FOTO: Athlon Sports

Dopo la sconfitta di 41 punti subita per mano dei Miami Heat, molte antenne si sono alzate in casa Lakers. La squadra ha perso 6 delle ultime 8, e prima della trasferta in Florida era arrivato un altro pesante blowout a Minneapolis con 29 punti di scarto. Come al solito, a prendersi la responsabilità è coach JJ Redick:

“Quando è imbarazzante come in questi casi, è facile non volere responsabilità. Sono imbarazzato, siamo tutti imbarazzati, non è una partita in cui penso che abbiamo combattuto adeguatamente e con la giusta professionalità. Ci deve essere un po’ di responsabilità in campo, e io mi prendo tutta la responsabilità del mondo. Questa è la mia squadra, la dirigo e sono imbarazzato, ma non posso organizzarci fisicamente. Non posso essere fisicamente coinvolto nella partita. Non posso fisicamente parlare e chiamare [cambi] e chiamare fisicamente le coperture. … E comunque, non sto dando la colpa ai giocatori. Non è così. Io sono il responsabile di questo, ma ci vuole anche un po’ di responsabilità in campo. Non ho la sensazione che siamo uniti in questo momento.”

Proprio a causa di questa assenza di unità, Redick ha dichiarato di avere intenzione di incontrare sia staff e giocatori come gruppo, poi di confrontarsi con “alcuni giocatori” individualmente, per evitare ulteriori divisioni.

Su questa falsariga anche le dichiarazioni dei due leader, LeBron James e Anthony Davis. Il primo ha specificato che “non dipende dal coach, ma dal gruppo”, mentre il secondo ha aggiunto anche un commento sulla necessità da parte sua di aumentare il proprio livello per la squadra – aspettato, dopo aver fatto registrare le due peggiori prestazioni realizzative stagionali in queste ultime 2, rispettivamente 12 e 8 punti, tirando 3 su 14 contro Miami:

“È colpa nostra, è colpa di noi giocatori, ad essere onesti. Stiamo capendo i set, i set sono a posto, ma dobbiamo metterli in pratica sul campo. Io devo solo fare un passo in avanti per la squadra.”

“Ho la massima fiducia in questo gruppo e in questo staff di allenatori. Personalmente, penso che tutto parta da me. Se io gioco meglio, i ragazzi giocano meglio. Mi assumo le mie responsabilità, soprattutto nelle ultime due partite. Non sono stato all’altezza della squadra in attacco.”

“Non possiamo disunirci. Dobbiamo rimanere uniti come squadra, come unità, e fare in modo che questo non si trasformi in qualcosa che non vogliamo.”

I Lakers avranno una notte di riposo prima di affrontare gli Atlanta Hawks, contro i quali servirà una reazione di squadra: 80 punti segnati contro i Timberwolves e 93 contro Miami non sono qualcosa di accettabile, soprattutto se si difende in questa maniera.