Con Victor Wembanyama in squadra, i texani hanno un obiettivo diverso.
Questo contenuto è tratto da un articolo di Jahlil Williams per Air Alamo, tradotto in italiano da Marta Policastro per Around the Game.
Dopo una stagione ricca di delusioni, sembra che i tifosi degli Spurs possano finalmente vedere la luce alla fine del tunnel, anche se non tutti sono d’accordo sul fatto che per la squadra il tanking possa essersi concluso. Tre indizi ci mostrano però che l’anno scorso è stato solo un male necessario per poter rimettere la squadra texana sulla strada giusta: nella stagione 2023-2024, gli avversari dovranno giocare contro degli Spurs motivati a riprendere il proprio posto nella lega.
1) Il quintetto base
Già dalla pre-season, gli Spurs hanno usato un quintetto alto, facendo partire Sochan come playmaker. Anche se la squadra ha avuto qualche passaggio a vuoto in attacco, le semplici conclusioni sotto canestro non sono mancate. Le squadre avversarie hanno già iniziato ad andare in extra rotazione per contenere Wemby e gli Spurs sono riusciti a sfruttare la situazione con buone percentuali dall’arco.
Anche la difesa ha fatto un grosso passo avanti: l’impegno e l’attenzione al dettaglio sono stati una costante e hanno soffocato l’attacco degli avversari. È vero che si tratta solamente di inizio stagione e che alcune squadre non si sono presentate al completo, ma il cambio di intensità rispetto allo scorso anno è evidente in questi giovani Spurs. Una squadra che tanka non cercherebbe di soffocare il gioco della point guard avversaria, affidandola alle cure difensive di Jeremy Sochan sin dalla palla a due.
2) Il rinnovo contrattuale di Popovich
Nel corso degli anni, Pop ha mostrato di essere molto competitivo; è raro che un coach rimanga sulla stessa panchina per così tanto tempo. Anche se l’età inizia a farsi sentire, e non è detto che riesca ad allenare fino allo scadere del nuovo contratto, il fatto che il 74enne abbia firmato un rinnovo quinquennale in estate indica che è intenzionato a riportare la squadra in vetta.
La scorsa stagione, gli Spurs hanno mostrato a sprazzi di poter esprimere un ottimo gioco. Quando erano al completo, sono anche riusciti a battere i Nuggets, che sarebbero poi diventati campioni NBA, in una gara decisasi nei minuti conclusivi. Si trattava solamente di una partita, ma gli Spurs hanno fatto vedere a tutti ciò di cui sono capaci. Dopo un naturale miglioramento durante l’offseason e l’aggiunta a roster di Wembanyama, per gli Spurs è ora di un ulteriore passo avanti.
3) Wembanyama è già (quasi) pronto
La maggior parte dei rookie ha sempre qualche punto debole, che viene prontamente sfruttato dal coaching staff avversario, impedendo al giocatore di avere un impatto vincente sulla squadra finché, con l’allenamento, questi limiti non sono più un problema. Può trattarsi di imprecisione dalla lunetta o dai tre punti o di difficoltà nella costruzione del tiro o in difesa; Wemby ci sta già dimostrando di essere in grado di fare tutte queste cose discretamente bene.
Il francese sarà un serio candidato al premio di DPOY nel suo anno da rookie e probabilmente riuscirà a segnare quasi 20 punti a partita. Il front office degli Spurs ha costruito una panchina versatile, su cui siede il miglior allenatore della storia. In NBA, un giocatore può completamente modificare la traiettoria di una franchigia e il cambiamento può essere più rapido di quanto una persona si aspetti.
Nelle prime uscite ufficiali, Wembanyama ha mostrato di essere all’altezza delle aspettative. Le stelle presenti e passate della lega, anche quelle che erano state più ottimiste, si stanno già rimangiando quanto detto circa le tempistiche del suo adattamento alla lega.