Disamina tattica della serie più elettrizzante del primo turno dei Playoffs

Mai come quest’anno, le indicazioni lasciate dalla Regular Season vanno prese un po’ con le pinze, scindendo ciò che è traslabile in contesto Playoffs da ciò che invece non lo è.

Sacramento Kings e Golden State Warriors si incontreranno al primo turno dei Playoffs, e già questa, pensando ai pronostici di inizio stagione, è una piccola sorpresa. Il fatto che i Kings ci arrivino con il terzo seed e gli Warriors con il sesto è addirittura scioccante, sempre partendo dallo scenario ai blocchi di partenza.

Ma la classifica dice la verità? Probabilmente no.


I Kings si sono dimostrati una miglior squadra degli Warriors in Regular Season, dove però si pratica quasi uno sport diverso rispetto a quello che comincia stasera. Hanno preso la stagione regolare più seriamente, e sono anche stati colpiti da molte meno avversità.

Ai Playoffs, dai valori in campo non si scappa, e nemmeno dagli svantaggi tattici. Vediamo quindi i punti chiave della serie, e le motivazioni per cui Golden State si presenta da netta favorita.

Gli Warriors possono fermare lo straordinario attacco dei Kings

La grande stagione disputata dai Kings ha posto le sue fondamenta quasi e unicamente su un attacco fondamentalmente inarrestabile. Numeri alla mano, il sistema offensivo orchestrato da coach Mike Brown è stato il migliore della lega.

Lo stesso successo si può vedere ai Playoffs? La risposta giusta è…dipende. Sacramento si affida tantissimo, fino allo sfinimento, a Pick&Roll con buone spaziature (dovute a tiratori mortiferi) ed Handoff guidati da Domantas Sabonis.

Se durante la stagione regolare un attacco di questo tipo è sostanzialmente ingiocabile, il discorso cambia con difese più preparate. I sistemi difensivi da Playoffs usano infatti molto spesso una soluzione molto poco esplorata precedentemente: il cambio sui blocchi. Utilizzando gli switch, si cancella il vantaggio automatico creato da situazioni come Pick&Roll ed Handoff, obbligando l’attaccante a creare in uno-contro-uno dal palleggio.

Ovviamente, questo tipo di strategia si può attuare quasi unicamente con quintetti “small”. Ebbene, si dà il caso che questi ultimi siano la specialità della casa dei Golden State Warriors, che da anni li utilizzano per neutralizzare gli attacchi avversari.

In questo scenario, l’attacco dei Kings dovrà cibarsi quasi unicamente di isolamenti e Drive&Kick di DeAaron Fox e situazioni di post-up di Sabonis (1.062 punti per possesso e 60esimo percentile).

Attenzione, i due si sono dimostrati degni dello status di stelle, e possono creare efficientemente anche in queste condizioni. Ma probabilmente, non abbastanza per compensare le mancanze della squadra nell’altra metà campo, come invece è successo durante la maggior parte della Regular Season.

I Kings non possono fermare l’attacco degli Warriors

Lo scheletro nell’armadio di una Regular Season stellare, per i Kings, è certamente l’efficacia della fase difensiva. Sacramento si è infatti classificata solamente al 25esimo posto per Defensive Rating. Non esattamente un buon punto di partenza entrando ai Playoffs, per usare un eufemismo, soprattutto se di fronte hai Stephen Curry, Klay Thompson, Jordan Poole e compagnia cantante.

Basti pensare, ad esempio, che il Pick&Roll di Curry è il più prolifico della lega, con 1.175 punti per possesso prodotti, e i Kings sono 27esimi per PPP concessi in situazione di Pick&Roll, davanti solamente a Hornets, Blazers e Spurs.

Anche discostandosi dai freddi numeri, la sensazione è che a Sacramento manchi il materiale per competere contro l’attacco di Steve Kerr. Non solo difensori perimetrali in grado di inseguire i tiratori avversari in giro per il campo, ma anche e soprattutto un lungo versatile o quantomeno abile nel proteggere il ferro. In caso di difficoltà, alle tante bocche di fuoco degli Warriors basterebbe cercare il mismatch sul perimetro con Sabonis, e sfruttare la sua difficoltà negli spostamenti laterali.

Un piccolo assaggio lo abbiamo già avuto ad inizio Regular Season, con i 47 punti segnati da Curry in uno degli incontri stagionali.

Mike Brown, DeAaron Fox, energia: dove possono colpire i Kings

Se, come abbiamo visto, tutti i fattori tattici vanno sulla carta a favore degli Warriors, allora i Kings dovranno aggrapparsi a quelli un po’ meno concreti, più appartenenti alla sfera emotiva ed estemporanea, ma non per questo meno importanti.

Mike Brown, innanzitutto, viene da anni di esperienza come assistente di Kerr, e conosce ogni segreto degli avversari. E’ dunque facile immaginare qualche idea a sorpresa per sparigliare le carte in tavola ad inizio serie.

E’ proprio fin dalla prima palla a due che i Kings dovranno cercare di essere più aggressivi ed energici degli avversari, sfruttando l’aiuto di un ambiente che non respira aria di Playoffs da 17 lunghi anni. Forse questo potrebbe bastare per installare un qualche timore nella psiche dei campioni in carica.

Infine, ovviamente, i viola non possono prescindere da un grande livello prestazionale di Fox. Le sue caratteristiche da penetratore saranno di vitale importanza contro i quintetti piccoli di Golden State.

Solo con il massimo sfruttamento di questi fattori, i Kings possono tenere viva la serie.


Pronostico: Golden State Warriors in 5