Questo contenuto è tratto da un articolo di P. Parquet per CelticsBlog, tradotto in italiano da Alessandro Di Marzo per Around the Game.
Jerry West. Sam Jones. Larry Bird. Michael Jordan. Kobe Bryant. Cinque grandi clutch player, amanti dei tiri presi (e segnati) all’ultimo secondo. Chi ha segnato più tiri decisivi? Probabilmente Jordan e Bryant, che sono quelli che ne hanno anche tentati di più; ma nessun giocatore NBA ha mai segnato tiri allo scadere più assurdi e difficili di quanti ne abbia segnati Larry Bird.
“Sono in grado di affrontare le difficoltà” – ha detto una volta Bird. “E se c’è da segnare l’ultimo tiro, voglio essere io a prendermelo”.
Una delle mie storie preferite riguardo a Bird, tratta da un racconto dell’iperbolico Walton, mostra le abilità psicologiche sottovalutate di KC Jones e il suo approccio amichevole verso i giocatori; mostra anche la sicurezza e la fierezza di Bird, oltre alla sua mentalità.
Walton ha raccontato che spesso, in situazioni da risolvere all’ultimo possesso, KC disegnava schemi per Dennis Johnson. Nonostante non avesse le qualità al tiro di Bird, era un ottimo clutch shooter. Durante la stagione da rookie di Bird fu proprio Johnson, in una partita giocata la domenica del SuperBowl, a segnare la tripla decisiva che permise ai suoi SuperSonics di battere i Celtics al Garden. Era il 20 gennaio del 1980.
Non venendo preso in considerazione, un furibondo Bird rispose: “Io sono Larry Bird. Dammi la palla e basta”. ML Carr aggiunse anche che Bird diceva spesso frasi come “se volete vincere, datemi la palla e levatevi”. Atteggiamento piuttosto simile a quello di Jimmy Chitwood alle Indiana State Finals del 1954, per chi avesse visto il film “Hoosiers”…
Ad ogni modo, KC guardò malissimo Bird, testardo, e gli disse: “Zitto, sono io che alleno questa squadra”. Poi, dopo un breve silenzio, Jones prese in mano la lavagnetta e disegnò un altro schema: “OK, dobbiamo dare la palla a Bird qui…”
Una storia che mi fa sempre ridere.
Ora, ripercorriamo insieme i migliori buzzer beater (o quasi) nella leggendaria carriera di Larry Bird.
#10: 30 dicembre 1986, SuperSonics – Celtics
A Seattle, i Celtics si trovavano davanti a una folla da tutto esaurito. Col punteggio inchiodato sul 102 pari, Boston chiamò un timeout per organizzare l’ultimo possesso. Bird disse a Xavier McDaniel, futura guardia dei Celtics, ciò che avrebbe fatto di lì a poco. A 10 secondi dalla fine, Larry disse “Adesso, andrò esattamente lì e ti segnerò in faccia”. “E io sarò proprio lì, ad aspettarti”, replicò McDaniel.
Quando iniziò l’ultima azione, Bird ricevette palla da Dennis Johnson nel punto previsto. Dopo una leggera spinta, Bird riuscì a rilasciare da circa 5 metri e mezzo, nonostante il raddoppio della difesa. Retina e due secondi rimasti sul cronometro, vittoria di Boston per 104 a 102.
“Segnò, mi guardò e mi disse: peccato, volevo far scadere il cronometro” – ricorda McDaniel, che lo guardò e non poté fare altro che lasciarsi andare a qualche insulto.
#9: 14 novembre 1989, Celtics – 76ers
In una partita giocata a Hartford, Connecticut (e non a Boston come previsto), Celtics e 76ers erano sul 94-94 a pochi secondi dal termine.
John Bagley, point guard di Boston, passò a Bird, vicino alla linea di fondo, dove Charles Barkley difendeva per non fargli prendere posizione. Barkley provò disperatamente a rubargli palla, invano, e Bird ricevette con spazio. Non appena si rimise in equilibrio con un palleggio, tirò da 4 metri, segnando e lasciando mezzo secondo sul cronometro.
Anche per via dell’operazione al tendine d’Achille cui si era sottoposto durante la stagione precedente, non era un periodo di grande condizione per lui e quella sera segnò solo 10 punti, addolciti però dal secondo game winner nel giro di due settimane.
#8: 2 dicembre 1981, Celtics – Pistons
Sotto 113-114 contro Detroit al Garden e con 9 secondi rimasti sul cronometro, Larry si fece passare palla da Cedric Maxwell, pronto ad affrontare l’ala Terry Tyler. Cambio di direzion verso destra, finta e tiro dall’angolo: 24esimo e 25esimo punti a referto, lasciando due secondi sul cronometro. Vittoria dei Celtics.