrafted, spianando la strada all’ascesa di Martin. Non ci saranno molte occasioni a Boston, dove il roster è già completo e provvisto anche di qualche giovane che potrebbe trovare più spazio di una qualunque firma per riempire l’ultimo slot.

Detto questo, ci sono un paio di aree dove i Celtics potrebbero essere più profondi. Dietro il trio di lunghi composto da Kristaps Porzingis, Robert Williams e Al Horford, resta Kornet come unica riserva. La somma di predisposizione agli infortuni e età dei tre richiede un’altra aggiunta di livello, per sicurezza.

Il reparto wing è molto particolare, essendoci un buon gruppo di point guard e ali, ma non molti giocatori “nel mezzo”. Dalano Banton potrebbe andare? Malcol Brogdon può rivestire una posizione simile in difesa? Sam Hauser e Oshae Brissett sono pronti ad avere più minuti? Avere qualche altro elemento lì potrebbe rappresentare un’assicurazione. Considerando che il contrato di Justin Champagnie è non-garantito, un po’ di aiuto non guasterebbe.

Ecco alcuni nomi, divisi per gruppi, che potrebbero fare al caso di Boston.

FOTO: Celtics Blog

Gruppo 1: com’è che nessuno li ha ancora firmati?

  • Kelly Oubre Jr.

Oubre sta per caso aspettando che qualcuno gli offra la Mid-Level Exception? Non gliel’avrebbero già data se ci fosse stato interesse? Sono due domande lecite. Se nessuna squadra fosse disposta a investire su di lui (QUI alcuni rumors), potrebbe trattarsi di un ottimo candidato per i Celtics, anche se sarebbe forzato a firmare al minimo. Potrebbe contribuire in termini di scoring dalla panchina e, giocando nel giusto quintetto, si tratterebbe anche di un discreto tiratore.

  • Christian Wood

Sembra che Wood non abbia attratto l’interesse immaginato da parte delle altre squadre in estate, e i report hanno parlato solo di offerte al minimo salariale. Le preoccupazioni difensive esistono senza dubbio, ma si parla di un egregio backup, soprattutto se di terza fascia come nel caso di Boston.

Gruppo 2: decisamente intrigante

  • Trendon Watford

Forse l’opzione più intrigante dell’intera lista. Il 22enne è stato tagliato dai Portland Trail Blazers a inizio estate ma ha messo insieme ottimi numeri nella passata stagione. Si tratta di un lungo sottodimensionato, ma forte fisicamente, che potrebbe assolutamente agire da small ball big alle spalle degli altri tre, se non in quintetti appositi con uno di essi.

  • Terence Davis

Si è parlato di Davis all’inizio dell’offseason, ma non c’è stata molta trazione da allora. Una wing sottodimensionata che può segnare in vari modi e dotata di raggio di tiro, che ha trovato anche qualche minuto ai passati Playoffs contro Golden State.

  • Justise Winslow

A preoccupare sono gli infortuni in questo caso, ma il frame e il playmaking sottovalutato di Winslow potrebbero renderlo un’opzione intrigante, chiedendogli di essere sempre pronto in uscita dalla panchina per riempire lo spot di wing. Non è un gran tiratore, ma fa quasi tutto il resto a buon livello.

Gruppo 3: diamogli una possibilità

  • Udoka Azubuike

Convocato per la Summer League dei Celtics, Azubuike a volte è sembrato un po’ lento, ma il suo corpo è perfetto per la NBA. Se Boston riuscisse a lavorare sulla sua rapidità di piedi e sul posizionamento, il 23enne potrebbe diventare un discreto lungo di riserva.

  • Hamidou Diallo

Diallo non è stato ancora capace di trovare il proprio posto stabile nella lega, ma il suo folle atletismo gli vale ancora la presenza in NBA. A 24 anni non è rimasto molto tempo per convincere qualche squadra a dargli una chance, e ai Celtics potrebbe cercare di affermarsi come un difensore valido al netto di un carico offensivo minimo, perlopiù da tagliante. Le mancanze al tiro non lo rendo un fit granché affidabile, però.

  • Frank Ntilikina

Così come Diallo, anche per Ntilikina il tempo sta finendo, specialmente dopo non aver trovate spazio nemmeno ai Dallas Mavericks. Detto ciò, la presenza difensiva del 24enne potrebbe garantirgli uno slot fra le wing come specialista difensivo, se Boston volesse dargli una possibilità.

Gruppo 4: c’è ancora qualcosa nel serbatoio?

  • Bismack Biyombo

Potrebbe meritarsi di essere menzionato fra i nomi “decisamente intriganti” al gruppo 2, ma il fatto che i Phoenix Suns non lo abbiano confermato non gioca a suo favore. Dopo due stagioni solide in Arizona, lo hanno fatto partire proprio nel momento più importante, e questo non è un buon segno. Avere Biyombo come centro di riserva dietro a Williams non sarebbe comunque una cattiva idea, se ci fosse ancora un po’ di atletismo rimasto.

  • Danny Green

Ricordate quando tutti hanno preso male il fatto che i Celtics avessero perso la “corsa a Danny Green” nella passata stagione, lasciandolo ai Cleveland Cavaliers? Bene, questa potrebbe essere la loro occasione di rifarsi, se volessero. Male che vada, Green sarebbe una presenza in spogliatoio anche senza particolari minuti; oppure, nel migliore dei casi, metterebbe qualche tripla.

  • JaMychal Green

Questo Green ha invece giocato svariato minuti per i Warriors nella passata stagione, a volte eclissando Jonathan Kuminga. Per lo spot di centro è sottodimensionato, ma il suo raggio di tiro lo rende intrigante, non sarebbe una cattiva idea averlo in fondo alle rotazioni dei lunghi, sperando in qualche nottata con la mano calda.

  • Terrence Ross

I Celtics sono stati menzionati come una potenziale destinazione per Ross negli anni, perciò ha senso metterlo in questa lista. Dopo aver lasciato gli Orlando Magic nella passata stagione, si è rivelato una buona aggiunta in stagione per Phoenix, ma le percentuali non entusiasmanti ne hanno limitato i minuti ai Playoffs.

FOTO: Celtics Blog

Gruppo 5: anima dello spogliatoio

  • Blake Griffin

La presenza in spogliatoio per antonomasia. Griffin si è affermato come uno dei favoriti dei fan e dei compagni nella passata stagione, e tutti quelli a roster hanno avuto qualcosa di positivo da dire sul leader dei “Bus One Boys”. Alcuni rumors indicano che la squadra potrebbe aspettare gli ultimissimi giorni prima della stagione per offrirgli un nuovo contratto, sarebbe divertente se lo facessero.

  • Boban Marjanovic

Magari troverebbe qualche minuto accanto a Kornet, ma quest’ultimo partirebbe senza dubbio avvantaggiato. Se i Celtics arrivasse a Marjanovic sarebbe sì per avere un po’ più profondità fra i lunghi, ma soprattutto per le vibrazioni positive.