Guarda chi si rivede…

FOTO: New York Post

Quella tra Philadelphia 76ers e Brooklyn Nets non è una serie come le altre. Negli ultimi anni si è creata una vera e propria rivalità alimentata anche dalla trade che ha portato Ben Simmons (che non giocherà) a New York e James Harden nella città dell’amore fraterno, rendendo questa sfida una di quelle da seguire con un occhio di riguardo in questo primo turno di Playoffs, nonostante per alcuni possa sembrare a senso unico sulla carta.

Lo storico in stagione racconta 4-0 Sixers, ma è un dato su cui fare poco affidamento, visto che l’unica gara giocata con gli attuali roster è quella dell’11 febbraio, finita 101-98 in favore di Philadelphia, guidata dai 37 punti di Joel Embiid, dopo una rimonta nel quarto periodo.

Le 3 chiavi della serie

1. Il pick&roll fra Harden e Embiid


La connessione di quello che, per rendimento, è stato il miglior duo della lega, è la chiave di volta dell’attacco di Philadelphia. Se Brooklyn vorrà avere una chance di giocarsi la serie fino in fondo dovrà riuscire quantomeno a limitarne l’efficienza. In stagione praticamente nessuno ci è riuscito quando ha trovato entrambi nella giornata giusta, ma delle soluzioni ci possono essere, specialmente con il materiale difensivo a disposizione di coach Vaughn.

Claxton ha la lunghezza per impensierire Harden in situazioni di drop coverage, soprattutto se il difensore sulla palla dovesse essere uno specialista come Mikal Bridges. Embiid predilige ricevere il classico “pocket pass” del barba ad altezza tiro libero, in modo da valutare se attaccare forte il canestro sfruttando la sua stazza oppure prendersi il suo tipico mid range jumper che ha segnato con un efficienza senza senso in stagione.

Se Brooklyn dovesse decidere di raddoppiare sistematicamente Embiid, Joel dovrà essere bravo a trovare i compagni liberi negli angoli. A quel punto le percentuali di Maxey, Tucker, Harris, Melton e Niang saranno fondamentali per indirizzare la serie.

2. Attacco a metà campo

Come sappiamo, ai Playoffs il pace delle squadre cala parecchio. Philadelphia, essendo una squadra che “cammina” già in regular season, avrà pochi problemi ad adeguarsi. Per Brooklyn, l’assenza di una vera e propria prima opzione offensiva potrebbe essere un problema insormontabile contro le difese Playoffs. Mikal Bridges ha giocato gli ultimi 2 mesi di regular season da stella, ma – come detto prima – la post-season è un altro sport e qualche punto di domanda sulla traslabilità del suo rendimento c’è.

Per i Nets saranno fondamentali le percentuali dei tiratori e impegnare il più possibile Embiid in difesa, in modo tale da non averlo sempre lucido nella metà campo offensiva. Un’altra chiave potrebbe essere l’atletismo a rimbalzo offensivo dei Nets: Philly è una delle peggiori squadre della lega a rimbalzo e qualche punto verrà rosicchiato così.

3. Il reparto guardie di Philadelphia

Se i Nets hanno un vantaggio su Phila, è proprio a livello fisico. Dinwiddie e Bridges hanno molti più centimetri di Maxey, Melton e Harden. I Sixers hanno dimostrato di faticare a difendere questo tipo di scorer, soprattutto se Jalen McDaniels dovesse avere pochi minuti nella serie.

Maxey e Harden, che andranno a comporre la coppia titolare, tolgono parecchio nella metà campo difensiva, mentre Melton offre ovviamente molto meno rispetto a Maxey in quella offensiva. Alla fine è un po’ come scegliere “di che morte morire”, ma squadre perfette non ce ne sono, per cui qualcosa bisognerà sempre concedere.

In conclusione, il nostro pronostico è 4-1 Sixers, ma con singole gare molto tirate come punteggio. La differenza di talento offensivo è troppa per non vedere Philadelphia favorita, ma sarà importante chiudere la serie nel minor numero di gare possibile. Sappiamo quanto Embiid soffra i ritmi alti delle partite alla lunga, e i numerosi infortuni nelle scorse post-season ne sono la testimonianza.