Dopo 37 punti in Gara 2, la guardia dei Denver Nuggets sa che in caso di vittoria del titolo i giudizi su di lui cambieranno notevolmente.

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Questo contenuto è tratto da un articolo di Marc J. Spears per Andscape, tradotto in italiano da Andrea Borgonovo per Around the Game.


Fermatevi e ascoltate: Jamal Murray, guardia dei Denver Nuggets, ha un messaggio per il mondo NBA e forse è giunto il momento di dargli credito. “Non credo di essere rispettato come dovrei”, ha detto Murray ad Andscape al termine di Gara 2 giovedì sera. “Sono migliore di molti giocatori della lega. Ogni volta che vedo classifiche tra i migliori dell’NBA, penso: ‘Cavolo, è pazzesco’. Forse perché sono stato fuori per tanto tempo. Ma se vinciamo il titolo, cambia tutto.”


Murray ha segnato 23 dei suoi 37 punti nel quarto quarto di Gara 2, per condurre i Nuggets alla vittoria 108-103 sui Los Angeles Lakers e al 2-0 nelle Western Conference Finals. Stasera, la serie si sposterà a LA per la terza partita, con i giallo-viola già con le spalle al muro.

Il finale di partita di Murray, comunque, è stato impressionante. Ha segnato gli ultimi 12 punti dei Nuggets e complessivamente ha mandato a referto un solo punto meno degli avversari nell’ultima frazione. I suoi 23 punti nel quarto periodo, con 6/7 dal campo, 7 tiri liberi e 4/5 da tre, lo hanno reso il giocatore negli ultimi 25 anni in grado di segnare più volte (quattro) 20+ punti in un 4Q nei Playoffs, davanti a Michael Jordan (due) e Allen Iverson (due). “È stato speciale e ci ha permesso di vincere la partita”, ha detto un compiaciuto Nikola Jokić ai media nel post-gara.

L’allenatore dei Nuggets, Michael Malone, prima di Gara 2 aveva parlato della mancanza di entusiasmo mediatico per la sua squadra come di una cosa normale. E se a livello nazionale si parla di Denver, è soprattutto per Jokić, due volte MVP. “Siamo i Denver Nuggets, siamo abituati a questo. Anche quando vinciamo, si parla dell’altra squadra“, ha commentato Murray.

Ma mentre Jokić è un cinque volte All-Star, Murray – nonostante un’ottima stagione regolare, con una media di 20 punti, 6,2 assist e 4 rimbalzi – non è ancora stato nominato All-Star. In questa stagione è stato “snobbato”, nonostante i Nuggets abbiano ottenuto il miglior record nella Western Conference.

È sicuramente una delle migliori guardie della lega“, ha detto ad Andscape il suo compagno Michael Porter Jr. “Non è ancora stato nominato All-Star, ma è uno dei migliori giocatori dell’NBA. Può segnare tiri difficili nei finali di partita contro le migliori difese. (…) La gente pensava che la run nella bubble fosse un caso, ma come gli ho già detto penso che sia migliore oggi di allora. Vede meglio il gioco. Quindi, sono contento per lui”.

Murray ha ricordato in conferenza stampa come gli infortuni abbiano frenato la sua ascesa negli ultimi anni. Dopo essersi fatto notare al grande pubblico durante i Playoffs 2020 (26.5 punti a partita in 19 gare, tra cui due partite da 50 punti e una da 40), infatti, Jamal ha subito la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro e saltato interamente la stagione 2021/22. Ora, fortunatamente, quel lungo stop è solo un brutto ricordo, con 65 partite giocate durante la Regular Season di quest’anno, e poi una post-season di nuovo ad altissimo livello.

Quando gli è stato chiesto cosa lo abbia spinto a superare i giorni bui dell’infortunio, Murray ha risposto: “Guardare avanti e pensare a giorni come questi, lavorando sodo e sapendo che sarei potuto tornare qui. Non volevo rimpiangere di non aver lavorato abbastanza, volevo essere sicuro di aver fatto il 100% per arrivare pronto.”

Ha detto invece Malone: “Vedendolo tornare a giocare al livello a cui sta giocando, il primo pensiero per me è solo un enorme orgoglio e una grande gioia per lui. Perché ho visto i giorni bui del ritorno da quell’infortunio, e si merita tutto questo.”

Murray ha ora una media di 26.3 punti a partita ma, al di là dei numeri, l’attenzione mediatica in questi Playoffs è tutta rivolta a Jokić e alle due superstar dei Lakers (LeBron e Davis); oppure, sui protagonisti della finale a est, Butler e Tatum. Per Murray, però, c’è un modo per entrare nel novero dei giocatori con quelle attenzioni di media e tifosi: continuare a giocare a questo livello, portando i Nuggets alle Finals e a giocarsi il Larry O’Brien per la prima volta nella storia della franchigia.

Nonostante il 2-0, comunque, Murray resta con i piedi per terra e non si sbilancia nelle dichiarazioni: “Non voglio fare il passo più lungo della gamba. Vogliamo concentrarci sul momento, concentrarci su ogni partita. Se arriveremo alle Finals, arriveremo alle Finals e faremo la storia. Ma dobbiamo fare di più per vincere questa serie e zittire tutti, siamo solo 2-0.