Scambio a tre squadre che vede Kristaps Porzingis lasciare Boston per ragioni finanziarie, le stesse dietro alla trade di Jrue Holiday.

Brad Stevens ha mietuto un’altra vittima a poche ore dalla fine della stagione 2025. Dopo lo scambio che ha spedito Jrue Holiday ai Portland Trail Blazers, è tempo di Kristaps Porzingis, reduce dall’ennesima stagione infernale della propria carriera, inclusi dei Playoffs struggenti dove ha faticato a rimanere in campo per periodi prolungati a causa di problemi respiratori, grave effetto collaterale di un virus patito mesi prima.

Anche per questo motivo, vista la situazione salariale critica dei Boston Celtics e l’assenza di Jayson Tatum che influirà sulle capacità della squadra di competere, rimaneva complicato confermare il suo contratto da circa $31 milioni in scadenza. Ad approfittare di questa urgenza dei biancoverdi sono intervenute altre due squadre, Atlanta Hawks e Brooklyn Nets:

Atlanta Hawks: Kristaps Porzingis ($30.7M 2025/26, UFA 2026), second-round pick 2026 (Celtics)

Brooklyn Nets: Terance Mann ($15.5M 2025/26, UFA 2028), scelta #22 Draft 2025 dagli Hawks

Boston Celtics: Georges Niang ($8.2M 2025/26, UFA 2026), second-round pick 2031 (Hawks, via Cavaliers)

*UFA: quando il giocatore sarà free agent

Per tutte e tre le squadre, i motivi dello scambio sono molto semplici:

  • Boston Celtics

Sgravandosi dei contratti di Holiday e Porzinigis, i biancoverdi possono finalmente respirare. Circa $200 milioni risparmiati in tasse, ancora di più considerando gli stipendi, e soprattutto addio al secondo apron, la fascia salariale più critica introdotta dal nuovo CBA, che porta con sé penalizzazioni soprattutto a lungo termine.

L’ammontare delle tasse è ancora elevatissimo, ovviamente, dal momento che i Jays rimangono presenti in un roster che si prospetta e che dovrà confermarsi competitivo ma solo dopo il ritorno di Tatum, pur sacrificando questa annata. Brad Stevens sta lavorando ai “margini” del quintetto titolare, conservando l’insostituibile e adeguandosi a una situazione di emergenza che richiede sacrifici di questo genere.

Anfernee Simons e Georges Niang sono entrambi in scadenza, inoltre, il che garantisce libertà di scelta e piena flessibilità anche in vista dell’offseason 2026 – soprattutto il secondo, visto anche il passato burrascoso con i Celtics e l’età che avanza, probabilmente non starà a lungo.

  • Atlanta Hawks

Come detto, Kristaps Porzingis è in scadenza, quindi la squadra potrà decidere cosa farne, ricordando che è eleggibile per un’estensione a partire dal 12 luglio. Vedremo se gli Hawks temporeggeranno, magari valutando prima la condizione fisica del lettone, con l’intenzione comunque di arrivare a cifre più basse rispetto a quelle attuali.

A livello salariale cambia poco o nulla, dal momento che gli stipendi in uscita di Niang e Mann, oltre a quello progettato per la scelta #22 al prossimo Draft, stanno appena sotto a quello di KP. La squadra è abbondantemente sotto la soglia della luxury tax, è dotata di un paio di grosse trade exception e della piena MLE, eccezione per firme fino a $14.1 milioni, e può decidere in tutta calma cosa fare con Clint Capela, Larry Nance Jr. e Caris LeVert, tutti e tre free agent in estate.

Si tratta di una bella scommessa a basso prezzo, dal momento che Porzingis sano è senza alcun dubbio un giocatore molto impattante e potenzialmente perfetto offensivamente di fianco a Trae Young, sbloccando il gioco in pick&pop e aprendo maggiormente l’area. Sperando che Jalen Johnson, reduce dal grave infortunio alla spalla, torni al meglio, si tratta di un nucleo giovane, poco costoso e potenzialmente intrigante.

  • Brooklyn Nets

Rubato un capitolo del manuale di Sam Presti e degli Oklahoma City Thunder. I Nets hanno adesso 5 scelte al primo giro del Draft 2025, esattamente un sesto di quelle disponibili, e pur assorbendo il lungo contratto di Terance Mann – $15.5M nel 2025/26, $15.5M nel 2026/27, $16.0M nel 2027/28 – avranno ancora modo di usufruire di uno spazio salariale tra i 40 e i 50 milioni di dollari.

Vedremo se decideranno di utilizzarle tutte, o se coglieranno l’occasione per fare “trade up”, cioè per salire più in alto verso scelte più pregiate.